mercoledì 28 agosto 2013

« E io vi dico da parte di Cristo crocifisso ... » CATERINA DA SIENA A GREGORIO XI


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Il vescovo di Roma « a tutti quelli che in ogni luogo invoca­no il nome del Signore nostro Gesù Cristo» (l Cor 1, 2).

La resurrezione dei morti è quanto di più diffor­me si possa immaginare dall'esperienza comune e dalle ragionevoli aspettative umane. Eppure il Sim­bolo degli Apostoli afferma la «resurrezione della carne» per «la vita eterna », e il Credo di Nicea-Co­stantinopoli afferma la « resurrezione dei morti» per « la vita del mondo che verrà ». Se ci si limitasse a parlare di resurrezione dei morti per la vita eterna, forse sarebbe ancora possibile dare un'interpretazio­ne metaforica di questa verità. Ma dalle formule usate nei due venerandi testi della Chiesa antica ri­salta l'affermazione che sarà la carne a risuscitare per vivere nel mondo che verrà. E su questo non sono ammesse interpretazioni metaforiche: questa è la promessa di Cristo, il cuore di quell'annuncio cristia­no che noi troppo spesso tendiamo a dimenticare, fingendo di non vedere ciò che le Scritture stesse dicono chiaramente.


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