martedì 22 aprile 2014

San Teodoro il Siceota

Vescovo esorcista(613) 22 Aprile
Sua madre e sua zia gestivano un albergo che fungeva anche 4San Teodoro il Siceotada postribolo, fino a quando arrivò un cuoco tanto bravo nell’attrarre i clienti che le donne non ebbero più bisogno di guadagnare il denaro prostituendosi e fu proprio questo cuoco che portò san Teodoro al cristianesimo.
Teodoro nacque a Sykeon in Galazia (Asia Minore). Sua madre e sua zia gestivano un albergo che fungeva anche da postribolo, fino a quando arrivò un cuoco tanto bravo nell’attrarre i clienti che le donne non ebbero più bisogno di guadagnare il denaro prostituendosi. Il cuoco era anche persona devota e incoraggiò il giovane Teodoro a visitare le chiese locali, gli insegnò a pregare e lo introdusse alla pratica del digiuno. Questa iniziale direzione spirituale ebbe così influenza su Teodoro che egli si fece eremita ad Arkea, a circa dieci chilometri da casa sua, dove viveva in una grotta antistante una cappella. La fama della sua santità attraeva visitatori, i quali gli attribuirono lo speciale dono dell’esorcismo contro gli spiriti maligni. Per evitare che si diffondesse ulteriormente la sua fama si ritirò sulle montagne e provò a vivere in una grotta murata, nota soltanto a un’altra persona, da cui dovette però essere ricondotto fuori in cattiva salute, sporco e infetto.
A quanto risulta fu ordinato prete a soli diciott’anni, dopo di che andò in pellegrinaggio a  Gerusalemme, dove ricevette l’abito monastico. Al suo ritorno, inaugurò uno stile di vita  estremamente austero e si narra che vivesse in alcune ceste sospese. Gli fu attribuita ogni sorta di miracoli e, nuovamente, attrasse visitatori e discepoli, per i quali organizzò un monasteroun ostello e una chiesa. Contro la sua volontà fu poi scelto come vescovo di Anastasiopoli e governò la sede 4Costantinopoliper dieci anni prima di ottenere il permesso di rassegnare le dimissioni.
Città di Costantinopoli
A giudicare dalla Vita contemporanea, i suoi anni da vescovo paiono essere stati caratterizzati principalmente da miracoli e prodigi; non rimangono notizie di suoi Ada episcopali, fatta eccezione delle tracce di controversie che ebbe con alcuni villaggi delle tenute diocesane. Questi erano stati affidati a signori laici che maltrattavano e opprimevano la popolazione e Teodoro tentò di persuaderli a comportarsi correttamente.
Diede le dimissioni per poter trascorrere più tempo in preghiera e curare meglio i suoi monaci, che sembravano avere assunto costumi piuttosto rilassati durante la sua assenza. Infine si sistemò presso Eliopoli. Fu convocato a Costantinopoli ove ricevette grandi onori dall’imperatore, cui aveva guarito il figlio. Trascorse il resto della vita nel suo monastero, operando miracoli e consigliando e aiutando i molti che gli facevano visita. Morì nel 613. Per tutta la vita era stato particolarmente devoto a S. Giorgio, contribuendo alla divulgazione del suo culto.
Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler

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