Nella tradizione giudeo-cristiana, le orazioni per i defunti sono perorate particolarmente in 2 Mac 12, 44-45:La morte talvolta colma gli esseri umani di paura, sempre di sgomento, perciò è naturale che l’uomo, a qualsiasi cultura appartenga, crei dei rituali in relazione a questo evento, molti dei quali sono espressione di fede nell’esistenza di una vita ultraterrena e nella necessità che l’individuo intraprenda un processo di purificazione per potervi accedere (oltre al fatto che questo processo sia favorito da quelli che rimangono sulla terra).
«Perché se [Giuda Maccabeo] non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero resuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti. Ma se egli considerava la magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentano nella morte con sentimenti di pietà, la sua considerazione era santa e devota. Perciò egli fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato».
 defunti, per aiutarli nel loro viaggio da quello che più tardi verrà chiamato purgatio, alla
 presenza di Dio. Questa riluttanza da parte della Chiesa può essere 
stata causata dal fatto che le credenze e i rituali superstiziosi 
precristiani in relazione alla morte sopravvissero saldamente fino 
all’era cristiana.
defunti, per aiutarli nel loro viaggio da quello che più tardi verrà chiamato purgatio, alla
 presenza di Dio. Questa riluttanza da parte della Chiesa può essere 
stata causata dal fatto che le credenze e i rituali superstiziosi 
precristiani in relazione alla morte sopravvissero saldamente fino 
all’era cristiana. Quest’opera deve essere stata nota anche a S. Odilone, abate di Cluny (t 1049; 1 gen.) quando ordinò alla sua congregazione di osservare il 2 novembre come giorno di preghiera per i defunti:
Quest’opera deve essere stata nota anche a S. Odilone, abate di Cluny (t 1049; 1 gen.) quando ordinò alla sua congregazione di osservare il 2 novembre come giorno di preghiera per i defunti:«Visto che la Chiesa celebrava già la festività di Tutti i Santi, sembra auspicabile che anche a Cluny si commemori con gioia e affetto la memoria dei fedeli dipartiti che hanno vissuto dall’inizio fino alla fine del mondo».
Grazie all’influenza di Cluny, quest’usanza si diffuse rapidamente, tuttavia non vi è traccia di un decreto papale che lo estendesse alla Chiesa universale, e trascorsero due o tre secoli prima che la Commemoratio animarum fosse comunemente inserita nei calendari e martirologi al 2 novembre. La festa della Commemorazione dei defunti è menzionata definitivamente in un martirologio compilato a Besangon a metà dell’XI secolo, ma in Inghilterra, dove nel 1075 Lanfranco, nelle sue Monastic Constitutions, spinse i suoi monaci a celebrare una Messa solenne per i defunti il 2 novembre, esistono quattro o cinque calendari di Canterbury del XII e XIII secolo che non citano affatto questa commemorazione.
 messe speciali, all’inizio del XV secolo; papa Benedetto XIV la istituì in tutta la Spagna nel 1748, e nel 1915 Benedetto XV estese tale privilegio alla Chiesa occidentale intera, per tutti i defunti della guerra.
messe speciali, all’inizio del XV secolo; papa Benedetto XIV la istituì in tutta la Spagna nel 1748, e nel 1915 Benedetto XV estese tale privilegio alla Chiesa occidentale intera, per tutti i defunti della guerra. 
 
 
 
 
 
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