DEVOZIONE A MARIA VERGINE
Il 29 novembre è una data importante nella devozione a Maria in quanto hanno inizio ben due importanti pratiche: Le “Mille Ave Maria“ iniziate da Santa Caterina da Bologna e la ancor più nota novena all’Immacolata.
DEVOZIONE DELLE “MILLE AVE MARIA”
La devozione delle Ave Maria risale a Santa Caterina da Bologna. La Santa era solita recitare mille Ave Maria la notte di Natale. Nella notte del 25 dicembre 1445 era assorta nella contemplazione del mistero della nascita di Gesù quando le apparve la Vergine Santissima che le porse il Bambino Gesù; Caterina lo tenne fra le braccia – come lei stessa si esprime – “per lo spazio di una quinta parte di un’ora“…
A ricordo del prodigio, le figlie della Santa nel Monastero del Corpus Domini ogni anno, nella notte santa, ripetono le mille Ave Maria, devozione entrata ben presto nella preghiera dei fedeli. Per facilitare tale devozione, le mille Ave Maria vengono recitate – quaranta ogni giorno – nei 25 giorni che precedono il Santo Natale, dal 29 novembre al 23 dicembre. Il
ripetersi del saluto angelico alla Vergine Santissima con la
meditazione del mistero sarà per le anime devote, preparazione efficace
al Santo Natale.
NOVENA DELL’IMMACOLATA
(dal 29 Novembre al 7 dicembre)
1° Giorno – AURORA Di SALVEZZA.
“Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?”
“Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura
come l’aurora. Verrà a noi come la pioggia di primavera che feconda la
terra“.
Fulgida come il sole
All’aurora
c’è un momento stupendo: quello che precede immediatamente il sorgere
del sole. All’inizio un lieve impallidire del cielo a oriente, appena
visibile nella notte. In seguito il chiarore va crescendo lentamente,
poi più in fretta, sempre più in fretta.
Ed ecco infine un momento in cui il
nascere della luce è così vittorioso e ardente, lo splendore così
accecante per gli occhi abituati alla notte, che ci si potrebbe credere
davanti al sole stesso: appena un istante dopo, come una fiammata, la
sua luce divamperà sul filo dell’orizzonte.
Ed ecco finalmente il sole… Così l’Immacolata Concezione.
Prima, nella lunga serie dei secoli
precedenti, si poteva intravedere l’alba di Cristo, un lontano preludio
della sua purezza e santità, già del resto meraviglioso se si considera
che veniva realizzato nella natura umana, ma ancora tanto oscuro
rispetto a Lui. Maria, invece, appare come culmine dell’aurora, il
sorgere del giorno…nella Vergine che tutto si riunisce per poi passare
da Lei al Figlio… Così l’Antico Testamento e tutto quello che vi è di
storia sacra nell’umanità, come ha prefigurato Cristo, ha anche
prefigurato la Vergine. Le donne e le cose sante dell’antica alleanza la
rappresentano; il tempio e l’altare, il Sinai e l’arcobaleno, il roveto
ardente ne sono un simbolo; è la Vergine che viene attraverso tutti
questi segni, perché attraverso di lei viene “Colui che viene”.
(E. Mersch)
Invocazione d’aiuto a Maria.
O Vergine Immacolata, primo e soave frutto di salvezza, noi Ti
ammiriamo e con Te celebriamo le grandezze del Signore che ha fatto in
Te mirabili prodigi.
Guardando Te, noi possiamo capire ed apprezzare l’opera sublime della
Redenzione e possiamo vedere nel loro risultato esemplare le ricchezze
infinite che Cristo, con il suo Sangue, ci ha donato.
Aiutaci, o Maria, ad essere, come Te, salvatori insieme con Gesù di
tutti i nostri fratelli. Aiutaci a portare agli altri il dono ricevuto,
ad essere “segni” di Cristo sulle strade di questo nostro mondo assetato
di verità e di gloria, bisognoso di redenzione e di salvezza. Amen.
(A. Gemma) – 3 Ave Maria
2° Giorno – PIENA Di GRAZIA
“Il Signore Dio disse al serpente: “Poiché tu hai fatto questo,
sii maledetto… lo porrò inirnicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe
e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il
calcagno“.
La prima Redenta
Con
Maria inizia la lotta tra la stirpe della donna e la stirpe del
serpente; lotta dichiarata fin dalla prima origine della Vergine,
essendo questa concepita senza alcuna macchia di peccato e quindi in
completa opposizione a Satana. L’ostilità si farà poi gigantesca e si
risolverà in vittoria quando Gesù, “la stirpe” di Maria, apparirà nel
mondo e con la sua morte distruggerà il peccato.
Il privilegio dell’Immacolata non consiste però soltanto nell’assenza
del peccato di origine, ma più ancora nella pienezza di grazia. “La
Madre di Gesù, la quale ha dato al mondo la Vita stessa che tutto
rinnova…da Dio è stata arricchita di doni consoni a tanto
ufficio…adornata fin dal primo istante della sua concezione dagli
splendori di una santità tutta singolare”
Il saluto di Gabriele: “Salve, piena di grazia, il Signore è con te”
(Lc 1,28) è la più valida testimonianza dell’immacolata Concezione di
Maria, la quale non sarebbe in senso totale “piena di grazia” se anche
per un solo istante fosse stata sfiorata dal peccato. La Vergine ha
cominciato così la sua esistenza con una ricchezza di grazia che supera
immensamente quella che i più grandi Santi conseguono alla fine della
loro vita. Se poi si considera la sua assoluta fedeltà, la sua totale
disponibilità a Dio, si può intuire a quali altezze di amore e di
comunione con l’altissimo, Maria sia giunta, precedendo “di gran lunga tutte le altre creature celesti e terrestri”
(P. Gabriele di Santa M. Maddalena)
Ti saluto, o Maria
Ti saluto, o Maria, tutta pura, tutta irreprensibile e degna di
lode. Tu sei la corredentrice, la rugiada dei mio arido cuore, la serena
luce della mia mente confusa, la riparatrice di tutti i miei
mali. Compatisci, o purissima, l’infermità dell’anima mia. Tu puoi ogni
cosa, perché sei la Madre di Dio; a Te nulla si nega, perché sei la
regina. Non disprezzare la mia preghiera e il mio pianto, non deludere
la mia attesa. Piega il Figlio tuo in mio favore e, finché durerà questa
vita, difendimi, proteggimi, custodiscimi. (S. Efrem) - 3 Ave Maria
3° Giorno – PER SINGOLARE PRIVILEGIO
“Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio
Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con
il manto della giustizia, come uno sposo che si cinge il diadema e come
una sposa che si adorna di gioielli ”
Il capolavoro di Dio
La prima e inevitabile imperfezione che contrae l’anima di ogni
misero figlio di Adamo è il peccato originale. Solo Maria ne fu esente:
Ella è l’Immacolata Concezione.
Il
peccato originale non è altro che il peccato di superbia commesso dai
nostri progenitori fin dalle origini e questo peccato portò ad Adamo e
ai suoi discendenti innumerevoli mali. Anche Maria come discendente di
Adamo avrebbe dovuto contrarre il peccato originale; avrebbe dovuto
apparire in questo mondo priva, come noi, dei doni preternaturali e
soprannaturali, priva specialmente della grazia di Dio. Ma non fu così.
Ella per singolare privilegio a Lei concesso da Dio, in previsione dei
meriti dei Figlio Redentore, fin dal primo istante della sua concezione
fu preservata dalla colpa originale. La verità dell’Immacolata
Concezione fu proposta implicitamente dai Padri della Chiesa con quelle
innumerevoli espressioni che esaltano l’assoluta purezza e santità di
Maria. In seguito questa verità venne insegnata e professata in modo più
esplicito finché il Papa Pio IX, il giorno 8 dicembre 1854, la definì
solennemente come dogma della fede cattolica. La stessa Vergine Santa a
Lourdes facendo eco alla voce del Papa si presentò a Bernardetta
dicendo: “Io sono l’Immacolata Concezione”.
Ottienimi un cuore fedele
Santa Maria, Madre di Dio, conservami un cuore di fanciullo, puro e
limpido come acqua di sorgente. Ottienimi un cuore semplice che non
ripieghi ad assaporare le proprie tristezze: un cuore magnanimo nel
donarsi, facile alla compassione un cuore fedele e generoso, che non
dimentichi alcun bene e non serbi rancore di alcun male. Formami un
cuore dolce e umile che ami senza esigere di essere riamato un cuore
grande e indomabile così che nessuna ingratitudine lo possa chiudere e
nessuna indifferenza lo possa stancare un cuore tormentato dalla gloria
di Gesù Cristo, ferito dal suo grande amore con una piaga che non
rimargini se non in Cielo (P. Grandmaison) – 3 Ave Maria
4° Giorno – RALLEGRATI, FIGLIA Di SION
Gioisci, esulta, figlia di Sion, perché ecco, io “Vengo
ad abitare in mezzo a te – oracolo del Signore. Nazioni numerose
aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno suo popolo ed egli
dimorerà in mezzo a te e tu saprai che il Signore degli eserciti mi ha
inviato a te“.
Nessuna creatura fu mai così vicina a Dio come la beata Vergine
Maria. Chi più puro? Chi più irreprensibile? Quale prodigio! Nel suo
immenso amore per gli uomini, Dio non si è vergognate di prendere come
Madre Colei ch’era sua creatura.
Veramente
a Maria si applicano le parole del profeta Zaccaria: “Canta inni,
rallegrati, o figlia di Sion, perché ecco che vengo ad abitare in mezzo a
te, dice il Signore”. Ed è ancora a Lei che si rivolge Gioele allorché
esclama: “Non temere, terra, ma rallegrati e gioisci poiché cose grandi
ha fatto il Signore”.
Esulta, casa dei Signore, terra che Dio ha sfiorato con i suoi passi.
Tu che hai contenuto nella tua carne Colui la cui divinità sorpassa
l’universo. Da Te, Colui che è la Divinità stessa ha assunto la natura
umana; l’eterno è entrato nel tempo e l’infinito si è lasciato
circoscrivere. Esulta, Dimora di Dio che brilli della luce della
divinità…
“Ti saluto, o piena di grazia“:
la tua opera e il tuo nome sono fonti di gioia più della gioia stessa.
Da Te è venuta al mondo la gioia immortale, il Cristo, rimedio alla
tristezza degli uomini. Esulta, Paradiso più felice del giardino
dell’Eden nel quale è germogliata ogni virtù ed è spuntato l’albero
della Vita. (S. Teodoro Studista)
Aiutaci, o Madre
Regina nostra, inclita Madre di Dio, Ti preghiamo: fa’ che i nostri
cuori siano ricolmi di grazia e risplendano di sapienza. Rendili forti
con la tua forza e ricchi di virtù. Su noi effondi il dono della
misericordia, perché otteniamo il perdono dei nostri peccati. Aiutaci a
vivere così da meritare la gloria e la beatitudine dei Cielo. Questo ci
conceda Gesù Cristo, tuo Figlio, che Ti ha esaltata al di sopra degli
Angeli, Ti ha incoronata Regina, e Ti ha fatto assidere in eterno su
fulgido trono. A Lui onore e gloria nei secoli. Amen. (S. Antonio di Padova)
- 3 Ave Maria
5° Giorno – BELLA COME LA LUNA
“Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di
sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici
stelle”
“Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?“.
Mediatrice di grazie
Nella contemplazione della Vergine Immacolata ci farà da guida la
sacra liturgia che non si stanca di chiamarla: bella come la luna,
fulgida come il sole.
Anzitutto,
guardiamo Maria «bella come la luna». E’ un modo questo per esprimere
l’eccelsa bellezza di Lei. Come deve essere bella la Vergine! Quante
volte siamo stati colpiti dalla bellezza di un volto angelico,
dall’incanto di un sorriso di bambino, dal fascino di uno sguardo puro! E
certamente nel volto della propria Madre Iddio ha raccolto tutti gli
splendori della sua arte divina…Come splende la luna nel cielo oscuro,
così la bellezza di Maria si distingue da tutte le bellezze, che paiono
ombre accanto a Lei. Maria è la più bella di tutte le creature…Sul suo
volto non si rivela soltanto la bellezza naturale. Nell’anima di Lei
Iddio ha riversato la pienezza delle sue ricchezze con un miracolo della
sua onnipotenza. Possiamo immaginare che il volto di Gesù, quel volto
che gli Angeli adorano, dovesse riprodurre in qualche modo i lineamenti
del volto di Maria? Così il volto di ogni figlio rispecchia gli occhi
della madre.
Potessimo avere la voce di San Bernardo che non si stancava di
lodare, di cantare, di ammirare, di esultare dinanzi al trono della
Vergine! Potessimo avere la lingua degli Angeli per poter dire la
bellezza, la grandezza della loro Regina! Salvaci, o Maria!
Salvaci, o Maria!
O Vergine, bella come la luna, delizia dei Cielo, nel cui volto
guardano i beati e si specchiano gli Angeli,fa’ che noi, tuoi figli, Ti
assomigliamo e che le nostre anime ricevano un raggio della tua bellezza
che non tramonta con gli anni, ma rifulge nell’eternità.
O Maria, Sole dei Cielo, risveglia la vita dovunque è la morte e
rischiara gli spiriti dove sono le tenebre. Rispecchiandoti nel volto
dei tuoi figli, concedi a noi un riflesso dei tuo lume e dei tuo
fervore.
Salvaci, o Maria, bella come la luna, fulgida come il sole, forte
come un esercito schierato, sorretto non dall’odio, ma dalla fiamma
dell’amore. Amen.
– 3 Ave Maria
6° Giorno - VISIONE Di PARADISO
“Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna, macchia… Tu mi hai
rapito il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai rapito il cuore.
Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana
sigillata. Fontana che irrora i giardini, pozzo d’acque vive e ruscelli
sgorganti dal Libano“.
Fiore candido di Redenzione
Immacolata
dice anzitutto i fulgori dell’aurora. Preservata immune dalla
contaminazione originale, Maria è riempila di grazia fin dal primo
istante del suo concepimento. Già nel seno materno, l’anima di Maria è
pervasa di luce divina: dopo la morte di lunghi secoli, trascorsi nella
colpa dei progenitori, si alza questa stella mattutina, limpida e pura,
trasparente e inviolata, mentre il cielo trascolora nella promessa del
giorno imminente.
Immacolata dice poi promessa e fiore candido di Redenzione. Colei
che, in vista dei meriti del suo Figlio Redentore, è stata preservata
dalla macchia originale, ha avuto questo privilegio perché predestinata
alla sublime missione di Madre di Dio. Ella, che doveva dare una carne
mortale al Verbo eterno dei Padre, non poteva essere contaminata neppure
per un istante dall’ombra dei peccato.
Infine, Immacolata dice visione di Paradiso. Preannunzia l’alba di
quel giorno eterno, e ci guida e sostiene nel cammino che ancora ce ne
separa. Per questo l’inno liturgico “Ave, Maria Stella” ha la dolce invocazione: “Fa’ che, vedendo con Te Gesù, con Te sempre possiamo gioire“.
A questo termine estremo, coronamento della vita di grazia, devono
tendere i palpiti del nostro cuore, e gli sforzi più generosi di
cristiana fedeltà. (Giovanni XXIII, 7 dic. 1959)
Tu, o Maria
Ave Maria! piena di grazia, più Santa dei Santi, più elevata dei
cieli, più gloriosa degli Angeli, Ave, celeste Paradiso! più venerabile
d’ogni creatura.
Ave, celeste Paradiso! tutto fragranza, giglio che olezza soave, rosa
profumata che si schiude a salute dei mortali. Ave, tempio immacolato
di Dio costruito santamente, adorno di divina magnificenza, aperto a
tutti, oasi di mistiche delizie.
Ave purissima! Vergine Madre! Degna di lode e di venerazione, fonte
d’acque zampillanti, tesoro di innocenza, splendore di santità.
Tu, o Maria, guidaci al porto della pace e della salvezza, a gloria
di Crísto che vive in eterno con il Padre e con lo Spirito Santo.
Amen. (S. Germano)
– 3 Ave Maria
7° Giorno – SPECCHIO PURISSIMO
“La Sapienza è un’emanazione della potenza di Dio, un effluvio
genuino della gloria dell’Onnipotente: per questo nulla di contaminato
in essa si infiltra. E’ un riflesso della luce perenne, uno specchio
senza macchia dell’attività di Dio e un’immagine della sua bontà…Essa in
realtà è più bella dei sole e supera ogni costellazione di astri;
paragonata alla luce, risulta superiore; a questa infatti succede la
notte, ma contro la sapienza la malvagità non può prevalere»
Incanto ma non sogno
Dio
la volle, specchio purissimo di santità e di bontà, tipo ideale e reale
per l’umanità rigenerata da Cristo. Incanto, ma non sogno. Privilegio
per ogni cristiano a subirne il fascino, a gustarne la gioia.
E la visione, tanto singolare, ma reale,
si fa simbolica, esempio, stimolo, luce, conforto per noi, sommersi nel
mondo moderno, che siamo abbagliati dalle luci accecanti della ostentata
seduzione dei sensi, priva di vera bellezza, di grazia e di innocenza e
siamo circondati da un ambiente tanto inquinato di licenzioso costume e
di vizio degradante. La nostra devozione ci dia coraggio per concorrere
a difendere nei nostri giorni la verità dell’amore, l’integrità della
famiglia, la nobiltà dello spettacolo, la moralità della vita
collettiva, l”‘ecologia” della nostra civiltà che non deve né arrossire
né dimenticarsi di essere cristiana, e quindi di avere la Vergine Madre
Immacolata Maria, vestita di sole, per emblema della propria speranza e
della propria salvezza. (Paolo VI)
Ricordati dei tuoi figli
O Vergine Maria, Madre della Chiesa, a Te raccomandiamo la Chiesa
tutta. Tu che sei chiamata “aiuto dei Pastori”, proteggi e assisti i
vescovi nella loro missione apostolica, e quanti, sacerdoti, religiosi,
laici, li aiutano nella loro ardua fatica.
Ricordati di tutti i tuoi figli;avvalora presso Dio le loro
preghiere; conserva salda la loro fede; fortifica la loro speranza;
aumenta la carità.
Ricordati di coloro che versano nelle tribolazioni, nelle necessità,
nei pericoli; ricordati di coloro soprattutto che soffrono persecuzioni e
si trovano in carcere per la fede. A costoro, o Vergine, concedi la
forza e affretta il sospirato giorno della giusta libertà.
- 3 Ave Maria
8° Giorno - IDEALE DELLA CHIESA
“Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per
renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell’acqua
accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua
Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma
santa e immacolata“.
Una parola fuori uso
Oggi
la parola ‘peccato’ è taciuta… Sembra una parola fuori uso, quasi un
termine sconveniente, di cattivo gusto. E si capisce il perché. La
nozione di peccato coinvolge due realtà: una realtà vivente,
onnipotente: Dio; ed una realtà soggettiva e relativa alla nostra
persona, cioè la relazione insopprimibile delle nostre azioni al Dio
presente, interrogante la nostra libera scelta…Ne deriva un’etica folle
che tende a rendere tutto lecito quanto piace o quanto giova, e che
toglie alla vita il suo senso profondo, derivante dalla distinzione tra
il bene e il male e l’avvilisce in una visione finale di angosciosa e
disperata vanità. L’uomo raggiunge la sua personalità nel possesso della
grazia divina; la vera ricchezza è possedere l’amore di Dio, donatoci
gratuitamente per il Cristo. Nell’uomo, la bellezza produce l’amore; nel
cristiano è l’amore di Dio che produce la bellezza, la sua autentica
nobiltà…Dobbiamo metterci in uno stato di difesa, di ripudio, di
rinuncia a tante esibizioni e manifestazioni del malcostume moderno e
non cedere per ipocrisia o per rispetto umano all’immoralità pubblica.
Lo splendore dell’immacolata che brilla dinanzi ai nostri occhi ci
suggerisce: “Ecco quello che devi essere“.
O Padre Misericordioso
O Padre di misericordia, datore di ogni bene, noi Ti ringraziamo
perché dalla nostra stirpe umana hai eletto la beata Vergine Maria ad
essere Madre del Figlio tuo fatto uomo. Ti ringraziamo perché l’hai
preservata da ogni peccato, l’hai riempita di ogni dono di grazia, l’hai
congiunta all’opera di redenzione del tuo Figlio e l’hai assunta in
anima e corpo al Cielo. Ti preghiamo, per sua intercessione, di poter
realizzare la nostra vocazione cristiana, di crescere ogni giorno nel
tuo amore e di venire con Lei a godere per sempre nel tuo regno beato.
Amen.
- 3 Ave Maria
9°GIORNO – CONSACRAZIONE ALL’IMMACOLATA
«Beato l’uomo che mi ascolta, vegliando ogni giorno alle mie
porte, per custodire attentamente la soglia. Infatti, chi trova me trova
la vita, e ottiene favore dal Signore».
Per amare Dio
Non
è possibile che qualcuno si possa convertire o santificare senza
l’aiuto della Vergine Immacolata. Anzi, quanto più uno si avvicina a
questa dispensatrice di grazia, tanto più abbondantemente sarà
arricchito di tale dono, più facilmente si potrà santificare, e con
maggior frutto lavorerà per la santificazione del prossimo. Ma è
indispensabile che chi desidera occuparsi della salvezza degli altri
incominci da se stesso. Perciò deve avvicinarsi sempre più
all’Immacolata, per ricevere da Lei la grazia di amare Dio. E si
avvicina all’immacolata nel modo migliore colui che si dona a Lei
totalmente. Tuttavia, questa donazione di sé non esige affatto
l’abbandono del mondo e della famiglia e l’ingresso in un istituto
religioso. Ci si può benissimo occupare dei propri affari, dei propri
impegni, ma, per il fatto che ci si è donati totalmente all’immacolata,
non siamo più noi ad offrire i nostri problemi quotidiani a Dio, ma è
l’immacolata stessa, cui ci siamo consacrati, che presenta noi e tutte
le nostre cose a Dio. t: evidente che chi vuole appartenere a Maria, fa
di tutto perché la propria vita divenga sempre più degna di un figlio.
Non solo, ma sperimentando la forza di cui gode nelle tentazioni e la
consolazione che prova nelle difficoltà, si preoccupa di partecipare
anche agli altri la propria felicità, cosicché essi pure siano attratti
da Maria e i loro cuori appartengano a Lei. E Maria illuminerà questi
cuori, li riscalderà con l’amore dei suo Cuore materno, li infiammerà
con il fuoco della carità che arde nel Cuore Divino di Gesù. (S. Massimiliano Maria Kolbe)
Chinati su di noi
Ascolta, o prediletta da Dio, l’ardente grido che ogni cuore fedele
innalza verso di Te. Chinati sulle nostre piaghe doloranti. Muta le
menti dei malvagi, asciuga le lacrime degli afflitti e degli oppressi,
custodisci il fiore della purezza nei giovani, proteggi la Chiesa santa,
fa’ che gli uomini tutti sentano il fascino della cristiana bontà.
Accogli, o Madre dolcissima, le nostre umili suppliche e ottienici
soprattutto che possiamo un giorno ripetere dinanzi al tuo trono l’inno
che si leva oggi sulla terra intorno ai tuoi altari: tutta bella sei, o
Maria! Tu gloria, Tu letizia, Tu onore del nostro popolo. Amen.
- 3 Ave Maria
Fonte: Il libro delle novene ed. Ancilla