martedì 21 maggio 2013

San Godric di Finchale

(ca. 1070-1170) 21 Maggio 
Venditore ambulante, pellegrino, marinaio, balivo e poi San Godric di Finchaleeremita per cinquant’anni o più: Godric fu tutto questo, e anche compositore di musica e versi, raro esempio di uomo medievale di umili origini del quale possediamo testimonianze personali contemporanee.
Nacque a Walpole (Norfolk) in una famiglia di contadini anglosassoni; invece di dedicarsi ai lavori agricoli fece ..il venditore ambulante nel Lincolnshire, dove si era trasferita la famiglia, dal 1085 al 1089. Fece allora il suo primo pellegrinaggio a Roma, imbarcandosi poi verso il nord: esercitò il commercio tra Scozia, Fiandre e Danimarca. Concluse buoni affari, entrando in comproprietà di una nave e poi di un’altra, della quale divenne capitano.
Musica medievale – Crist e Sainte Marie da San Godric di Finchale
http://www.youtube.com/watch?v=tx2PTmToxME
Nel 1101, forse via mare, fece un pellegrinaggio a Gerusalemme: è possibile, ma non provato, che fosse lui quel Godric «pirata inglese» di cui parla Baldovino I a Giaffa nel 1102. Era abbastanza ricco da passare, nel viaggio di ritorno dalla Terra Santa, da Compostella. Non molto dopo tornò di nuovo a Roma e a Saint-Gilles in Provenza. Questi viaggi furono seguiti da un terzo pellegrinaggio a Roma, accompagnato dall’anziana madre, che doveva essere della sua stessa dura tempra.
San Godric di Finchale.1Decise di rinunciare al mondo e vendette tutti i suoi beni; compì così il primo tentativo di vita eremitica in una foresta vicino a CarKsle, unendosi poi a un altro eremita che viveva a Wulsingham (vicino a Durham) fino alla morte di quest’ultimo, avvenuta nel 1108. Pochi mesi dopo partì per un altro pellegrinaggio a Gerusalemme dove visitò i Luoghi Santiunendosi ad altri eremiti nel deserto di S. Giovanni Battista (il deserto di Giudea) e lavorando, per parecchi mesi, nel famoso ospedale di Gerusalemme.
Di nuovo parve incerto sul da farsi, pensando anche di riprendere l’antico lavoro di venditore ambulante per riuscire a occupare un eremo abbandonato vicino a Whitby. Un anno dopo però lo troviamo a Durham, sagrestano della chiesa di S. Gilles e membro del coro a St. Mary-le-Bow. Avendo ormai più di quarant’anni, fissò finalmente la sua dimora a Finchale sul fiume Wear, prima nel “Chiostro di S. Godric” e poi nel luogo ora occupato dal monastero di Finchale.
Ancor oggi si può vedere il luogo della sua cappella, quantunque incorporata nella chiesa attuale. Intraprese la vita eremitica che aveva scelto,dapprima senza alcuna direttiva, nutrendosi di radici e bacche, poi iniziando a coltivare vegetali, a macinare orzo per fare il pane e a tagliare alberi per costruirsi una capanna. In seguito aggiunse unapiccola chiesa di pietra, collegata alla sua cella da un chiostro fatto di canne e intonacato. Benché il suo biografo, Reginaldo di Durham, metta in rilievo gli aspetti di pellegrino devoto durante la sua precedente vita sui mari, Godric se ne doleva, considerandoli anni di frodi e impurità, pieni di peccati che voleva espiare con un regime estremamente austero.
Trascorreva una vita solitaria e monotona, ma non priva di pericoli: una volta, per lo straripamento del fiume Wear, rischiò di annegare; un’altra volta (1138) fu selvaggiamentepercosso da soldati scozzesi che credevano che nascondesse un tesoro. Una svolta notevole si produsse quando Ruggero, priore di Durham, gli diede una norma di vita, regolò le visite dei molti che volevano incontrarlo, e gli offrì di essere associato ai monaci di Durham. Pure i cistercensi lo stimavano e gli san_godric_tombfacevano visita; tra essi c’era anche S. Aelredo di Rievaulx (12 gen.) e S. Roberto di Newminster (7 giu.).
Un contemporaneo così lo descrive: «Forte e agile e, a dispetto della sua bassa statura, di aspetto molto venerabile [...] Aveva una fronte ampia, grigi occhi vivaci e sopracciglia folte che quasi si toccavano. Il viso era ovale, il naso lungo e la barba folta». Un altro lo definisce un buon ascoltatore, sempre serio e solidale con chi soffriva: questa osservazione portò qualche scrittore a sottolineare che gli eremiti medievali venivano accolti come consiglieri nei villaggi, assumendo un compito
che non era però lo scopo precipuo della loro vita, passata in una vera solitudine fatta di lunghe preghiere liturgiche alternata con la contemplazione silenziosa dei misteri divini, nel quadro di un’austera penitenza.
Il regime nascosto di Godric a Finchale fu in effetti alterato dalle numerose visite; ciò non deve però impedirci di riconoscere che il suo austero stile di vita non era in sostanza cambiato. Non vennero meno manifestazioni diaboliche, né le acute sofferenze fisiche, specialmente negli ultimi anni. Passò quasi sessant’anni a Finchale, e negli ultimi tempi ricevette messaggi d’incoraggiamento da parte di S. Tommaso San Godric di Finchale2di Canterbury (29 die.) e persino una lettera affettuosa di papa Alessandro III, giunta fino a noi.
Un’attività supplementare che contribuì alla sua fama fu la composizione di versi (i primi in inglese medievale) arrangiati per la musica, molto vicini allo stile del canto gregoriano: c’è un inno dedicato alla Vergine Maria, uno a S. Nicola, e un terzo che fu cantato da sua sorella Burchwen, vissuta per un periodo a Finchale prima di divenire suora nell’ospedale di Durham; sono tutti componimenti brevi e semplici (oggi trascritti e registrati) conservati in un manoscritto del XIV secolo custodito nella British Library.Dopo l’ultima lunga malattia che lo costrinse a letto, curato dai monaci di Durham,morì il 21 maggio 1170. La sua cella a Finchale entrò in possesso del monastero di Durham, e la sua tomba divenne luogo di pellegrinaggi.
miracoli che gli vennero attribuiti includono un alto numero di  guarigioni di donne: la cosa non è molto usuale, e può forse essere spiegata considerando che i monaci di Durham avevano reso inaccessibile alle donne la tomba di S. Cutberto a causa di una sua supposta (ma non vera) avversione nei loro confronti. Il santuario di Finchale crebbe e prosperò ma Godric, come molti altri santi antichi, non fu mai ufficialmente canonizzato. Il suo culto a Finchale, a Durham e tra i cistercensi era molto consolidato. Merita di essere conosciuto meglio; tre scrittori a lui contemporanei ci hanno tramandato diverse ma sostanzialmente accurate informazioni su di lui.
Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler

Letture di Martedì 21 maggio 2013


LETTURE DI MARTED­Ì Madonna di Arcola

21 maggio 2013

VII Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

Regina degli Angeli

Apparizione di Arcola - Ad Arcola in provincia di La Spezia, la Vergine Maria apparve sopra un rametto di rosmarino, a 5 sorelline mentre si inginocchiavano per recitare l’Angelus in un boschetto. 

San Godric di Finchale

(ca. 1070-1170) Venditore ambulante, pellegrino, marinaio, balivo e poi eremita per cinquant’anni o più: Godric fu tutto questo, e anche compositore di musica e versi, raro esempio di uomo medievale di umili origini del quale possediamo testimonianze personali contemporanee. 
“Confido, Signore, nella tua misericordia, Gioisca il mio cuore nella tua salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato.”

PREGHIERA DEL MATTINO

Dio della libertà e della pace, che nel perdono dei peccati ci doni il segno della creazione nuova, fà che tutta la nostra vita riconciliata nel Tuo amore diventi lode e annunzio della Tua misericordia. Per Cristo nostro Signore Gesù Cristo. Amen

PRIMA LETTURA

Sir 2, 1-13
Dal libro del Siracide.
cammino (2)Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione. Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della seduzione. Sta unito a lui senza separartene, perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni. Accetta quanto ti capita, sii paziente nelle vicende dolorose, perché con il fuoco si prova l’oro, e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore. Affidati a lui ed egli ti aiuterà; segui la via diritta e spera in lui. Quanti temete il Signore, aspettate la sua misericordia; non deviate per non cadere. Voi che temete il Signore, confidate in lui; il vostro salario non verrà meno. Voi che temete il Signore, sperate i suoi benefici, la felicità eterna e la misericordia. Considerate le generazioni passate e riflettete: chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso? O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato? O chi lo ha invocato ed è stato da lui trascurato? Perché il Signore è clemente e misericordioso, rimette i peccati e salva al momento della tribolazione.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal 36
RIT: Chi confida nel Signore è stabile per sempre. preghiera3
Confida nel Signore e fà il bene,  abita la terra e vivi con fede.  Cerca la gioia del Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore. RIT
Conosce il Signore la vita dei buoni,  la loro eredità durerà per sempre.  Non saranno confusi nel tempo della sventura  e nei giorni della fame saranno saziati. RIT
Stà lontano dal male e fà il bene,  e avrai sempre una casa. Perché il Signore ama la giustizia e non abbandona i suoi fedeli; gli empi saranno distrutti per sempre e la loro stirpe sarà sterminata. RIT
La salvezza dei giusti viene dal Signore, nel tempo dell’angoscia è loro difesa; il Signore viene in loro aiuto e li scampa, li libera dagli empi e dà loro salvezza, perché in lui si sono rifugiati. RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.
Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Alleluia.

VANGELO

Mc 9, 30-37
Dal Vangelo secondo Marco

«Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti».In quel tempo, Gesù e i discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà». Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni. Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?». Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Il primato dell’amore
E’ difficile anche per i discepoli più intimi capire il discorso di Gesù relativo alla sua Passione, poiché questo lascia inevitabilmente, interdetti e ammutoliti. D’altra parte anche i discepoli non avranno altra sorte né altra strada. Poi come esempio Gesù accoglie i bambini. Essi infatti sono già in grado di ricevere il dono della grazia. Accoglierli con cura significa accogliere Gesù in persona. Del resto essi sono il simbolo, nella loro disponibilità ancora senza malizia, della condizione di chi vuole abbraccio12entrare nel Regno dei cieli: la grandezza evangelica consiste proprio nell’essere piccoli. Quando uno si propone di servire il Signore, può aspettarsi di essere tranquillo, magari di non ricevere subito il centuplo, ma almeno la tranquillità e la pace della vita. Ecco invece che cosa dice la parola di Dio: Se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione. La tentazione in greco ha un significato più grande e significa prova, dunque, preparati alla prova. La prova non è un male per noi, ma un bene, un segno dell’amore del Signore, la condizione per crescere nel suo amore, per ricevere grazie preziose. Tutta la vita del cristiano è una prova, delle volte anche una lotta. Abbiamo in noi qualcosa di molto prezioso. E Dio ci sottomette alla prova per purificare questo tesoro, per renderlo ancora più bello e gradito a lui. Ma nella prova la condizione per non venir meno, l’unica condizione, è di appoggiarsi al Signore. Affidati a lui ed egli ti aiuterà; segui la via retta e spera in lui. La vita di chi vuole servire il Signore deve svolgersi nella rettitudine, unificata dall’amore di Dio; deve svolgersi non nella paura, ma nel timore di Dio, cioè nel profondo rispetto, tutto permeato di amore. Per capire questo anche il Vangelo ci dà una grande luce; la prova è una partecipazione al mistero di morte e risurrezione di Gesù. Cristo nella sua prova ha offerto volontariamente la propria vita alla morte per servire, sanare, curare l’umanità. Per il cristiano il vero titolo di nobilita è quello del servizio nella semplicità dell’amore
(Fonte: http://www.lachiesa.it/calendario/omelie/pages/Detailed/14780.html)

Gesù11 (2)PREGHIERA DELLA SERA

O Dio onnipotente, il Signore Gesù, morto e risorto per noi, per primo e in modo sublime ci ha mostrato la via del servizio. Fà che la percorriamo con amore, umili collaboratori del Tuo regno, imitando la vita della nostra cara mamma celeste Maria Santissima. Te lo chiediamo per Cristo, servo dell’umanità, che ora siede con Te nella gloria per i secoli dei secoli. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen.

Apparizione di Arcola

Madonna_degli_Angeli_Arcola_1-1Ad Arcola in provincia di La Spezia, la Vergine Maria apparve sopra un rametto di rosmarino, a 5 sorelline mentre si inginocchiavano per recitare l’angelus in un boschetto.
Una costante delle apparizioni mariane è quella di verificarsi nei momenti di maggiore crisi della storia dell’umanità per riportare l’uomo all’osservanza delle leggi divine e per infondergli speranza nell’avvenire, un’altra è quella di avere per tramite quasi sempre dei bambini la cui purezza e innocenza diventa un elemento essenziale per la genuinità e l’integrità dei messaggi trasmessi. Entrambe queste condizioni si sono attuate anche nell’apparizione di Arcola (La Spezia) avvenuta il 21 maggio 1556, festa di Pentecoste. Ed è molto significativo anche quest’ultimo particolare, che sia avvenuta proprio nel giorno in cui si celebrava la discesa dello Spirito Santo, che si rinnovava la effusione della sua grazia su tutto il mondo. L’apparizione mariana di Arcola avviene mentre fervono i lavori del Concilio di Trento (1545-1563) che con le sue coraggiose riforme tanto impulso darà alla nascita di diversi movimenti ecclesiali e di nuovi modelli di santità, in un borgo tormentato, come tanti altri in Italia, da rivalità tribali e da cicliche epidemie.
La mattina di Pentecoste, dunque, Baldassare Fiamberti con la moglie e i loro nove figli aveva partecipato alle funzioni religiose nella pieve di Arcola; sul mezzogiorno poi le cinque figlie femmine (Barbara, Camilla, Elisabetta, Catarinetta e Madonna di ArcolaAngela) erano andate a giocare in un vicino boschetto di proprietà della famiglia, chiamato “Carbonara”. Ai rintocchi della campana del vicino convento dei frati olivetani, le ragazze sospendono il gioco e si inginocchiarono per la recita dell’Angelus e in pio raccoglimento, ricordano al misericordioso Iddio l’infelice condizione dalla Chiesa, lo scompiglio del mondo, la desolazione del loro paese, pregano, scongiurano la Vergine Santissima con la devota recita del Rosario. Fu proprio allora che una luce di paradiso le avvolge. Attonite voltano lo sguardo e sulla chioma di una pianta di rosmarino vedono una maestose Signora, risplendente più del sole, bianco vestita, fiancheggiata da due Angeli, che alla bellezza del viso, alla dolcezza dei modi, allo splendore sovrumano fecero capire alle fanciulle che non si trattava di un personaggio terreno bensì della Regina del Cielo.  

Maria le tranquillizzò subito, presentandosi come “Madre di Cristo” e “Regina degli Angeli“, e diede loro questo messaggio:
Non temete, o figlie, io sono Maria, la Madre di Gesù Cristo, la Regina degli Angeli” e alzando la mano: “Andate, andate, o predilette, dite al popolo che preghi e faccia penitenza; sì, andate e predicate la preghiera e la penitenza. Le vostre suppliche sono salite al mio cuore, ora è tempo di agire: Andate! Andate!
Le Veggenti riavutesi da tanta grazia: “Ma dolce Signora“, rispondono, “noi siamo pronte a quanto ci dite, ma a predicare noi non siamo atte, non siamo all’altezza“.
Figliuole, riprende Maria: non temete, col mio aiuto tutto troverete facile. Andate e dite ancora ai buoni villici di innalzare, a mio onore, un tempio in questo luogo“. HPIM0701.JPG
E la Vergine alzandosi verso il Cielo, scortata dai suoi Angeli, pian piano si dileguò dagli sguardi di quelle fortunate, lasciandole piene di celeste consolazione e di fiducia. Riavutesi dalla visione si guardano attonite, si mettono in piedi, e frettolose raggiungono la loro casa; estasiate ne parlano ai loro cari, ne informano il Parroco, i paesani. Una gioia indescrivibile, una sicura fiducia corre nell’animo di tutti: Il paese è salvo. Ma la notizia si espande nella vallata, ai paesi vicini e lontani e da tutta la Lunigiana ed oltre, si partono folle di pellegrini ed oranti e penitenti si avviano alle Carbonara, ove trovano conforto, trovano la vera pace, sentono un rinnovamento interno, quella gioia che non è del mondo. I tempi sono tristi, nelle famiglie vi è penuria, ma il popolo vuol acconsentire all’ordine della Madonna e si accinge alla costruzione del tempio in Suo onore.
Intanto numerose grazie confermano la benedizione di Maria su questo posto e su coloro che ne ascoltano gli insegnamenti e, a quasi quattro secoli e mezzo di distanza, la devozione popolare alla Madonna degli Angeli è ancora ben viva ad Arcola e nei dintorni. Il volerne riferire i miracoli quivi operati dalla Beata Vergine sarebbe opera da non venirne a capo. Fu consolato l’afflitto, ebbe soccorso l’infelice, trovò pace il peccatore, e non è male fisico e morale che travagli la Madonna_degli_Angeli_Arcola_1-1misera umanità, che in questo sacro luogo non sia lungi rimosso dal popolo fedele per opera di quella gran Vergine che è Salute degli infermi, Speranza dei disperati, Consolatrice degli afflitti.
Il processo dell’Apparzione fu compilato da Mons. Gio. Battista Bracelli Vescovo di Sarzana, e dalla Congregazione dei Riti, la Sacra Effigie della Vergine venne dichiarata venerabile e miracolosa.

PREGHIERA

O santissima Vergine Maria, o Madonna degli Angeli, deh! da codesto vostro trono di misericordia, rivolgete benigna il vostro sguardo sopra di me indegno vostro servo. Aiutatemi contro le insidie del demonio, impetratemi un perfetto e costante amore al vostro dilettissimo Figlio ed a Voi che siete dopo Lui la mia unica speme. O mia Regina e Madre deh! fate che in me non venga mai meno un tale amore, ma duri fino alla morte, dopo la quale io sia da Voi condotto alla patria dei Beati. Amen.
(Sette Ave Marie).
A chi visiterà la Chiesa di N. S. degli Angioli in Arcola ed ivi reciterà divotamente la suddetta preghiera con l’aggiunta di sette “Ave Marie” accordiamo l’indulgenza di 100 giorni, da lucrarsi una volta al giorno.
La Spezia 5 aprile 1949
+ GIUSEPPE STELLA, Vescovo di Luni
Fontihttp://www.mariadinazareth.it/apparizione%20arcola.htm;
http://immaculata.ch/Archiv/Madonna_degli_Angeli_Arcola_La_Spezia_1.htm

lunedì 20 maggio 2013

San Bernardino da Siena

 Francescano (1380-1444) 20 maggio
Famoso e amatissimo predicatore, Bernardino diede nuovo vigore L'Aquila, Basilica di San Berardino da Siena, statua di San Bernardino da Sienaai francescani osservanti, al cui ordine apparteneva, e fu un valente teologo e canonista. Diffuse la devozione al Santo Nome di Gesù, espresso con le lettere IHS incise su una piastra tonda.
Era nato a Massa Marittima, allora appartenente alla repubblica di Siena, dove il padre era governatore. All’età di sei anni rimase orfano e fu allevato da uno zio paterno a Siena, dove studiò grammatica e retorica e si laureò in giurisprudenza mentre da 2 zie apprese l’amore per la beatissima Vergine Maria. A Siena, fuori Porta Camollia, vi era un affresco raffigurante Maria assunta in cielo. Il fanciullo si recava spesso a pregare davanti a quell’immagine; e un giorno confidò alla cugina Tobia: « Sono innamorato della beatissima Vergine Maria Madre di Dio; lei ho sempre amato, lei desidero ardentemente vedere, lei amo con tutto il cuore e perciò ho scelto lei come mia castissima fidanzata. Vorrei tenere sempre lo sguardo fisso su di lei; per questo ho deciso di visitare la sua immagine ogni giorno ».

VIDEO-STORIA

http://www.youtube.com/watch?v=cgXDNRpbrxc
san bernardino da sienaDurante la violenta epidemia di peste del 1400 assunse, insieme ad altri compagni, la gestione dell’ospedale locale, essendo perito tutto il personale regolare. Dopo l’esperienza di quattro mesi tra i malati di peste, rimase lui stesso colpito dalla malattia e lottò per un po’ di tempo tra la vita e la morte. Fu un’esperienza tremenda ma così forte che lo segnerà positivamente tutta la vita. Passata l’epidemia si prese cura della zia, costretta a letto finché costei morì. Nel 1402 si fece francescano a Siena, trascorrendo il noviziato a Colombaio, sul monte Amiata.
Ordinato prete nel 1404, all’età di soli ventiquattro anni, completò a Fiesole i suoi studi in teologia mistica e ascetica, immergendosi nella lettura degli scritti dei grandi dottori della Chiesa e degli autori francescani come S. Francesco (4 ott.) e S, Bonaventura (15 lug.); dal primo dei due grandi francescani apprese l’amore per la povertà, che durò per tutta la sua lunga vita; dal secondo la convinzione dell’importanza dello studio nella vita dei fratiLa sua cella, piccola e suggestiva, può essere ancora ammirata a Fiesole. Nel 1417 intraprese a predicare a Milano e in Lombardia; predicò in molte altre parti d’Italia (ad esclusione del regno di Napoli)viaggiando sempre a piedi. Esercitò la propria voce per riuscire a predicare non solo in chiesa ma anche da pulpiti di piazza, collocati all’aria aperta (alcuni esistenti ancora oggi). La sua predicazione era basata sulla persona di Cristo e stigmatizzava gli abusi del suo tempo(gioco d’azzardo, usurastregoneria e superstizione) predicando la necessità della penitenza e della povertà volontaria per combattere questi mali.
Come altri frati a lui contemporanei faceva ricorso ad aneddoti, mimica, recitazione e invettiva: era capace di muovere le folle al riso o alle lacrimeottenendo conversioni, restituzioni di proprietà, cambiamenti di vita. Tutto bene, tutto liscio nella sua vita? Non è possibile per nessuno. Oggi gli si rimprovera infatti una durezza eccessiva contro le cosiddette “streghe” e contro gli Ebrei San_Bernardino_da_Siena_Q(allora non erano ancora i “nostri Fratelli maggiori”). Era santo ma anche figlio del suo tempo e della cultura di allora. Comunque la sua fama di predicatore travolgente, efficiente ed efficace non lo risparmiò da ostilità, sofferenze ed incomprensioni. Questo successo suscitò anche invidie: fu così accusato di superstizione e falsa dottrina nel 1426, nel 1431 e infine nel 1438, ma tutte le accuse caddero davanti alla sua ortodossia, alle rette intenzioni e alla santità di vita.
Dal 1430 iniziò a scrivere le sue opere teologiche (alcune ci sono pervenute in autografo), componendole in gran parte in latino, ma alcune anche in volgare. I suoi trattati teologici riguardano le principali verità dogmatiche e morali del cristianesimo, come pure le linee guida della teologia ascetica e mistica. Scrisse anche trattati sulla Vergine Maria, enfatizzando il suo ruolo nella mediazione della grazia. In questi anni gli furono offerti i vescovadi di Siena, Ferrara e Urbino, che sempre rifiutò.
Dal 1438 al 1442 fu vicario generale dei francescani osservanti, il cui numero aumentò di dieci volte, anche grazie alla sua santità e alla sua predicazione. Durante il suo governo l’Ordine francescano passò da un isolamento eremitico a un pieno coinvolgimento nell’insegnamento e nella predicazione. Insistette che si promuovessero studi teologici per combattere «la santa rusticità» propugnata da alcuni frati, fondando uno studio teologico a Monteripido, presso Perugia, ben sapendo san bernardino da siena1che per i frati l’ignoranza è pericolosa come le ricchezze, specialmente quando essi operano come confessori o direttori spirituali.
Nel 1442 diede le dimissioni dall’incarico e riprese la predicazione itinerante, non più a piedi bensì a dorso di mulo. La sua reputazione era così alta che egli spesso è stato considerato come il religioso più influente del suo tempo in Italia. Nel 1444 predicò per cinquanta giorni consecutivi (un sermone al giorno) a Massa Marittima, sua città natale, partendo poi per Napoli con l’intenzione di predicare anche lungo il cammino: morì però a L’Aquila il 20 maggio, vigilia dell’Ascensione.
Qui fu sepolto e subito gli furono attribuiti miracoli. Nel 1450 fu canonizzato da papa Niccolò Vnel 1474 le sue reliquie furono traslate nella nuova chiesa aquilana, detta di S. Bernardino, da S. Giacomo della Marca (28 nov.), uno dei suoi discepoli più fedeli che, con S. Giovanni da Capestrano (23 ott.) e altri, avrebbe continuato la sua opera nella Chiesa nel periodo successivo. Papa Pio II lo definì «un eccellente maestro di teologia e dottore di
diritto canonico» che applicò il puro insegnamento delle Scritture e dei Padri alla situazione della Chiesa del suo tempo. La festa del Santo Nome – che nel frattempo si era diffusa – fu estesa alla Chiesa universale da papa Innocenzo XIII (1721-1724). Grande fu la sua influenza nel mondo religioso, specialmente all’interno del suo ordine. Il suo ampio insegnamento sulla necessità di moderazione nella ricerca della ricchezza, a favore di un’etica del commercio (da esercitare in accordo con la giustizia e la carità), non ha perso di attualità lungo i secoli.san-bernardino-da-siena
L’iconografia che lo riguarda è abbondante: abbiamo suoi ritratti, a opera di Pietro di Giovanni e Benedetto Bonfigli, nella Pinacoteca di Siena e nella Galleria Nazionale dell’Umbria; nella Sala Capitolare del Duomo di Siena c’è l’affresco di Sano di Pietro che lo raffigura mentre predica all’aperto. Molti dipinti pregevoli sono di Benozzo Gozzoli, e di altri artisti famosi. Il ritratto più importante fu forse dipinto da El Greco (ed è conservato nel museo di El Greco a Toledo), che lo rappresenta molto più alto ma emaciato come nei dipinti di scuola toscana, con tre mitre barocche ai suoi piedi, simboli dei tre vescovadi che aveva rifiutato. 
È INVOCATO: - contro la raucedine e le malattie dei polmoni – come protettore dei predicatori e dei pubblicitari
Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler / donbosco-torino.it / santorosario.net

Letture di lunedì 20 maggio 2013

LETTURE DI LUNEDÍL'Aquila, Basilica di San Berardino da Siena, statua di San Bernardino da Siena

20 maggio 2013

VII Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

SAN BERNARDINO da SIENA

Francescano (1380-1444) Famoso e amatissimo predicatore, Bernardino diede nuovo vigore ai francescani osservanti, al cui ordine apparteneva, e fu un valente teologo e canonista. Diffuse la devozione al Santo Nome di Gesù, espresso con le lettere IHS incise su una piastra tonda. 

Venerabile Bartolomeo Holzhauser

Saceredote fondatore e mistico (1613-1658) Fondatore di una comunità religiosa, i Confratelli Uniti o, secondo la denominazione ufficiale, l’”Institutum clericorum sæcularium in communi viventium”. Famoso per le sue visioni profetiche alcune delle quali si sono già realizzate e per l’interpretazione dell’Apocalisse
“Confido, Signore, nella tua misericordia, Gioisca il mio cuore nella tua salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato.”

PREGHIERA DEL MATTINO

Dio della libertà e della pace, che nel perdono dei peccati ci doni il segno della creazione nuova, fà che tutta la nostra vita riconciliata nel Tuo amore diventi lode e annunzio della Tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

PRIMA LETTURA

Sir 1, 1-10
gocciaDal libro del Siràcide
Ogni sapienza viene dal Signore e con lui rimane per sempre.
La sabbia del mare, le gocce della pioggia e i giorni dei secoli chi li potrà contare?
L’altezza del cielo, la distesa della terra e le profondità dell’abisso chi le potrà esplorare?
Chi ha scrutato la sapienza di Dio, che è prima di ogni cosa?
Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza e l’intelligenza prudente è da sempre.
Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli, le sue vie sono i comandamenti eterni.
La radice della sapienza a chi fu rivelata? E le sue sottigliezze chi le conosce?
Ciò che insegna la sapienza a chi fu manifestato? La sua grande esperienza chi la comprende?
Uno solo è il sapiente e incute timore, seduto sopra il suo trono. Il Signore stesso ha creato la sapienza, l’ha vista e l’ha misurata, l’ha effusa su tutte le sue opere, a ogni mortale l’ha donata con generosità, l’ha elargita a quelli che lo amano.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal 92
RIT: Il Signore regna, si riveste di maestà.Re3
Il Signore regna, si riveste di maestà: si riveste il Signore, si cinge di forza. RIT
È stabile il mondo, non potrà vacillare. Stabile è il tuo trono da sempre, dall’eternità tu sei. RIT
Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti! La santità si addice alla tua casa per la durata dei giorni, Signore. RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.

VANGELO

Mc 9, 14-29
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando
gesù_scaccia-demoni3presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Aiutami nella mia incredulitàTutto è possibile per chi crede: i discepoli non riescono a fare il miracolo perché la loro fede è fiacca è incerta, e perché mancano di preghiera, che è il segno della fede, ovvero della comunione con la forza divina. Nella fede è Dio stesso che gesù guarisce epiletticoinfallibilmente agisce. La mancanza di fede è impotenza ed è l’unica cosa che va contro Gesù. D’altra parte, è sempre difficile avere fede forte; per questo è bene chiedere l’aiuto di Dio, come fa il padre del ragazzo indemoniato: credo: aiutami nella mia incredulità?. I discepoli di Cristo devono affidarsi sempre più alla Sua forza che sola libera da ogni male. La liturgia della Parola di Dio ci porta a paragonare il nostro mondo a questo ragazzo posseduto dallo spirito maligno. La vera risposta della guarigione scaturisca solo dalle parole del nostro Signore Gesù Cristo. E’ lui che è l’Autore della creazione e della redenzione. Cristo con la sua parola cura, sana l’umanità incredula e peccatrice. Egli è a tu per tu con la malattia del ragazzo, sta di fronte alla debolezza umana, all’incapacità, l’impotenza dell’uomo. La forza di Cristo è la parola ma anche la preghiera. Il mondo odierno ha bisogno di un grande aiuto, di un grande sostegno spirituale, perché è sempre più immerso nella violenza, nella guerra, nel fuoco. Il Signore ci ha detto che siamo il sale della terra e la luce del mondo, dobbiamo dunque strapparlo dalla follìa, dalle convulsioni. Come? Ci sentiamo così incapaci, così impotenti… Ma Gesù ci ha indicato i mezzi: la fede e la preghiera. Bisogna credere veramente, allora si può fare qualcosa anche nelle circostanze più difficili. E con la fede si può pregare in modo efficace. E’ importante sottolineare anche la forza di trasformazione del padre. Nel brano di oggi, in contrapposizione agli scribi di Israele, che appaiono aggrappati alle loro sicurezze religiose e sociali, incontriamo questo padre che impara ad amare – credere ascoltando Gesù e mettendo la sua forza più profonda: fede e dedizione al servizio del figlio disabile. E’ grande la fede di questo padre giudeo, che spezza il cerchio delle autorità normative del suo popolo e si prostra ai piedi di Gesù ottenendo così la guarigione del figlio.

PREGHIERA DELLA SERA

VOLTO FATIMAL’invocazione che sale da un cuore umile, trova accoglienza presso di Te, o Padre, sollecitando la Tua misericordia. Cuore a cuore con la Tua e nostra Madre, la Santissima Vergine Maria, Ti presentiamo, o Signore, ciò che ci sta a cuore, chiedendoti con fede di ascoltare la nostra preghiera.In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello fai per noi e ci dai ogni giorno. O Creatore nostro, che hai fatto tutto con sapienza e con bontà, da Te speriamo il dono del Tuo Spirito risanatore, perché con il Cristo Tuo Figlio, dato per noi, possiamo cantare la Tua lode per i secoli eterni. Amen.

Santa Maria delle Grazie di Stia

Il Santuario di S.Maria delle Grazie a Stia (Arezzo), è noto per 2apparizione s. maria delle grazie stial’apparizione della Madonna, avvenuta, secondo le cronache, il 20 maggio 1428 a Monna Giovanna, una semplice popolana, abitante nelle vicinanze di questo luogo, allora Fattoria appartenente all’Ospedale di S.Maria Nuova di Firenze.
Correva appunto l’anno 1428 e Monna Giovanna un giorno, approfittando di un momento di tempo sereno, si allontanò dal suo casolare per attendere al lavoro dei campi. All’improvviso fu sorpresa da un forte temporale e, non potendo rientrare in casa, trovò rifugio in una spelonca coperta di tronchi d’albero, situata sopra un masso bianco. Giunta al riparo, Giovanna si mise a pregare.

VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=YJYqWCXKwzU
2santa maria delle grazieAd un tratto fu avvolta da una luce di eccezionale splendore e le apparve una figura celestiale di Donna di straordinaria maestà e bellezza che posava il piede sul masso bianco. Giovanna sentì e comprese che la Signora era la Madre di Dio. La Vergine le parlò maternamente dicendole che:
Se le genti volessero allontanare tanti castighi e sciagure maggiori, edificassero qui, in suo onore, una Chiesa nel luogo da Lei stessa prescelto; e costruita che l’avessero, rendessero omaggio e venerazione a Lei con preghiere costanti”.
Il luogo dove si era rifugiata Giovanna continuava a risplendere di una luce fulgentissima quando un pastore, Pietro Campodonico, avvicinatosi constatò di persona il prodigio. Poco dopo Giovanna ripetè la narrazione a Messer Luca, pievano di Stia, che non tardò a crederle, conoscendo la bontà e semplicità di Giovanna: subito egli si portò processionalmente, coi parrocchiani, sul posto in cui era avvenuto il miracolo. Sentimenti di pietà religiosa si risvegliarono in tutta la gente del contado, divulgandosi non solo nelle parrocchie vicine, ma all’intera vallata del Casentino, fino alle città di Arezzo, Firenze e Siena.
La costruzione della Chiesa, iniziata per volontà unanime di autorità (tra cui “messer Luca lo Pievano” di Stia ed il Conte Neri di Porciano) e di popolo, con le offerte ed i 2Stia-SMaria_delle_Graziedoni lasciati dai devoti, fu condotta a termine l’8 settembre 1432. Nel settembre del 1474 un improvviso incendio distrusse totalmente l’edificio con tutta la suppellettile e le immagini. Si provvide subito alla ricostruzione da parte dello Spedalingo di S.Maria Nuova, cui la Chiesa apparteneva, coadiuvato delle offerte dei fedeli. Nel 1490 l’edificio era già ricostruito come ora lo vediamo: il Santuario si chiamò fin dall’inizio S.Maria delle Grazie: il 20 maggio di ogni anno i fedeli dei paesi vicini sono soliti venire processionalmente a celebrare la festa dell’apparizione con la caratteristica “Processione degli Agiolini”.
La Chiesa è un elegante edificio di architettura fiorentina, preceduto da un portico sulla sinistra della facciata, campanile a vela a tre luci in pietra arenaria. L’interno è costituito da una sola navata con ampio presbiterio. Alle pareti laterali sono addossati due altari di pietra lavorata, di cui notevole quello di sinistra del sec.XV, finemente scolpito. Alla parete sinistra è murato un pulpito in pietra di forma ottagonale, sostenuto da due mensole. Il presbiterio, opera di pregio artistico del sec. XVI, di 2santa maria delle grazie stiaforma quadrata, è incorniciato nel prospetto da due pilastri ed un archivolto in pietra, decorati da fogliami in rilievo, finemente lavorati ed è recinto all’interno da un cornicione in pietra, decorato da una serie di 30 teste di cherubini in terracotta smaltata, intercalate da 5 stemmi dell’Ospedale di S.M.Nuova. Nei pennacchi stanno i tondi dei 4 Evangelisti, anch’essi in terracotta invetriata.
Tanto i tondi che il fregio invetriato sono opera di arte robbiana, della bottega di Andrea (1435-1528), da riferirsi all’inizio del sec.XVI. Nei vani sottostanti, a forma di centina, sono collocate a destra e a sinistra, due grandi robbiane raffiguranti l’Apparizione della Madonna alla Beata Giovanna ed al presepio. Sotto le robbiane ricorre un sedile in legno intarsiato del sec.XV. Al centro del presbiterio, l’altare maggiore, in marmo lavorato, sorge sopra il masso dove apparve la Vergine.
Fonte: http://www.parrocchiastia.com/il_santuario_di_smaria_delle_grazie.html

domenica 19 maggio 2013

Letture di Domenica 19 maggio 2013


LETTURE DI DOMENICAPentecoste

19 maggio 2013

Pentecoste

E’ vero che anche gli Ebrei celebravano una festa di pentecoste esattamente 50 giorni dopo la Pasqua? Quale la differenza tra i doni e i frutti dello Spirito Santo. Anche nell’Antico Testamento si parlava di Spirito Santo? E in che termini. Dove si trovavano esattamente Maria SS e gli apostoli quando ricevettero i doni dello Spirito Santo? 

SAN CELESTINO V 

(Pietro da Morrone)
Papa ( 1210-1296) Ecco il più famoso papa dimissionario, dopo il recentissimo Benedetto XVIQuali erano le sue ragioni e come è riuscito a diventare Santo? 
“Lo Spirito del Signore ha riempito l’universo, egli che tutto unisce, conosce ogni linguaggio. Alleluia.”

PREGHIERA DEL MATTINO

O Padre, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e continua oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

At 2, 1-11
pentecoste_MAINO
Dagli Atti degli Apostoli.
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal 103
RIT: Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.SPIRITO SANTO9

Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature. RIT
Togli loro il respiro: muoiono, e ritornano nella loro polvere. Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra. RIT
Sia per sempre la gloria del Signore; gioisca il Signore delle sue opere. A lui sia gradito il mio canto, io gioirò nel Signore. RIT

SECONDA LETTURA

Rm 8, 8-17
Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani.
Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se spirito santoCristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.terna.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
Sequenza
Vieni, Santo Spirito ,manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, SPIRITO SANTO1ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sórdido, bagna ciò che è árido, sana ciò che sánguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.
Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Alleluia.

VANGELO

Gv 14, 15-16. 23-26
spirito-santo2Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Lettura e commento di Don Ferdinando Colombo su http://www.sacrocuore-bologna.it/it/audio.php
(DISPONIBILE DA DOMENICA)

COMMENTO

Ricevete lo Spirito Santo!
Gli apostoli sono adunati con Maria, nel cenacolo. Tutta la Chiesa, in modi e momenti diversi è adunata oggi nei cenacoli sparsi per il mondo, nella fiduciosa attesa che lo Spirito scenda ancora in una rinnovata pentecoste. La Chiesa, dopo aver rese grazie a Cristo, redentore del mondo, sente urgente il bisogno di rinnovarsi Spirito Santo (2)ancora interiormente, di trovare nuove energie, che solo dall’Alto può sperare, per spingere ancora a largo le sue vele e per calare in modo efficace e convincente il messaggio di Cristo nel cuore degli uomini. E’ l’auspicio del nostro Papa, che diventa anelito di noi credenti. Bisogna che ognuno torni a respirare abbondantemente l’alito di Dio, abbiamo bisogno di nutrirci d’amore vero per poi poterlo spargere come balsamo dentro le frenesie e le paure degli uomini. Quelle lingue di fuoco che scendono sugli apostoli e li trasformano da pavidi ed insicuri, in intrepidi annunciatori del Vangelo, tornano a calarsi sulla Chiesa e su ciascuno di noi. Per quello Spirito diventiamo creature nuove, diventiamo convinti della verità e assertori e fattori di verità, riscopriamo la forza per praticare e proporre il comandamento dell’amore e di vivere integralmente il vangelo di Cristo. “Vieni, Spirito Santo, vieni a rinnova la faccia della terra, rinnova il volto di ogni uomo, rinnova i nostri cuori, riscaldaci con l’Amore del Padre e del Figlio che per l’eternità vivono uniti dal tuo vincolo per i secoli senza fine”. Amen.
(Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

spirito-santo-21O Padre, fonte prima di ogni rinnovamento nell’amore, fa che in ogni lingua, popolo e cultura risuoni l’annunzio gioioso della fede apostolica e il Tuo Santo Spirito rechi al mondo la forza rigenerante della Pasqua del Tuo Figlio. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello fai per noi e ci dai ogni giorno. O Dio, che ci hai dato la comunione ai beni del cielo custodisci in noi il Tuo dono, perché  sia sempre operante in noi la potenza del tuo Spirito. Per Cristo nostro Signore.

Venerabile Bartolomeo Holzhauser

Saceredote fondatore e mistico (1613-1658) 20 maggio
Fondatore di una comunità religiosa, i Confratelli Uniti o, secondo Bartholomaeus_Holzhauserla denominazione ufficiale, l’”Institutum clericorum sæcularium in communi viventium”. Famoso per le sue visioni profetiche alcune delle quali si sono già realizzate e per l’interpretazione dell’Apocalisse.
Bartolomeo Holzhauser nacque il 24 agosto 1613 a Laugna, presso Augsburg in Bavaria, da Leonard e Catherine Holzhauser. La sua era una famiglia di undici figli, povera, molto pia e onesta. Fin da giovane ebbe un grande amore per i libri e una precoce vocazione per il sacerdozio. Il 9 luglio 1636 prese il Dottorato in Filosofia e quindi iniziò gli studi di teologia. Venne ordinato sacerdote nel 1639. Fu anche fondatore di una comunità religiosa, i Confratelli Uniti o, secondo la denominazione ufficiale, l’”Institutum clericorum sæcularium in communi viventium”. Questo ordine condurrebbe una vita apostolica nella comunità e diventare modelli di perfezione sacerdotale e dirigenti zelanti del popolo. Il loro compito principale era quello di educare nei seminari. I membri della congregazione laica vivevano nei seminari o in gruppi di due o tre nelle parrocchie, con l’obbligo di seguire preghiere quotidiane ed esercizi. Non venivano ammesse donne e i fondi erano comuni. Al momento della sua morte, la comunità aveva i membri a Chiemsee , Salisburgo , Frisinga , Eichstätt, Würzburg e Magonza . L’istituto, tuttavia, si fece molti nemici e alla fine del XVIII secolo si estinse, dopo aver avuto 1.595 soci.
Molti fatti straordinari vennero riferiti su di lui, tra i quali anche straordinarie guarigioni. Alcuni dei suoi scritti dimostrano che ebbe il dono della profezia.
Morì il 20 maggio 1658, all’età di soli 45 anni, dopo una vita spesa al servizio di Dio e della sua gente. Qualche anno dopo la sua morte venne inviata a Roma una petizione Bartholomäus_Holzhauser_JSper la sua canonizzazione. In occasione del secondo centenario della sua morte, una grande festa si è tenuta presso Bingen, alla presenza del Vescovo di Magonza . Nel 1880 un nuovo monumento è stato eretto sopra la sua tomba presso la chiesa parrocchiale. Egli è stato dichiarato Venerabile dal Chiesa cattolica romana .
Le opere scritte da Bartolomeo sono: “Constitutiones et exercitia spiritualia Clericorum sæcularium in communi viventium”, “Epistola fundamentalis”, “De humilitate”, “Tractatus de discretione spiritnum”, “Documenta pro iis qui conversioni hæreticorum et infidelium se impendunt”, “Visiones”, “Interpretatio Apocalypsis usque ad cap. XV, v. 5″. Nel lavoro “Visiones” Bartolomeo raccoglie dieci sue visioni profetiche. Alcune di queste si sono già avverate, altre riguardano la “fine dei tempi”.
Ha interpretato il libro dell’Apocalisse come segue: Le sette stelle e dei sette candelabri visti da San Giovanni significano sette periodi della storia della Chiesa, dalla sua fondazione alla sua consumazione al giudizio finale. Questi periodi corrispondono alle sette chiese dell’Asia Minore , i sette giorni della registrazione Mosaico di creazione, i sette secoli prima di Cristo, e le sette doni dello Spirito Santo. Dal momento che, secondo lui, tutta la vita si sviluppa in sette tappe, così Dio ha fissato sette periodi per la rigenerazione.

LE PROFEZIE 

Le profezie riguardanti gli ultimi tempi del  Venerabile Bartolomeo Holzhauser, si devono ricercare nel quinto e sesto periodo.
Il quinto periodo della Chiesa, che iniziò attorno al 1520,…” Questo secondo il veggente sarà un tempo di grande tribolazione per gli uomini, una purificazione che avverrà come un castigo da parte di Dio a causa della rilassatezza nei precetti Holzhauser_und_SchönbornJSdivini e umani. “ I Sacri Canoni saranno completamente ignorati, e il Clero non rispetterà le leggi della Chiesa. Tutti si lasceranno trasportare e saranno indotti a credere e a fare ciò che più gli aggrada, secondo le esigenze della carne.[..] Metteranno in ridicolo la semplicità cristiana; la considereranno follia e assurdità, ma avranno il più grande riguardo per la conoscenza avanzata,e per l’abilità di offuscare gli assiomi della legge, i precetti morali, i Sacri Canoni e i dogmi religiosi con obiezioni insensate e argomentazioni elaborate. In conseguenza di ciò, nessun principio – per quanto santo, autentico, antico e sicuro possa essere – resterà scevro da censure, critica, false interpretazioni, modifiche e limitazioni fatte dagli uomini.[…] “...Questi sono i tempi cattivi…l’eresia è dappertutto, e i seguaci dell’eresia sono al potere quasi dappertutto. Vescovi, prelati e sacerdoti dicono che stanno facendo il loro dovere, che sono vigili e che vivono come si conviene al loro stato in vita. In tal modo, perciò, tutti loro cercano scuse.[...]
E’ a questo punto che secondo il Venerabile Bartolemeo ci sarà un vero e proprio colpo di scena: “… gli eretici e i tiranni verranno improvvisamente e inaspettatamente; irromperanno nella Chiesa mentre vescovi, prelati e sacerdoti sono addormentati. Entreranno in Italia e devasteranno Roma; bruceranno le chiese e distruggeranno tutto…”
Non è il primo tra i vari mistici a parlare di queste cose, ma sinceramente credo sia uno dei pochi che lo fa in modo davvero preciso e diretto. “”Non dovremmo temere, durante questo periodo, che i maomettani ritornino per mettere in atto i loro sinistri
Bartolomäus_Holzhausenprogetti contro la Chiesa latina? Durante questo periodo molti uomini
abuseranno della libertà di coscienza che gli è stata concessa.” 

Secondo il Venerabile Bartolomeo Holzhauser “Quando tutto sarà in rovina a causa della guerra; quando i cattolici saranno attaccati duramente da traditori della stessa religione ed eretici; quando alla Chiesa e ai suoi servi verranno negati i loro diritti, le monarchie saranno state abolite e i loro sovrani uccisi, allora la mano di Dio Onnipotente opererà un meraviglioso cambiamento, qualcosa di apparentemente impossibile, secondo la ragione umana…
Ecco dunque si dovrebbe aprire il sesto periodo. Un tempo di pace e di armonia dovuto proprio ad una riconciliazione dell’umanità con Dio sotto la guida di un unico grande Monarca dell’oriente come dell’occidente: “Sarà un cattolico e un discendente di Luigi IX, ma anche un discendente di un’antica famiglia imperiale germanica, nato in esilio. Egli regnerà sovrano nelle questioni temporali. Nello stesso tempo, il Papa regnerà sovrano nelle questioni spirituali. Le persecuzioni cesseranno e la giustizia regnerà…”.
Questo periodo sarà l’ultimo prima della venuta dell’Anticristo:
L’Anticristo verrà come Messia da una terra fra due mari, in oriente. Nascerà nel deserto; sua madre sarà una prostituta… ; sarà un profeta falso e Bartholomäus_Holzhauser,_Grabstätte,_1913,_2JSmenzognero e cercherà di salire al cielo come Elia. Inizierà la sua opera in oriente, come soldato e predicatore religioso, quando avrà trent’anni. L’Anticristo con il suo esercito conquisterà Roma, ucciderà il Papa e ne prenderà il trono. Restaurerà il regime turco distrutto dal Grande Monarca. Gli ebrei, sapendo dalla Bibbia che Gerusalemme sarà la sede del Messia, verranno da ogni dove e accetteranno l’Anticristo come Messia. Egli sarà capace di volare. Il suo volo inizierà dal Monte Calvario. Egli dirà alle folle che sta inseguendo Enoch ed Elia [che a quel tempo saranno ritornati sulla terra; N.d.R.] per ucciderli di nuovo”. 
Il Venerabile Bartolomeo Holzhauser è stato molto preciso nel descrivere modi e tempi nei quali tutto accadrà, a noi non resta che attendere con la consapevolezza che sapendo in anticipo ciò che potrebbe accadere, forse riusciremo ad evitare di lasciarci trascinare dagli eventi, rimanendo sempre cuore a cuore con il nostro Dio attraverso la preghiera, il digiuno e la penitenza.
Tratto da  Le profezie del Ven. Bartolomeo Holzhauser sul quale si possono trovare altri approfondimenti
Fonti: http://profezie3m.altervista.org/ptm_c31g.htm#Venerabile Bartolomeo Holzhauser – Augsburg, Germania; http://en.wikipedia.org/wiki/Bartholomew_Holzhauser

sabato 11 maggio 2013

Recita del Rosario per la Guarigione: Sabato 11 Maggio 2013

SABATO 11 MAGGIO 2013 
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria
Credo
PREGHIERA INIZIALE:
Vengo a Te, Padre, nel Nome del Figlio Tuo, che in tutto ha compiuto la Tua volontà e Ti è stato obbediente fino alla morte sulla Croce. Porto e offro a Te le malattie e le sofferenze mie e quelle di tutta l’umanità, specialmente le malattie e le sofferenze dei bambini e dei giovani.
Ti prego di concedermi una fede forte per potere, per mezzo del Figlio Tuo, guarire e riottenere la salute fisica e psichica, e con me tutti coloro per cui sto pregando: (nomi…….)
Prima di ogni altra cosa allontana da noi la sfiducia che nutriamo nei Tuoi confronti e nei confronti di Gesù Cristo, Tuo Figlio.
Manda su di noi lo Spirito Santo per poter ripetere insieme al Figlio Tuo, nei momenti più difficili :
“ Padre, se vuoi allontana da me questo calice. Tuttavia non sia fatta la mia ma la Tua volontà”.
Effondi su di me lo Spirito Santo, in modo che Egli renda il mio amore più vivo e la mia fede più forte.
Amen.

PRIMO MISTERO
“Alzati, prendi il tuo letto e va a casa”.
( Mt 9,11-6 )

Gesù, Medico dell’anima e del corpo, guarda la folla di coloro che sono incatenati dal peccato e non riescono più a muoversi. Tanti di questi sono malati a causa dell’odio, della mancanza di perdono e dell’inimicizia.
Guarisci, Gesù, gli individui e i popoli che si odiano e si combattono, che nutrono sentimenti di vendetta e si uccidono l’un l’altro. Ti prego per tutti coloro che sono afflitti da malattie fisiche, per tutti i paralitici e gli immobilizzati. Fai sentire loro la Tua presenza consolante e risana i loro corpi.
Dona conforto anche a coloro che se ne occupano, perché non avvertano stanchezza e, soprattutto, perché il loro amore per il prossimo bisognoso non si indebolisca, affinché l’amore evangelico sia più forte di qualunque sofferenza o debolezza.

Padre nostro
10 Ave Maria
Gloria
O Gesù perdona le nostre colpe…..

SECONDO MISTERO
“ Fa che io possa vedere di nuovo”
( Mt 9,27-31 )

Ti ringrazio Gesù, insieme con chi hai guarito, e Ti prego per tutti i ciechi a cui non è permesso di vedere le bellezze del mondo, per tutti i ciechi nati, che non vedranno mai la bellezza di un fiore.
Ti prego per tutti coloro che, a causa di un incidente, sono rimasti privi della luce degli occhi. In special modo Ti prego per chi, pur godendo del dono della vista, a causa dell’orgoglio o dell’egoismo non ha occhi per vedere le persone intorno a sé.
Apri il nostro cuore, così che possiamo tornare a vedere con i nostri occhi. Distruggi le tenebre della nostra anima e sii Luce per tutti. Togli dalla nostra anima tutto ciò che ci impedisce di vederTi e di riconoscerTi. Purifica la nostra vita spirituale e ci accorgeremo del fratello accanto a noi, riconoscendo Te in ogni uomo.
Padre nostro
10 Ave Maria
Gloria
O Gesù…
TERZO MISTERO
“Apri, Signore, le mie labbra….”
( Mt 9,32-34 )

Gesù, fa che i muti riottengano il dono della parola. Sciogli la lingua di coloro che sin dalla nascita non riescono a sentire ed a parlare e ancora prima, sciogli la lingua a chi ce l’ha legata dall’odio e non parla più con i fratelli.
Rendi pura la lingua di tutti quelli che bestemmiano e maledicono il nome Tuo e quello dell’uomo.
Signore Gesù, Tu sei venuto per abituarci all’incontro quotidiano con Te. Perciò apri le nostre labbra, perché dal nostro cuore possano cominciare ad affluire parole meravigliose di gloria e lode a Te, per benedirTi, e per annunciare messaggi di pace agli uomini. Che ogni parola di maledizione si spenga sulle labbra, prima ancora di essere pronunciata, affinché il dono della parola che abbiamo ricevuto da Te, sia uno strumento per cantare la Tua Gloria.

Padre nostro
10 Ave Maria
Gloria
O Gesù…
QUARTO MISTERO
“Stendi la tua mano….”
( Mt12,9-14 )

Ti ringrazio, Gesù, per il Tuo grande amore verso di noi, Ti prego, di guarire tutte le estremità inaridite e ancora di più sana tutti coloro che hanno le mani contratte dall’odio, dal rancore.
Guarisci anche coloro le cui mani sono strette in violenti pugni, affinché, per mezzo della Tua Parola, si tenda ogni mano ritratta per egoismo e per paura, per rabbia ed odio. Impedisci, Signore, alle nostre mani di compiere gesti di violenza e concedici la grazia di comprendere come sono beati e felici coloro che hanno le mani pulite ed innocenti.
Gesù, ferma tutte le mani sollevate per fare del male, in particolare quella mano materna che si alza sopra il proprio bambino non ancora nato.
Rendici capaci di opere nuove, con mani e cuore puliti.

Padre nostro
10 Ave Maria
Gloria
O Gesù…
QUINTO MISTERO
“Che tu sia libero dalla lebbra”.
( Mt 8,11-4 )

Ti ringrazio per aver teso la mano ed aver liberato dalla lebbra quel corpo ormai deforme. Gesù, eccomi davanti a Te, guariscimi dalla lebbra dell’anima, dalla sonnolenza e dalla debolezza spirituale. Guarisci il mio amore, affinché non eviti più nessuno.
Guarisci tutti gli uomini, affinché da oggi in poi, non vivano più abbandonati ed emarginati. Ti ringrazio perché hai detto e ripeterai sempre: “ Lo voglio, sii sano!”.

Padre nostro
10 Ave Maria
Gloria
O Gesù…
Preghiamo:
O Dio, Padre Onnipotente, Ti rendo grazie perché hai mandato il Figlio Tuo, Gesù, per redimerci e guarirci.
Ti sono grato per tutti coloro che, con la loro vita e con altruismo, assistono i fratelli sofferenti.
Ti prego per tutti i malati intorno a me, affinché non siano mai abbandonati, né da Te né dal prossimo.
Proteggici dalle malattie del corpo e dell’anima, ma se da queste veniamo colpiti, concedici la grazia di viverle bene a tua gloria e per il nostro stesso bene. Amen.
SALVE REGINA...
LE LITANIE DELLA GUARIGIONE
Signore Gesù, Tu che sanavi gli infermi e aprivi gli occhi ai ciechi, ascolta la supplica dei nostri fratelli e sorelle e concedi a tutti la guarigione del corpo e dello spirito, perché tutti possano cantare le Tue misericordie.

Da ogni tumore alla testa, da ogni amnesia nociva,
Guariscici, o Signore
Da ogni alterazione del cervello,
da ogni schizofrenia, “
Da ogni dolore di testa, da ogni tipo di trombosi “
Da ogni male o problema alla spina dorsale,
dalla cervicale e da ogni reumatismo “
Da ogni tumore alla gola e da ogni
deformazione alle corde vocali “
Da ogni infarto e da ogni palpitazione di cuore “
Da ogni tumore e male al seno, allo stomaco
e ai polmoni “
Da ogni tumore alla pancia, ai reni, al fegato “
Da ogni tumore alle parti delicate del corpo “
Da ogni male o menomazione alle braccia,
alle mani, alle gambe, ai piedi “
Dal male degli occhi, dell’udito, dell’odorato “
Da ogni forma di AIDS e di lebbra “
Amen.
1 Pater,1 Ave Maria, 1 Gloria secondo le intenzione del papa

venerdì 10 maggio 2013

LA MADONNA DELLO SCOGLIO

L’11 maggio 1968 la Madonna appare su una rupe a Cosimo LA MADONNA DELLO SCOGLIO1Fragomeni (Fratel Cosimo), umile pastore di 14 anni: è la prima di una serie di manifestazioni e di miracoli che nel corso degli anni hanno attratto migliaia di fedeli.
Nel territorio diocesano di Santa Domenica, frazione di Placanica (RC), da quasi mezzo secolo il popolo di Dio confluisce a gruppi e singolarmente per pregare la Vergine Santissima. Un flusso interminabile di pellegrini, che nel tempo continua a crescere, fedeli di ogni classe sociale  e provenienza che si recano al Santuario della Madonna dello Scoglio ritrovando in esso l’incontro con Dio, attraverso i sacramenti della riconciliazione e dell’Eucaristia. In questo luogo l’11 maggio 1968 la Madonna appare su una rupe a Cosimo Fragomeni (Fratel Cosimo), umile pastore di 14 anni: è la prima di una serie di manifestazioni e di miracoli che nel corso degli anni hanno attratto migliaia di fedeli che, avvolti dalla spiritualità di Fratel Cosimo, si riuniscono a pregare, chiedendo guarigioni e grazie.
Ma chi è veramente Fratel Cosimo?
In una modesta casa, nella borgata di ‘Santa Domenica’, il 27 gennaio  1950 alle ore 8,00 circa, è nato   Cosimo Fragomeni, primogenito di due figli dei  coniugi Ilario Fragomeni e Maria Mazzà, gente umile, impegnata a coltivare la terra, ma serena e fiduciosa nell’aiuto della Provvidenza. Da Bambino condivide volentieri la fatica e il lavoro dei suoi cari aiutando il padre ad accudire il gregge nella quiete solenne della natura, incomincia a pregare e meditare. Tante le circostanze straordinarie e prodigiose che scandirono la sua verde età, fatti misteriosi (non aveva ancora compiuto un anno e già il piccolo Cosimo cominciò a fare esperienza della sofferenza) che costituiranno chiare indicazioni del suo santo e luminoso fratel Cosimoavvenire. Esperienze mistiche riportate fedelmente e dettagliatamente in una trentina di lettere, in alcune delle quali Cosimo Fragomeni racconta delle apparizioni della Vergine Immacolata, avvenute, dall’11 al 14 maggio 1968, all’imbrunire, mentre si accingeva a rientrare a casa dopo una giornata di duro lavoro nei campi su un enorme masso coperto da cespugli e rovi divenuto, da allora, ‘Lo Scoglio delle apparizioni ’, meta incessante di pellegrinaggi. Nella sua stanzetta fredda e umida (che minerà il suo giovane corpo già provato dai digiuni e dalle mortificazioni) e che diventerà luogo privilegiato di tante manifestazioni mistiche straordinarie, sempre riferite dal giovane adon Rocco Gregorace, (sacerdote, all’epoca, di Placanica) che per primo ebbe il privilegio diconoscere le sue confidenze. Pur essendo senza istruzione ( per aiutare in famiglia, Cosimo, sarà costretto ad interrompere gli studi in prima media) la sua lingua si distingue per le sottigliezze teologiche e per il gergo erudito. Diventato  per tutti fratel Cosimo, dopo avere scelto il duro cammino della penitenza e della preghiera, in particolare di quella preghiera tanto gradita alla Madonna, il  Santo Rosario, testimonia la  profonda unione con Cristo sofferente che si manifesta in una amorevole carità verso i malati.
La testimonianza di fratel Cosimo
…Il giorno 11 Maggio dell’anno 1968, poco prima dell’imbrunire, stavo rientrando a casa dal lavoro dei campi e portavo sulla spalla un fascio d’erba per gli animali. Mentre passavo, proprio dirimpetto allo Scoglio, mi sono visto improvvisamente abbagliato da una grande luce. Mi sono fermato, ho alzato la testa per vedere cosa era successo, ma non ho visto nulla. Appena mi sono rimesso a camminare, come se qualcuno mi dicesse di guardare verso lo Scoglio, guardai e mi sono visto davanti agli occhi, proprio sulla sommità dello Scoglio, una dolce figura di una giovane donnadi carnagione scura, sui 18 anni di età, con i capelli lunghi di colore castano scuro. Era scalza, con le mani giunte, tutt’attorno circonfusa da un alone di fulgidíssima luce e fratel-cosimodietro le spalle si vedeva come un sole luminoso, dai lunghi raggi dorati. Indossava un vestito bianco come la neve, una cintura e un manto azzurro, un velo bianco trasparente in testa, cosparso di stelle e al polso un luccicante rosario di perle. In quel momento ho sentito come un brivido attraversare il mio corpo, fui preso da un forte senso di paura e stavo per scappare. Ho pensato infatti si trattasse di qualche spirito, anche se dall’aspetto sembrava la Madonna. La giovanedonna, dall’alto dello Scoglio, fece un inchino con la testa, distolse le mani e mi fece cenno di non scappare, dicendomi con voce amabile e scandendo le parole piano piano: “Non avere paura, vengo dal Paradiso, io sono la Vergine Immacolata, la madre del Figlio di Dio. Sono venuta a chiederti di costruire qui una cappella in mio onore. Io ho scelto questo luogo, qui voglio stabilire la mia dimora e desidero che da ogni paese si venga qui a pregare“. Appena terminò di parlare, congiunse di nuovo le mani, fece un inchino con la testa, alzò gli occhi al cielo, si staccò dallo Scoglio e subito scomparve nell’aria. Subito dopo mi sono sentito come sconvolto, profondamente turbato, assalito dal dubbio se era veramente la Madonna oppure no. Sono rimasto ancora un attimo ai piedi della grande siepe presso lo Scoglio e poi rientrai subito a casa. Arrivato a casa, ho preso immediatamente carta e penna e ho messo per iscritto, per non dimenticare, le parole che avevo appena udito dalla giovane donna.
SECONDA APPARIZIONE
QUADRO SCOGLIOLa mattina del 12 Maggio del 1968, appena mi sono alzato, andai allo Scoglio, pregai un po’, ma non vidi nulla. A tarda sera, quando stava quasi facendosi buio, mi sono sentito come spinto da un forte impulso interiore di ritornare allo Scoglio. Appena giunto sotto la grande siepe dirimpetto allo Scoglio, alzai gli occhi per guardare verso lo Scoglio, quando improvvisamente mi vidi abbagliato da una luce accecante. Lo Scoglio brillava come se fosse in pieno giorno. Dall’alto scendeva un faro di luce, proiettando i suoi raggi sullo Scoglio e, in quella meravigliosa luce, di colpo apparve la giovane donna. Appena l’ho vista è stato come se mi venissero meno le gambe: sonocaduto in ginocchio e, con voce tremante, le dissi: “Se siete la Madonna, aiutatemi”. Essa, inchinando il capo, mi rispose: “Ti aiuterò, ma non ti mancheranno tribolazioni e sofferenze. Non ti scoraggiare, io sarò con te e ti sosterrò con la mia mano. Il Signore vuole farti strumento del Suo amore, per la salvezza delle anime“. Detto questo, mi sorrise, guardò il cielo, chinò il capo e scomparve in un istante. Quella sera non ebbi paurauna grande gioia e pace invase il mio cuore; ritornai a casa contento e presi subito a scrivere le parole che la Santa Vergine mi aveva detto.
TERZA APPARIZIONE
Il giorno 13 Maggio 1968, durante la giornata, più volte andai allo Scoglio a pregare e, mentre pregavo ai piedi dello Scoglio, avvertivo un intenso profumo di fiori. Giunta la sera, sempre più o meno allo stesso orario della sera precedente, ho avvertito come una forza misteriosa che mi attirava di andare di nuovo allo Scoglio. Sono andato, mi sono messoin ginocchio e ho incominciato a recitare l’Ave Maria, guardando in madonna_scogliobigcima allo Scoglio; ad un tratto ho visto come se il cielo si aprisse. Un fascio di luce scese sullo Scoglio e, in quel fascio di luce, apparve la Santa Vergine. Io Le chiesi: “Vergine Santa, ditemi cosa volete che io faccia per Voi“. Essa, inchinando leggermente il capo, mi disse: “Ti chiedo il favore di trasformare questa valle” . L’interlocutrice parla a Cosimo con deferenza, come parlava a Bernadette, il 18 febbraio 1858, implorandola di “avere la bontà” di venire… Ella continua: “Qui desidero un grande centro di spiritualità, dove le anime troveranno pace e ristoro. In questo luogo, Dio vuole aprire una finestra verso il cielo. Qui, per la mia mediazione, vuole manifestare la Sua misericordia”. Finito di dire queste parole, la Santa Vergine rimase per un breve momento in silenzio e poi, sorridendomi dolcemente, scomparve subito. Dopo mi sono alzato in fretta e andai a casa per mettere a nota quanto mi era stato comunicato dalla Santa Vergine.
QUARTA APPARIZIONE
Il giorno 14 Maggio 1968, come il giorno prima, nell’arco della giornata mi recai allo Scoglio a pregare. Avvertivo ancora una volta il solito profumo di fiori. La sera, dopo un bel po’ che si era fatto buio, di nuovo ho sentito dentro di me come un richiamo di ritornare allo Scoglio. Come arrivato, mi sono messo in ginocchio e incominciai a pregare. Dal cielo ho visto venire giù il fascio di luce e, nello stesso momento, sullo Scoglio apparve, in mezzo a tanto splendore, la Santa Vergine. Fece il solito inchino con la testa e poi incominciò a parlare, dicendomi con voce accorata: “Se gli uomini Foto 11 febbraio 2009 Madonna dello Scoglio 006si convertiranno, si pentiranno dei loro peccati, si confesseranno, si avvicineranno a Dio e lo ameranno con tutto il cuore, Dio si avvicinerà a loro e li accoglierà nella Sua casa“. La Madonna, nel pronunciare queste parole, divenne triste nel volto, rimase qualche minuto in silenzio e poi prese dal braccio la luccicante corona del Rosario. Allungando la mano nella mia direzione, mi disse: “Ecco il mio Rosario, esso sia la tua preghiera quotidiana, offrilo al mio cuore immacolato per la conversione del mondo, il trionfo del Regno di Dio, la pace delle nazioni e la salvezza dell’umanità“. Dette queste parole, ricongiunse lentamente le mani, rimase un po’ come assorta in preghiera, poi abbassò il capo, mi sorrise con tanta dolcezza e, subito dopo, disparve, lasciando un delizioso profumo.  Quasi di corsa sono tornato a casa, ho preso la penna e ho scritto anche questa volta tutto ciò che la Madonna mi aveva riferito.
Gli incontri con la Vergine sono continuati per circa 10 anni, quasi sempre a distanza di un mese l’uno dall’altro. Ogni volta li trascriveva immediatamente e li consegnava al suo Parroco e alcuni di essi sono stati pubblicati. Alla morte del Una fo1parroco, non si sono ritrovati tutti i fogli. Questa parte rimarrà, dunque, sempre incompleta. La vita e la preghiera si sviluppano intorno allo Scoglio in una atmosfera di gioia e di pace, di comunione e di fiducia, con frutti spirituali, conversioni e guarigioni.
(Renè Laurentin – Tratto dal periodico mensile “Il Segno” Anno XV n. 179 – Maggio 2003)
Dopo circa tre anni dalla data della prima apparizione della Madonna, col contributo dei fedeli è stataedificata una cappella accanto allo Scoglio e successivamente, nella primavera del 1976, venne cercato un pittore che eseguisse l’immagi­ne della Madonna secondo l’appa­rizione da me avuta. Non essendo riuscito a trovare un pittore professionista, mi è stata indicata una persona di Cau­lonia, un certo Ilario Tarsitani, che per hobby si dedicava anche alla pittura. Appena l’ho contattato, egli si è subito reso disponibile e ha cominciato ad eseguire l’immagine secondo le mie indicazioni. Sembra che dopo diversi tentativi falliti l’immagina si sia completata da se.
La Sorgente
Il giorno 28 Otto­bre 2002, alle ore 10, è sgorgata improvvisamente l’acqua. Da quella data, i lavori si sono intensificati. La spianata vicino alla collina è già stata allargata per accogliere le folle attorno alla sorgente.
Fontihttp://www.madonnadelloscoglio.com/  alcune testimonianze su http://www.preghiereagesuemaria.it/