domenica 29 giugno 2014

La Madonna di Luggau

AUSTRIA - 29 giugno
La storia di questa Madonna è alquanto curiosa, tutto ebbe inizio mutter gottes1con un sogno, fatto da una povera contadina che alla fine riuscì a realizzarsi. La festa del santuario si svolge proprio in occasione della festività dei Santi Pietro e Paolo
Sono poche le notizie che possediamo relativamente al paese di Luggau, a 1170 m sul mare nella Valle del Gail in Carinzia. Oggi vanta circa 550 abitanti, ma alla fine del secolo XVI il paese era composto da circa 16 case abitate dai contadini che lavoravano nei campi e nei boschi dei signori di Pittersberg. La narrazione sulle origini del santuario della Madonna di Luggau venne posta per iscritto allorchè il conte Giovanni di Ortenburg, governatore della Carinzia, radunò gli anziani della vallata per raccogliere dalla loro viva voce quanto sapevano sulla storia del santuario mariano. Tra gli altri era presente un vegliardo di 116 anni soprannomi nato “Mattia dei Prati.” Secondo questo racconto, dove sorge oggi la Chiesa si trovava un campo assai fertile, coltivato da una donna pia, ma povera. Un giorno, stanca dal lavoro, si pose a sedere e si appisolò. Nel sogno ebbe come una visione: in quel medesimo luogo sarebbe sorta una chiesa ed ella stessa anzi avrebbe dovute impegnarsi in questa costruzione.

VIDEO AMATORIALE DEL SANTUARIO

imagesSvegliatasi dal sonno, in un primo momento non pensò più alla visione, anche perchè non riusciva a capacitarsi come una povera donna come lei avrebbe potuto erigere una chiesa. Ma l’idea, nonostante gli sforzi, le rimaneva fissa nella mente e la tormentava giorno e notte. Disse allora a se stessa: “Se in tutto questo c’è qualcosa di vero, io accenderò una candela nel campo e questa dovrà ardere continuamente per tre giorni e tre notti. In tal caso dovrò ritenere che la visione è venuta dal Cielo“. Detto e fatto: la candela arse per tre giorni senza mai spegnersi nonostante il forte vento. Convinta allora che l’ordine veniva dall’Alto, con i suoi risparmi comprò prima di tutto una immagine dell’Addolorata, una “Pietà” che portò di casa in casa raccontando l’accaduto e chiedendo aiuti per la costruzione della Chiesa. Ma Elena (questo era il nome della donna) raccolse solo derisioni e scherni; venne anzi presa per pazza e truffatrice e chiusa in prigione. I giudici però dovettero riconoscere la sua rettitudine e la rilasciarono.
Le sofferenze e le umiliazioni subite, indubbiamente per volere del Cielo, mutarono l’atteggiamento dei compaesani verso di Lei ed alcuni contadini, senza averne avuto richiesta fornirono il legname necessario per la costruzione della cappella dove venne collocata l’immagine dell’Addolorata che Elena aveva acquistato.
Mentre il falegname stava lavorando per la copertura del tetto, un abitante del luogo – minorato mentale – entrò nella piccola cappella e colpito forse dalla vivacità dei colori della statua, la prese con se e stava per portarla via quando il falegname lo ammonì invitandolo a rimettere la sacra immagine al suo posto. La narrazione ci dice che il poveretto obbedì al comando dell’operaio, e contemporaneamente riacquistò l’uso della ragione. Il fatto contribuì a spargere ancor più la fama del piccolo santuario.altare-santuario-luggau
Elena ne trasse motivo per recarsi dal conte Giovanni di Manndorf, a Pittersberg perchè la cappella in legno potesse essere sostituita da una costruzione in muratura. Le sue parole dovettero essere efficaci perchè il conte Giovanni stesso si recò a Luggau per fare in modo che la costruzione fosse completata al più presto. Ma incontrò viva resistenza da parte dei contadini, probabilmente perchè venivano toccati i loro interessi. Viste le difficoltà, abbandonò il progetto e riprese il cammino per Pittersberg. A metà strada però il cavallo si imbizzarrì ed il conte, rimasto appeso per una staffa, venne trascinato a lungo per la strada, quando il cavallo all’improvviso si fermò; Giovanni si ritrovò del tutto illeso. Interpretò l’accaduto come un segno del Cielo, ritornò a Luggau e si diede da fare perché la chiesa venisse costruita al più presto.
La chiesetta, dato il continuo e crescente affluire dei pellegrini, risultò ben presto troppo stretta ed insufficiente. Dopo due anni venne demolita e sostituita da una nuova costruzione assai ampia. I lavori ebbero termine nel 1536 ed il 26 agosto di quell’anno, Daniele de Rubeis, vescovo di Caorle, consacrò la chiesa dedicandola alla Madonna della Neve.
Nel 1593 il conte di Ortenburg fece costruire, accanto alla Chiesa, un convento che venne affidato ai Minori Francescani. Nel 1594 Francesco Barbaro, patriarca di Aquileia, eresse in chiesa la parrocchia. Ritiratisi i Francescani, nel 1635 il conte Giorgio di Ortenburg donò chiesa e convento ai Servi di Maria, così come aveva consigliato percorrendo-la-gail-tal-luggauClaudia de’ Medici, vedova dell’arciduca Leopoldo d’Austria. Nel 1640 un incendio distrusse il convento, ma la chiesa non subì alcun danno. 
I Pellegrini di Maria Luggau provengono dalla Carinzia, dalla Stiria e dal Salisburghese. I pellegrinaggi dall’Italia provengono dalla Carnia, da Sappada, dal Comelico e Cadore, e si svolgono tra giugno e settembre. La devozione popolare verso la Madre del Signore è documentata anche dalle tavolette votive che adornano il Chiostro: sono una ingenua ma valida testimonianza di fede e di fiducia nella intercessione della Madonna da parte del popolo cristiano. I quadri del Chiostro raffigurano la storia di Luggau, la vita del beato Giacomo Filippo Bertoni da Faenza dei Servi di Maria ed altri Santi e Beati dello stesso Ordine.
Fonti: http://www.valcomelicodolomiti.it/storia-maria-luggauhttp://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Luggau

martedì 24 giugno 2014

NATIVITÀ di SAN GIOVANNI BATTISTA

24 giugno
P474_Artista Lombardo, Nascita del BattistaIl precursore del Messia è celebrato eccezionalmente il
giorno 
della sua nascita al mondo e non al cielo, poiché venuto al mondo innocente, la sua data sembra esserci stata tramandata e S. Agostino la trova la più appropriata, sostenendo che dopo la nascita di Giovanni i giorni si accorciano, mentre dopo la natività di Nostro Signore si allungano.
Agostino d’Ippona (28 ago.) nel sermone su Giovanni Battista fa notare che di solito la Chiesa celebra la festa dei santi nel giorno anniversario della loro morte, l’ingresso nella vita eterna; aggiunge che Giovanni Battista fa eccezione perché nasce al mondo innocente, e la tradizione celebra la sua festa nel giorno che ricorda la sua nascita, piuttosto che in quello della sua morte: «Questa data della natività ci è stata tramandata, è questo il giorno in cui si deve celebrare la festa. Lo abbiamo ricevuto dalla tradizione dei nostri progenitori, e lo trasmettiamo ai nostri discendenti, sia celebrato con ogni devozione». Già abbiamo dato un racconto della sua vita alla voce del 29 agosto dove si commemora il suo martirio; la celebrazione della sua nascita si rifà primariamente agli eventi narrati nel primo capitolo del Vangelo di S. Luca. Fino a Lc 3, 21-22 la narrazione mette in parallelo la natività del Battista e quella di Gesù.
S. Giovanni Battista1Zaccaria era sacerdote secondo la legge mosaica e sua moglie Elisabetta discendeva dalla casa di Aronne: «erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore» (Le 1,6), ma nonostante il loro grande desiderio di avere un figlio e le loro costanti preghiere per questo, erano senza eredi ed avevano perso quasi ogni speranza di veder realizzato questo obiettivo.Un giorno mentre Zaccaria stava svolgendo il suo servizio sacerdotale, bruciando incenso nel tempio mentre il popolo pregava fuori, gli apparve l’Arcangelo Gabriele ritto alla destra dell’altare dell’incenso. La prima reazione del sacerdote fu di timore e ansia, ma l’angelo lo rassicurò e gli disse che Elisabetta gli avrebbe partorito un figlio che avrebbero chiamato Giovanni. Del fanciullo predisse che «sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio» (Le 1, 15-16). Zaccaria fece presente che era vecchio ed Elisabetta «è avanzata negli anni», ma l’angelo lo rimproverò e gli disse che sarebbe rimasto muto fino alla nascita del bambino. Quando uscì dal tempio, il popolo in attesa capì che aveva avuto una visione poiché era rimasto all’interno a lungo, ed egli non poteva raccontare loro l’accaduto perché muto e ridotto a comunicare solo con cenni.
Qualche tempo dopo Elisabetta concepì, ma tenne la cosa nascosta per cinque mesiNel sesto mese della sua gravidanza ricevette la visita della cugina Maria. Quando udì il saluto di Maria il fanciullo si animò e «sussultò nel grembo» ed Elisabetta comprese che Maria stava per divenire la Madre di Dio (la festa della Visitazione di Maria, che è una delle feste della Beata Vergine Maria, è stata celebrata in diverse parti della Chiesa in date diverse. Se essa avvenne all’inizio del sesto mese da quando Elisabetta era incinta e Giovanni Battista nacque intorno al 24 giugno, allora dovrebbe datarsi nella prima o seconda settimana di aprile, ma è stata fissata al 31 maggio, perché non cada durante il tempo pasquale e le sia assicurata una importanza adeguata). Quando nacque il fanciullo tutti i parenti e i vicini accorsero per condividere la gioia di un evento “miracoloso”. Zaccaria continuava a essere muto, quandoall’ottavo giorno sorse una disputa su come chiamare il neonato: i parenti volevano chiamarlo come il padre ma Elisabetta insisteva che il nome era GiovanniZaccaria chiese una tavoletta e scrisse «Giovanni è il suo nome», e da quell’istante ricominciò a parlare.
I vicini furono meravigliati e raccontarono ad altri l’accaduto e in tutta la montagna S. Giovanni Battista2della Giudea il popolo venne a conoscenza di questi fatti e si chiedeva: «Che sarà mai questo bambino?». Da questo intreccio tra un’alta esperienza spirituale e semplici particolari domestici facciamo conoscenza con il precursore del Messia; non sappiamo più nulla della sua vita fino all’inizio della sua missione pubblica, che cominciò nel deserto dove predicava la penitenza in preparazione alla venuta del Messia e battezzava nel fiume Giordano. La festa della natività del Battista è una delle più antiche nella ChiesaLa data è fissata da S. Agostino nel suo sermone di commento alla festa; riferendo le parole di Giovanni «Egli deve crescere ed io diminuire » (Gv 2, 30), Agostino trova la data appropriata perché, sostiene, dopo la nascita di Giovanni Battista i giorni si accorciano, mentre dopo la natività di Nostro Signore si allungano.
Naturalmente Giovanni Battista è stato un soggetto largamente ripreso nelle arti figurative, venendo tradizionalmente rappresentato come una figura irsuta, tipica di un eremita del deserto. E’ il patrono di Firenze, città che gli dedica numerose opere; inoltre è patrono dell’Ordine ospedaliero dei Cavalieri di San Giovanni. Spesso è ritratto nei fonti battesimali o nei battisteri.
È INVOCATO: - contro l’emicrania – come protettore di albergatori, cardatori, coltellinai, conciatori, lavoranti e commercianti di pelli, cantanti, musicisti e fabbricanti di strumenti musicali, carcerati, condannati a morte
FonteIl primo grande dizionario dei santi di Alban Butler

Letture di martedì 24 giugno 2014

LETTURE DI MARTEDÌP474_Artista Lombardo, Nascita del Battista

24 giugno 2014 

NATIVITÀ DI S. GIOVANNI BATTISTA

Giovanni sarà grande davanti al Signore, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre, e per la sua nascita molti gioiranno.

PREGHIERA DEL MATTINO

Dio onnipotente, concedi alla Tua famiglia di camminare sulla via della salvezza sotto la guida di San Giovanni il precursore, per andare con serena fiducia incontro al Messia da lui predetto, Gesù Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

Is 49, 1-6 - Dal libro del profeta Isaia
Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno luce-anima-okmi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome. Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all’ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra. Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria». Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio». Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele –poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza – e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d’Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal. 138
RIT: Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.
ventre maternoSignore, tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le mie vie. RIT
Sei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel grembo di mia madre. Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda. RIT
Meravigliose sono le tue opere, le riconosce pienamente l’anima mia. Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, ricamato nelle profondità della terra. RIT

SECONDA LETTURA

At 13, 22-26 - Dagli Atti degli Apostoli
GIOVANNI BATTISTA3In quei giorni, [nella sinagoga di Antiochia di Pisìdia,] Paolo diceva:
«Dio suscitò per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testimonianza: “Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri”. Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d’Israele. Diceva Giovanni sul finire della sua missione: “Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali”. Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.
Tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade.
Alleluia.

VANGELO

Lc 1, 57-66. 80 - Dal Vangelo secondo Luca
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e sizaccaria e giovanni
rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Dal grembo di mia madre tu mi hai chiamato.

La Chiesa con celebrazione della Natività di Giovanni il Battista vuole indicare lo stretto nesso che intercorre fra il Salvatore e il suo Precursore. Nel primo incontro con Gesù, ancora nel grembo della madre sua, Giovanni, anch’egli ancora nel grembo di Elisabetta, esulta di gioia. A lui è affidato il compito di preparare gli animi all’incontro con il Salvatore, preparare la sposa da presentare allo sposo, disporre l’animo dei discepoli a seguire il Maestro che deve crescere mentre egli deve diminuire. La su testimonianza è decisa irrevocabile. “Io non sono il Cristo… ma in mezzo a voi c’è una che voi non conoscete”. Verrà il momento in cui lui stesso lo indicherà ai suoi zaccariadiscepoli: “Ecco l’Agnello di Dio…”. La liturgia della parola ci presenta anche la vocazione del Profeta Isaia che ha i suoi caratteri di somiglianza con quella di Giovanni, chiamato alla sua missione fin dal seno materno. Negli Atti degli apostoli, tracciando la storia del popolo eletto, Paolo si sofferma sugli ultimi tempi, quando Giovanni stesso, predicando il ritorno a Dio mediante la penitenza, rende testimonianza al Messia, indicandolo già nella sua missione e riconoscendo la sua indegnità. Il brano del vangelo di Luca ci fa assistere con senso di stupore a questa nascita miracolosa, al commento meravigliato della gente della Giudea montagnosa, e alla sorpresa quando si tratta di dare il nome al fanciullo, nel momento della circoncisione, ottavo giorno dalla nascita. Elisabetta dice apertamente: Giovanni è il suo nome. Si pensa che si tratti di demenza… Vogliono sentire il parere del padre Zaccaria, ancora nella sua mutevolezza. Egli scrive su una tavoletta: Il suo nome è Giovanni – dono di Dio. Allora si verifica qualche cosa di straordinario. Zaccarìa riprende la parola e canta il suo canto di lode, lui che era muto ora canta: “Benedetto il Signore, Dio di Israele…”. Giustamente, la gente dinanzi a queste manifestazioni della potenza dell’Altissimo, si chiede: Chi sarà mai questo bambino? Oggi, possiamo rispondere: sarà la Voce che invita a penitenza, sarà il martire che paga con la a vita la fedeltà alla missione affidatagli. La sua nascita, che precede di poco quella del Salvatore, è salutata con sentimenti di gioia da tutta la Chiesa. La sua grandezza è proclamata dal Signore. “Io vi dico: Tra i nati di donna non ce n’è uno più grande di Giovanni!”. Ogni illuminato dalla grazia del battesimo dovrebbe sentire come propria la missione di preparare la via del Signore nella sua anima e in quella di quanti incontrerà nella vita. Giovanni ci indica la via: Fedeltà ai doni di Dio e profonda umiltà. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERAbattista e gesù

O Signore, che hai colmato del Tuo Spirito San Giovanni Battista e gli hai dato di riconoscere il Salvatore quando ancora era nascosto nel seno materno, rendici Tuoi veri discepoli e testimoni della Tua luce. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen.

Madonna della Navicella

Chioggia (ve)- Italia – 24 giugno 1508
A Chioggia la Madonna apparve dopo un violento uragano ad un Madonna della Navicella  Chioggiaviticoltore chiedendo ammenda per la “profanazioni del giorno festivo, per il vizio della bestemmia e la pratica di una sfacciata immoralità”. Per poi svanire su di una navicella con in braccio il Gesù Cristo deposto dalla croce.
I documenti storici della città di Chioggia ricordano a tinte molto fosche quel pomeriggio del 24 giugno 1508 quando si scatenò un violento uragano: il cielo era coperto da dense e basse nubi, tuoni fragorosi, lampi accecanti, pioggia a diluvio, ruggito pauroso del mare in tempesta. Il panico si era diffuso ovunque.

IL VIDEO

Si pregava nelle case, si lanciavano grida disperate da parte dei pescatori sorpresi in mare dal fortunale. Solo verso sera l’uragano si placava e un vecchio guardiano di viti, certo Carlo Baldissera Zalon, uscì dal suo capanno osservando, tutto mortificato e sconsolato, lo scempio prodotto dal tremendo temporale. Improvvisamente si sentì chiamare da una voce proveniente dal lido; si voltò e vide una maestosa Signora. Era vestita di un manto nero e sedeva sopra un tronco di un albero sospinto sulla spiaggia dalle onde. La Signora, che si rivelò essere la Madre di Dio, gli disse che era profondamente amareggiata per la vita sregolata condotta dal popolo di Chioggia, in particolare per le:
Madonna della Navicellaprofanazioni del giorno festivo, per il vizio della bestemmia e la pratica di una sfacciata immoralità”.
L’uragano, con le sue rovine, non era che un preavviso di un cataclisma peggiore, se la città non si fosse convertita a avesse fatto penitenza. Gli chiese poi:
Informa il Vescovo dell’apparizione e ingiungigli, a nome Mio, di indire una crociata di preghiere, di penitenze e di esortazioni per scongiurare i mali gravissimi che opprimono la vita cristiana“.
Prima di scomparire su una navicella ferma poco distante dalla spiaggia, gli si mostrò con il Figlio così come lo ricevette sulle ginocchia dopo la deposizione dalla Croce, cioè col corpo straziato, tutto lividure, piaghe e sangue, dicendogli:
“Così l’hanno ridotto i peccati dei tuoi concittadini”.
Sul luogo venne subito edificata una piccola cappella in legno e, in seguito, una chiesa, consacrata nel 1585. I francescani Cappuccini sono i custodi del Santuario della Madonna della Navicella dal 17 ottobre 1957.
La Madonna, così come è raffigurata nella chiesa della Navicella, apparve anche al giovane Natalino Scarpa il giorno 4 agosto 1716 a Pellestrina, in provincia di Venezia.
Fonte: http://www.mariadinazareth.it/apparizione%20chioggia.htm

mercoledì 11 giugno 2014

APPARIZIONI DI AKITA

12 giugno 1973
APPARIZIONI DI AKITA3Il 12 giugno 1973, suor Agnese Katsuko Sasagawa, una religiosa dell’Ordine delle Serve dell’Eucarestia, sente una voce (la religiosa è completamente sorda), e mentre prega vede una luce brillante provenire dal tabernacolo, questo fenomeno si verifica per diversi giorni.
A 42 anni Agnese Katsuko Sasagawa entra nel convento delle “Serve della Sacra Eucarestia”. Come attestano i registri del 12 maggio 1973, la suora era completamente sorda ed irrimediabilmente incurabile.
Il 12 giugno Suor Sasagawa nota una luce brillante provenire dal tabernacolo a cui segue una specie di fumo, successivamente le figure si fanno più definite e la religiosa dice di vedere degli angeli che circondano il Tabernacolo in atteggiamento di adorazione davanti alla Santa Ostia. Casualmente, in quei giorni il Vescovo Ito si trovava in quel luogo per fare una settimana di ritiro spirituale e poté essere testimone di molti degli eventi, assieme al direttore spirituale del convento R. P. Teiji Yasuda.
hs_akita_05Nella notte del 28 giugno 1973 appare nella palma della mano sinistra di Agnese una ferita a forma di croce di tre centimetri per due che le causa un intenso dolore; il 5 luglio si apre causandole maggiore dolore e versando sangue.
La mattina del 6 luglio entra per pregare nella Cappella davanti a una statua realizzata in legno dallo scultore buddista M. Saburo Wakasa. “Quando mi avvicinai alla statua – riferisce Agnese -, sentii che la statua dava l’impressione di essere viva… era immersa nella luce e una voce risuonò nelle mie orecchie sorde“. Di lì a poco suor Agnese riceve dalla Madonna un messaggio nel quale le viene chiesto di pregare per il Papa, i vescovi e i sacerdoti e in riparazione ai mali degli uomini.
Messaggio del 6 luglio 1973 (prima apparizione)
“Figlia mia, mia novizia, mi hai obbedito bene abbandonando tutto per seguirmi. E’ dolorosa l’infermità alle tue orecchie? La tua sordità sarà guarita, stanne certa. La ferita alla tua mano ti fa soffrire? Prega in riparazione ai peccati degli uomini. Ogni persona in questa comunità è la mia insostituibile figlia. Recitate bene la preghiera delle Serve dell’Eucarestia? Allora recitiamola insieme:
Sacratissimo Cuore di Gesù, realmente presente nella Santa Eucarestia, io consacro il mio corpo e la mia anima per essere interamente uniti con il Tuo Cuore che viene sacrificato in ogni istante in tutti gli altari del mondo, dando lode al Padre e invocando la venuta del Suo Regno. Ti prego, ricevi l’umile offerta di me stessa. Usami come desideri per la gloria del Padre e per la salvezza delle anime. Santissima Madre di Dio, non farmi essere separata dal tuo Divino Figlio. Ti prego, difendimi e proteggimi come tua figlia particolare. Amen”.APPARIZIONI DI AKITA1
Alla fine della preghiera la voce dice:
Prega molto per il Papa, i vescovi e i preti. Dal momento del tuo Battesimo hai sempre pregato per loro con fede. Continua a pregare molto, moltissimo. Racconta al tuo superiore tutto quello che è successo oggi e obbedisci a tutto ciò che ti dirà. Egli ha chiesto che tu preghi con fervore”.
Il giorno seguente, quando le consorelle entrarono nella Cappella per pregare davanti alla Vergine, scoprirono con stupore che dalla mano destra della statua fuoriusciva del sangue. Osservarono con maggiore attenzione constatando che c’era una ferita a forma di croce identica a quella che aveva Suor Agnese. La ferita sanguinò tutti i venerdì del mese di luglio del 1973, così come avvenne con la ferita della religiosa.

VIDEO-MESSAGGI 

Nella seconda apparizione, il 3 agosto, la Vergine dice tra l’altro a suor Agnese: “…Affinché il mondo possa conoscere la Sua ira, il Padre Celeste si sta preparando a infliggere un grande Castigo su tutta l’umanità…“.
akita-nostra-signoraLa notte del 29 settembre tutta la comunità notò che dalla statua emanava una grande luce che immediatamente si trasformava in qualcosa che sembrava umidità. Il liquido venne asciugato con del cotone che venne poi inviato ai laboratori dell’Università di Akita, i quali accertarono che la composizione corrispondeva a “secrezioni umane“.
Il 13 Ottobre 1973, riceve l’ultimo e più importante messaggio nel quale la Madonna dà alcune importanti indicazioni sulla natura e sulle conseguenze del Castigo. Si tratterà di una punizione più grande del Diluvio (dei tempi di Noè) e avrà luogo per mezzo del fuoco dal Cielo che annienterà gran parte dell’umanità, buoni e cattivi, senza risparmiare né religiosi né fedeli. Inoltre la Santa Vergine parla delle divisioni, della corruzione e delle persecuzioni che interesseranno la Chiesa, ad opera del Maligno, in un futuro prossimo. L’angelo che visitò la prima volta suor Agnese, ha continuato a parlarle per i 6 anni seguenti.
Il 4 gennaio 1975 la statua di legno dalla quale suor Agnese aveva udito provenire la voce della Vergine inizia a lacrimare. La statuetta ha pianto per 101 volte nel corso dei sei anni e 8 mesi successivi. Una truppe televisiva giapponese, mentre realizzava un servizio sugli eventi di Akita, ha potuto filmare la statua della Madonna mentre piangeva. In diverse occasioni, la statua della Madonna, ha anche sudato profusamente e, secondo vari testimoni, il sudore emanava un dolce profumo. Sul palmo della mano destra è apparsa una ferita a forma di croce dalla quale stillava del sangue. Centinaia di persone sono state testimoni dirette di questi eventi prodigiosi.
Diverse indagini scientifiche sono state eseguite sul sangue e sulle lacrime prodotte akita 4dalla statua. Le analisi condotte dal professor Sagisaka della Facoltà di Medicina Legale dell’Università di Akita, hanno confermato che il sangue, le lacrime e il sudore erano veri e di origine umana. Erano di tre gruppi sanguigni: 0, B e AB.
Nel 1981, una donna coreana, la signora Chun, con un cancro al cervello in fase terminale ottenne una guarigione immediata mentre pregava davanti alla statuetta. Il miracolo venne confermato dal dottor Tong-Woo-Kim dell’ospedale St. Paul Hospital di Seul e da don Theisen presidente del Tribunale Ecclesiastico dell’Arcidiocesi di Seul. Il secondo miracolo fu la completa guarigione dalla totale sordità di suor Agnese Sasagawa.
Nel 1982 visitò la sua opera lo scultore buddista che l’aveva realizzata; rimase stupito quando rivide l’immagine e constatò che nessuna parte era cambiata tranne il viso che appariva assolutamente diverso. Il 4 gennaio 1975 il Vescovo Ito e molte persone che si trovavano in quel luogo per fare un ritiro spirituale, osservarono quel giorno la statua versare lacrime per tre volte. Durante i 10 anni di studio successivi non fu possibile attribuire questi fenomeni ad altre cause se non quella soprannaturale.
mons_itoNell’aprile del 1984 monsignor John Shojiro Ito, vescovo di Niigata in Giappone, dopo un’ampia e approfondita investigazione durata diversi anni, dichiarò che gli avvenimenti di Akita sono da considerarsi di origine soprannaturale e autorizzò nell’intera diocesi la venerazione della Santa Madre di Akita. Il vescovo affermò: “Il messaggio di Akita è la continuazione del messaggio di Fatima”.
Vescovo Ito
Nel giugno del 1988 il Cardinale Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede presso la Santa Sede, espresse un giudizio definitivo sulla vicenda definendo gli eventi di Akita attendibili e degni di fede.
FONTIhttp://profezie3m.altervista.org/ptm_c31g.htm#Suor Agnese Sasagawa – Akita, Giappone;  http://profezie3m.altervista.org/ptm_StatuePiang.htm#Akita ;I messaggi della Madonna ad Akita e Immagini sacre che piangono lacrime e sangue (il caso di Akita) Per maggiori informazioni su questo caso consulta: Suor Agnese Sasagawa (la veggente di Akita) e inoltre Immagini sacre che piangono lacrime e sangue (il caso di Akita)

Madonna dei Miracoli di Casalbordino

Italia – 11 giugno 1576
Il santuario della Madonna dei Miracoli, in Casalbordino, provincia Casalbordino-01di Chieti trae la sua origine dall’apparizione della Beata Vergine Maria ad un contadino di Pollutri di nome Alessandro Muzio, avvenuta l’11 giugno 1576. La fama dei miracoli concessi per Sua intercessione venne riportata persino da Gabriele d’Annunzio.
Nel pomeriggio del 10 giugno 1576, giorno antecedente la Solennità di Pentecoste, una terribile grandinata aveva devastato le campagne di Casalbordino. Un contadino di nome Alessandro Muzio, il giorno seguente si reca nel proprio campo per constatarne i danni. Recitando il rosario sente la campana della chiesa parrocchiale di Casalbordino risuonare per la consacrazione della Sacra Ostia nella Messa festiva di Pentecoste. Inginocchiatosi per devozione vede comparirgli dinanzi in una luce sfolgorante la Beata Vergine Maria che lo rassicura sulle condizioni del suo campo, ma avverte anche che la grandinata c’è stata come punizione divina a causa dei peccati degli uomini e chiede di sollecitare il parroco nel invitare i parrocchiani al rispetto per il 3° comandamento, che prevede la santificazione del giorno festivo. Quando la Madonna svanisce si rende conto che dove Ella è comparsa il terreno è asciutto. La documentazione dell’avvenimento è conservata nell’archivio parrocchiale di Pollutri. (vedi)
amuzioSi resero subito conto dell’autenticità dell’apparizione anche grazie ai numerosi miracoli che l’accompagnarono, tanto che venne definita inizialmente “Madre SS.ma dei Miracoli”, poi “S. Maria dei Miracoli” ed infine  “Madonna dei Miracoli”. Anche la località dove era apparsa la Vergine, “Pian del Lago”, cambiò denominazione con quella di “Miracoli”. Sul luogo stesso dell’apparizione venne costruita una cappella, ma l’afflusso dei pellegrini era tale che si dovette ampliarla, fino a diventare un vero e proprio santuario. L’Effige posta sull’altare maggiore è l’immagine autentica dipinta subito dopo l’apparizione.
Non avendo il santuario fin dall’epoca dell’apparizione della Vergine una stabile assistenza spirituale, si provvide ad affidarlo nel 1925 ai monaci benedettini, iniziando la costruzione del monastero attiguo. L’iconografia corrente mostra la Madonna dei Miracoli assisa sopra una quercia, circonfusa di luce, nell’atto di ammonire il vecchio devoto, inginocchiato ai piedi dell’albero. Tutta la scena è immersa in un paesaggio agrario, tanto che anche la rappresentazione costituisce un elemento identificante del culto espresso soprattutto dai ceti rurali.cl_ca_san6g
L’11 giugno il santuario è meta di pellegrinaggi che giungono dall’Abruzzo, dal Molise e dalla Puglia. Oggi non vi si pratica più, almeno non con l’antica intensità, le forme della devozione popolare che colpirono l’immaginazione di Gabriele d’Annunzio e Francesco Paolo Michetti, tanto che il primo le definì barbariche nelle pagine del Trionfo della morte e il secondo le ritrasse nel grande quadro degli Storpi. Però ancora oggi, alcuni pellegrini, specie per impetrare o ringraziare per un beneficio, lasciano i propri ex-voto nella ricca stipe del santuario, così come ancora alcuni si stendono nelle cappelle laterali.
Sito ufficiale: http://www.miracoli.abruzzo.it/
Fonti: http://www.mariadinazareth.it/casalbordino%20apparizione.htmhttp://www.miracoli.abruzzo.it/