Nato a Tours, Oddone iniziò a prepararsi alla carriera militare, ma all’età di diciannove anni circa, fu colpito da una malattia non identificata e costretto ad abbandonare l’idea. Ritornò a Tours, dove ricevette la tonsura nella chiesa di S. Martino, ma lasciò la città per recarsi a studiare a Parigi e Reims per alcuni anni, dove dedicò molto tempo al suo grande amore, la musica. Alla fine ritornò a Tours e divenne canonico della chiesa di San Martino, dove lesse per la prima volta la Regola di San Benedetto; accortosi che la sua vita si era allontanata dall’ideale in essa contenuto, decise di diventare monaco, perciò si recò al monastero di Vaume-les-Messieurs, che osservava scrupolosamente la riforma del grande abate Bernone.
VIDEO-STORIA
Guglielmo d’Aquitania donò a Bernone una proprietà a Cluny, in Borgogna, perché fondasse un monastero benedettino. La straordinaria influenza che esercitò sul monachesimo dell’Europa occidentale, dalla metà del X secolo fino all’inizio del XII, fu determinata da due clausole importanti: Guglielmo rinunciava a qualsiasi diritto come fondatore e l’abbazia sarebbe stata posta sotto la diretta giurisdizione della Santa Sede. Divenne presto il centro di una riforma che segnò la fine della dominazione laica sui monasteri. Oddone ottenne un privilegio importante dal papa: Cluny avrebbe potuto introdurre la riforma in qualsiasi monastero per sua richiesta e avrebbe potuto accettare monaci provenienti da monasteri non riformati. Cluny, in effetti, non avrebbe potuto portare avanti le sue riforme senza l’appoggio costante che ricevette da Roma. Nel 936, Papa Leone VII, chiamò
 Oddone a Roma, come mediatore nella disputa tra Ugo di Provenza, re 
d’Italia, e Alberico, il cosiddetto patrizio dei romani. Oddone, che era
 molto rispettato da Ugo, ottenne un certo successo temporaneo con la 
negoziazione del matrimonio tra la figlia di quest’ultimo e il figlio di
 Alberico, ma la pace non fu duratura, e Oddone torò a Roma ancora due 
volte per sistemare la questione. Dal momento che, durante i suoi 
viaggi, era sempre pronto a predicare i principi della riforma monastica, l’abbazia di San Paolo fuori
 le Mura colse l’occasione della sua presenza per riprendere la “via 
evangelica”. Il suo biografo racconta due episodi che illustrano la sua 
personalità e stile di vita: quando si recò per la prima volta al 
monastero di Fleury, i monaci, risentiti del suo tentativo di 
scuoterli dal loro stile di vita rilassato, gli andarono incontro armati
 di spade e pietre, e alcuni lo minacciarono anche di morte se avesse 
attraversato la soglia del convento.
Nel 936, Papa Leone VII, chiamò
 Oddone a Roma, come mediatore nella disputa tra Ugo di Provenza, re 
d’Italia, e Alberico, il cosiddetto patrizio dei romani. Oddone, che era
 molto rispettato da Ugo, ottenne un certo successo temporaneo con la 
negoziazione del matrimonio tra la figlia di quest’ultimo e il figlio di
 Alberico, ma la pace non fu duratura, e Oddone torò a Roma ancora due 
volte per sistemare la questione. Dal momento che, durante i suoi 
viaggi, era sempre pronto a predicare i principi della riforma monastica, l’abbazia di San Paolo fuori
 le Mura colse l’occasione della sua presenza per riprendere la “via 
evangelica”. Il suo biografo racconta due episodi che illustrano la sua 
personalità e stile di vita: quando si recò per la prima volta al 
monastero di Fleury, i monaci, risentiti del suo tentativo di 
scuoterli dal loro stile di vita rilassato, gli andarono incontro armati
 di spade e pietre, e alcuni lo minacciarono anche di morte se avesse 
attraversato la soglia del convento.E’ invocato per la pioggia
Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler

 
 
 
 
 
 
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