02 maggio 2014
II Settimana del Tempo di PasquaPREGHIERA DEL MATTINO
Dio di infinita sapienza, che hai suscitato nella Tua Chiesa il vescovo sant’Atanasio, intrepido assertore della divinità del Tuo Figlio, fà che per la sua intercessione e il suo insegnamento cresciamo sempre nella Tua conoscenza e nel Tuo amore. Per Cristo nostro Signore. AmenPRIMA LETTURA
At 5, 34-42 - Dagli Atti degli Apostoli.
e
a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quelli
che si erano lasciati persuadére da lui furono dissolti e finirono nel
nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e
indusse gente a seguirlo, ma anche lui finì male, e quelli che si erano
lasciati persuadére da lui si dispersero. Ora perciò io vi dico: non
occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questo piano o quest’opera
fosse di origine umana, verrebbe distrutta; ma, se viene da Dio, non
riuscirete a distruggerli. Non vi accada di trovarvi addirittura a
combattere contro Dio!». Seguirono il suo parere e, richiamati gli apostoli, li fecero flagellare e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà.
Essi allora se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati
giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù. E ogni giorno,
nel tempio e nelle case, non cessavano di insegnare e di annunciare che
Gesù è il Cristo.A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal.26RIT: Una cosa ho chiesto al Signore: abitare nella sua casa.
Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura? RIT
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario. RIT
Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. RIT
CANTO AL VANGELO
Alleluia, Alleluia.Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Alleluia.
VANGELO
Gv 6, 1-15Dal Vangelo secondo Giovanni
e
disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano
da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva
quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di
pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un
pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di
Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci;
ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere».
C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano
circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso
grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto».
Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani
d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto
il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta,
colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo
per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
Li distribuì a coloro che erano seduti finché ne vollero.
ferma qui.
Giovanni infatti non si premùra di evidenziare il ruolo attivo che Gesù
fa svolgere ai discepoli, nell’attirare l’attenzione sulla condizione
precaria della folla affamata, nel collaborare a cercare una soluzione,
(“c’è qui un ragazzo con cinque pani e due pesci”), nel distribuire il
pane alla gente. L’attenzione dell’evangelista invece è tutta rivolta a
ciò che fa e dice Gesù, spingendoci oltre il segno prodigioso. Ma la
folla e gli stessi discepoli non capiscono, e l’incredulità attraverserà
l’intero capitolo. D’altra parte ci sono molti indizi che
faciliterebbero una diversa intuizione. Gesù è sulla montagna come Mosè,
la vicinanza della Pasqua, il mettersi seduti per mangiare, il rendere
grazie (gesti conviviali), la raccolta degli avanzi. Il fatto suscita
solo stupore tra la gente che di fronte al segno ha un’unica convinzione: “Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo”.
Giusta affermazione! Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a
prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo”.
C’è
in questo comportamento di Gesù una sapienza sulla quale non dovremmo
mai finire di riflettere. Come in tutti i segni miracolosi, tutto
comincia dal profondo desiderio che Gesù ha di beneficare e nel medesimo
tempo di annunciare dei beni ancora maggiori. Nel caso particolare
vuole preparare il cuore dei suoi ascoltatori ad accogliere lui stesso
come pane di vita. Più avanti dirà, a conferma di questo, che la manna nel deserto non è stata il pane del cielo, ma sarà lui la vera manna che il Padre manderà dal cielo.
Ecco perché Gesù non voleva creare equivoci nelle sue attività
prodigiose. E’ la situazione di fede in cui noi tutti ci troviamo. Gesù è
venuto per dispensare se stesso per la nostra fame.
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