sabato 31 agosto 2013

Santi Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo

(I sec) 31 Agosto
Davvero affascinanti i racconti che riguardano la vita di Giuseppe d’Arimatea 50480legato a leggende insieme a Re Artù e al Santo Graal. Molto meno invece ciò che ci è arrivato relativamente alla figura di Nicodemo.

Giuseppe d’Arimatea

Giuseppe d’Arimatea è menzionato in tutti e quattro i Vangeli. Era un uomo ricco, «buono e giusto» di Arimatea (in ebraico Ramathaim, tra Tel Aviv-Giaffa e  Gerusalemme), un consigliere(probabilmente membro del Sinedrio, il consiglio supremo, o del Beit Din, il tribunale minore) che non aveva votato per la condanna di Gesù. Era uno dei discepoli di Gesù e viene detto che stava cercando il regno di Dio. Dopo la morte di Gesù Giuseppe ottenne il corpo da Pilato, comprò dei lenzuoli di lino, ve lo avvolse e lo seppellì nella sua tomba di famiglia nuova, scavata nella roccia (Mt 27, 56-60; Mc 15, 43-46; Le 23, 50-56; Gv 19, 38-42). È stato suggerito che Gesù, ucciso come un malfattore, avrebbe dovuto essere seppellito in una tomba pubblica, e la famiglia avrebbe potuto raccogliere le ossa solo dopo un anno. Se Giuseppe era il consigliere del Sinedrio incaricato delle tombe pubbliche e quindi aveva la possibilità di prendere il corpo, fu una coincidenza fortunata che fosse anche un discepolo di Gesù. Soltanto nel Vangelo di Luca viene messo in risalto il fatto che Giuseppe non avesse partecipato alla decisione di mettere a morte Gesù. Luca opera una netta distinzione tra il popolo (che segue Gesù) e i loro capi (che si comportano in maniera contraria); questo episodio rappresenta perciò un elemento di compensazione rispetto a questo squilibrio. Non si deve confondere questo Giuseppe con uno dei «fratelli del Signore» (Mt 13, 55; 27, 56).

Le figure della dedizione / GIUSEPPE D’ARIMATEA

http://www.youtube.com/watch?v=ye3E6fauF04
giuseppe_arimatea1_2Questo è tutto quello che si conosce di Giuseppe; egli rimane tuttavia una figura straordinariamente affascinante. Alcuni racconti su di lui hanno una forza letteraria e simbolica considerevole, altri sono noiosi, altri ancora bizzarri. Giuseppe è citato nei tardi vangeli apocrifi: nel Vangelo di Nicodemo (o gli Atti di Pilato; che risalgono a non prima del IV sec.) venne rinchiuso “dagli ebrei” in una cella senza finestre, sigillata con il sigillo di Caifauna volta liberato aiutò a fondare la prima comunità cristiana a Lidda. Nella Leggenda aurea, gli ebrei lo murano in un muro di mattoni perché continuava a predicare il Vangelo; viene miracolosamente nutrito e sostenuto con cibo dal cielo fino alla liberazione.
manoscritti più antichi della Storia di Giuseppe d’Arimatea risalgono al XII secolo: in essi Giuseppe viene imprigionato per aver richiesto il corpo di Gesù a Pilato, viene poi liberato da Gesù e dal buon ladrone e trascorre tre giorni con loro, testimoniando lo stupore di Giovanni, il discepolo amato, al vedere il ladrone innalzato come «un re in grande potenza, rivestito della croce».
Nel racconto dell’Assunzione (15 ago.) di Giuseppe (probabilmente non più antico delgiuseppe d'arimatea XIII secolo), egli viene chiamato da Maria ad assistere alla sua morte, alla rimozione dell’anima da parte di Cristo e all’assunzione del corpo in cielo.
Nella leggenda del Santo Graal, Giuseppe è associato con il calice con cui venne raccolto il sangue di Cristo sul Calvario, associazione che si è dimostrata estremamente affascinante per la letteratura, l’arte, la musica e la religiosità popolare. Antropologi, etimologi, scrittori di miti, storici letterari e altri studiosi hanno a lungo discusso sulle origini della leggenda del Graal, proponendo diverse interpretazioni. Tra le teorie più diffuse del XX secolo vi sono quelle che suggeriscono antecedenti antichi nella tradizione pre-cristiana iraniana, egiziana e greca, così come in quella cristiano-bizantina. Gli studiosi oggi concordano sul fatto che la leggenda provenga dalla mitologia celtica e, in particolare, gallica e irlandese e che il Graal fosse in origine uno di quegli oggetti magici che fornivano nutrimento inesauribile e immortalità a chi ne entrava in possesso.
La versione più antica del racconto è francese e fu scritta tra il 1180 e il 1190 da Chrétien de Troyes, che attribuì la storia a Filippo d’Alsazia, che operò in un’epoca nella quale la letteratura francese scaturiva da entrambe le rive del Canale della Manica. Nel primo XIII secolo furono aggiunte varie componenti cristiane in diverse rielaborazioni del testo. La prima (ca. 1215) che menziona Giuseppe fu quella di Roberto de Boron, vissuto in Inghilterra: egli aggiunse dettagli presi da una fonte ignota, probabilmente Glastonbury. De Boron identifica il Graal come il piatto nel quale Gesù mangiò l’agnello pasquale e con cui Giuseppe raccolse il sangue del Signore alla crocifissione. Lo aveva poi portato in Inghilterradove i suoi discendenti lo custodivano.
santo-jose-de-arimateia (4)L’ultimo era stato Parsifal, il cui nonno era il “Re pescatore”. L’originale De Antiquitate Glasloniensis Ecclesiae di Guglielmo di Malmesbury (1130 ca.) non fa menzione della leggenda di Glastonbury. Un secolo più tardi una versione ampliata riferisce che S. Filippo Apostolo (3 mag.) andò in Gallia con Giuseppe, inviandolo in Inghilterra con dodici chierici al suo servizio. Essi tentarono di convertire il re, ma non ebbero successoil monarca donò loro l’isola di Yniswitrin, o Glastonbury, dove l’angelo Gabriele ordinò loro di erigere una chiesa in onore di Maria, trentun’anni dopo la morte di Cristo e quindici dopo l’Assunzione di Maria (anche se Glastonbury è con ogni probabilità un insediamento celtico del VII secolo, trasformato in un monastero sassone sotto re Ina nel 708 circa e distrutto dai vichinghi nel IX sec).
Per diverse ragioni, alla fine del XII secolo l’abbazia di Glastonbury entrò in competizione con altre abbazie, poiché sosteneva, come Canterbury, di possedere le reliquie di S. Dunstan (19 mag.). Le leggende che legavano Giuseppe e Re Artù all’abbaziaprocurarono vantaggi considerevoli: infatti era importante dare alla monarchia plantageneta origini cristiane più antiche di quelle dei governatori capetingidi Francia. La pretesa scoperta delle tombe di Artù e di Ginevra a Glastonbury nel 1191 fu utile sia alla corte che all’abbazia: Glastonbury rivendicò il potere sulle abbazie dei frati benedettini neri in Inghilterra, e al concilio di Costanza (1414-1418) e di Basilea (1434) i delegati inglesi sostennero che il loro paese era stato il primo in Occidente ad accettare la fede cristiana. La Storia di Giovanni di Glastonbury (1400 ca.) collegava Giuseppe e Artù all’abbazia, la quale possedeva passi del testo scritti su un grande A4pannello (la magna tabula) per l’edificazione dei pellegrini. Giovanni afferma che non furono solo Giuseppe e dodici chierici a passare il Canale della Manica, ma che centocinquanta altre persone passarono il canale sul mantello di Josephes figlio di Giuseppe. Yniswitrin non viene identificato solo con Glastonbury ma anche con Avalon.
La Vita di Giuseppe di Arimatea (1502), un poema in versi, amplia il racconto di Giovanni di Glastonbury con storie di guarigioni miracolose operate da Giuseppe e per primo menziona la Santa Spina, che pare sia spuntata dai resti di Giuseppe e fiorisca a Natale (la pianta a cui si fa riferimento è una discendente del biancospino tagliato da uno dei soldati di Cromwell; fiorisce due volte all’anno, verso Natale e in maggio). Si dice che la tomba di Giuseppe fosse a Glastonbury ma non fu mai trovata. In un certo periodo l’abbazia di Moyenmoutier nei Vosgi, in Francia, sostenne di possedere le reliquie di Giuseppe.

Nicodemo

«Sapiente nella legge», Nicodemo era un fariseo, o «un capo degli ebrei» (Gv 3,1), e perciò forse 31-San_Nicodemoanche un membro del Sinedrio. L’incontro con Nicodemo è fondamentale per l’idea del giudizio spiegata da Giovanni. In tutto il quarto Vangelo il tema del giudizio viene presentato attraverso il modo in cui la gente reagisce a Gesù: uno giudica se stesso a seconda di come si comporta con Gesù. Prima i discepoli a Cana lo accettano e vedono la sua gloria, poi i giudei alla purificazione Tempio lo rifiutano, poi arriva Nicodemo con il suo comportamento ambiguo: egli fa visita a Gesù di notte segretamente, e comprende che è un inviato di Dio.  Questa visita è il punto di partenza per il discorso sul battesimo in Gv 3, 1-20. Nicodemo è scelto per ricevere il messaggio della rinascita attraverso lo Spirito e per rappresentare una specifica reazione alla situazione.

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Viene per sempre associato alle memorabili parole: «Se uno non rinasce di nuovo non può vedere il regno di Dio» e «Il vento soffia dove vuole, e puoi sentirne il suono, ma non puoi dire da dove viene e dove va», e la sua domanda: «Come possono accadere queste cose?».
Egli parla a favore di Gesù nel consiglio, dicendo che la legge dà diritto all’accusato di essere ascoltato (Gv 7, 50ss.). Aiuta a seppellire Gesù e porta degli aromi molto preziosi per imbalsamare il corpo (Gv 19, 39-42). Di lui non si conosce null’altro.
Presumibilmente divenne un discepolo di Gesù. Il simbolismo della sua visita e SanNicodemodell’ambiguità del suo atteggiamento sono spiegati da S. Agostino: «Anche se si è recato da Gesù, proprio perché vi andò di notte, egli parla a causa delle tenebre della carne. Non intende quello che ode dal Signore, non capisce quello che sente dalla Luce [...]. Questo uomo non conosceva che una nascita, quella di Adamo ed Eva, e non conosce ancora quella che viene da Dio e dalla Chiesa» (Vangelo di Giovanni, 1, pp. 155-158).
GIUSEPPE D’ARIMATEA È INVOCATO: – come protettore di becchini e pompe funebri
FONTEIl primo grande dizionario dei santi di Alban Butler

venerdì 30 agosto 2013

Devozione a Maria Bambina ( Storia, Novena e preghiere)

 

Storia Breve di Maria SS. Bambina
Le origini storiche deI culto della natività di Maria non sono molto conosciute; le prime tracce appartengono alla liturgia orientale. Se noi occidentali apriamo il calen­dario della Chiesa orientale greca scopriamo che l’anno li­turgico non incomincia alla fine di novembre e in avvento, ma con il 1° settembre. In tal modo la prima grande festa dell’anno nuovo dell’oriente cristiano è quella della nascita di Maria.
I latini, primi fra tutti i romani, intorno al secolo VIII, presero dai greci questa festa che da Roma si diffonderà poi in tutta la Chiesa d’occidente. In Milano, il culto della natività di Maria sembra risalire al secolo X, mentre il duomo dedicato a ‘Maria nascente’sa­rà consacrato il 20 ottobre 1572 da san Carlo Borromeo. Non lontano dal duomo, nella casa generalizia delle Suore di carità, in via santa Sofia, si apre un santuario do­ve, in una culla di bronzo dorato, è custodita un’immagine miracolosa di Maria Bambina. OuaI è l’origine e la vicenda del simulacro? Intorno agli anni 1720-1730 suor Isabella Chiara Fornari, francescana di Todi, modellava volti in cera di Gesù bam­bino e di Maria bambina; era questa un’espressione della devozione ai misteri dell’infanzia di Gesù e di Maria, tipica del ’700. Un simulacro in cera, raffigurante Maria in fasce, fu dona­to a mons. Alberico Simonetta e, alla sua morte (1739), l’effigie passò alle suore Cappuccine di santa Maria degli angeli in Milano, che ne divulgarono la devozione. Gli anni che vanno dal 1782 al 1842 segnano la sop­pressione, decretata prima dall’imperatore Giuseppe II e poi da Napoleone, delle varie congregazioni religiose. Il si­mulacro è portato da alcune suore Cappuccine presso il convento delle Agostiniane, poi dalle Canonichesse latera­nensi; sarà quindi affidato al parroco don Luigi Bosisio, perché lo trasmetta a un istituto religioso che possa man­tenerne viva la devozione. Questo simulacro avrà, come suo penultimo porto, un luo­go di sofferenza: l’ospedale Ciceri di Milano.
Lì verrà affi­dato dal Bosisio a suor Teresa Bosio, superiora delle Suore di carità di Lovere (Bg), congregazione religiosa fondata nel 1832 da Bartolomea Capitanio. Queste suore che il popolo chiamerà in seguito ‘di Maria Bambina’, presenti in Milano dal marzo del 1842, erano state chiamate dal card. Gaysruck per l’assistenza ai malati dell’ospedale. Al Ciceri, suore e malati si rivolgono ben presto a Maria Bambina per ottenere forza, speranza e protezione. Nel 1876, in seguito al trasferimento della casa generalizia e del noviziato, il simulacro passerà in via santa Sofia. L’effigie di Maria Bambina ha ormai oltrepassato il secolo: il volto in cera appare scolorito e sciupato dal tempo; vie­ne così sostituita con un’altra immagine, mentre quella originale sarà riesposta l’8 settembre di ogni anno all’inter­no della casa religiosa. E’ il 1884… Nella cronaca dell’anno si legge: “…erano le ore sette del 9 settembre 1884… La madre si reca nell’infermeria per la visita alle ammalate e, preso il santo simulacro, va di let­to in letto porgendolo alle suore ammalate perché lo ba­cino. Giunge alla postulante Giulia Macario, da più giorni aggra­vatissima. Questa si sforza di avvicinarsi alla Celeste Bam­bina, con parole affettuose chiede la guarigione. Subito si sente per tutto il corpo un fremito misterioso. ‘Sono gua­rita!’, esclama. Si alza e cammina”. Da allora, il 9 settembre di ogni anno, si festeggia il ‘gior­no del miracolo’. Dal 16 gennaio, poi, dell’anno successivo si nota un fatto straordinario: l’immagine di cera, scolorita e ingiallita, comincia a diventare così bella da sembrare “una bambina vera”.

Questi fatti danno il via ad un nuovo periodo della devozione a Maria Bambina:
1885      – 2 giugno: il simulacro viene trasportato in una cap­pella più ampia, per facilitare l’afflusso ai fedeli;
1886      – 6 febbraio: mons. A. Polin, vescovo di Adria e Ro­vigo, celebra per la prima volta la santa Messa davan­ti alla sacra effigie;
1887      – 24 maggio:  in Brescia viene benedetta la prima chiesa dedicata dall’istituto a Maria Bambina;
1888      – 8 settembre: nella casa generalizia di Milano il si­mulacro è trasportato in una nuova cappella.
Sono anni scanditi da un accorrere di fedeli: la devo­zione popolare si estende. Numerose le grazie ottenute. Nel 1904, l’allora superiora generale, suor Angela Ghezzi, chiede ed ottiene dalla Santa Sede il permesso di incoronare il miracoloso simulacro. La cerimonia si svolge il 31 maggio dello stesso anno: il card. Ferrari, assistito da altri vescovi, mette un diadema d’oro alla piccola effigie. Il gesto è interpretato da molti, e in particolare dalle reli­giose, come una risposta della Vergine alla preghiera che, parecchio tempo prima, la giovane fondatrice Bartolomea Capitanio, aveva rivolto a Maria, invitandola ad “alzare dalla culla la tenera manina” e a benedire tutti. Maria Bambina accompagna le vicende tristi e liete degli anni successivi: sono gli anni del primo conflitto mondiale e del dopoguerra.
Il 9 settembre 1934 si festeggia il cinquantesimo anniver­sario del primo miracolo e il 26 aprile 1935 viene celebra­ta nel santuario, scelto fra i 72 santuari maggiori dell’archidiocesi, la santa Messa giubilare della redenzione. Il popolo è raccolto in preghiera per ottenere il dono della pace. Scoppia il secondo conflitto mondiale. Il 21 novembre 1942, in piena guerra, nel giorno in cui ri­corre il centenario dell’ingresso del simulacro nell’istituto, papa Pio XII esorta le suore a “implorare dalla Celeste Bambina il ritorno di quella pace nella cui attesa tutto il mondo sanguina e geme” (Vaticano, 13 novembre 1942). La situazione, però, peggiora: la guerra miete vittime e causa dolore, disperazione e distruzioni. Milano, come molte altre grandi città, diventa luogo di rappresaglie e bersaglio ai numerosi bombardamenti. Si teme per la sorte del simulacro. Nel febbraio del 1943 è trasportato a Maggianico di Lecco, mentre il 15-16 agosto un violento bombardamento è sferrato contro la città; il santuario e parte della casa generalizia vengono distrutti.
Sotto le macerie si ritrovano numerosi ex voto contorti e anneriti: saranno raccolti come ‘frammenti’ di speranza e di sicura protezione della Vergine. Con la ricostruzione della casa, il simulacro ritorna a Milano in una sede provvisoria. Il 5 ottobre 1951 è posta la prima pietra del nuovo santuario, che sarà consacrato nei giorni 20 e 21 novembre 1953 dal card. Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano. Lì troverà la sua degna collocazione. La storia di amore, di preghiera e di fiducia giunge fi­no ai nostri giorni: Maria Bambina continua ad essere nella Chiesa “speranza e aurora di salvezza”. Nella settimana dall’8 al 15 settembre 1984 viene celebra­to il centenario del primo miracolo e il 4 novembre succes­sivo papa Giovanni Paolo II, presente in Milano per la con­clusione delle celebrazioni in onore di san Carlo Borro­meo, visita il santuario, affidando all’istituto “quella conse­gna” che gli viene dal cuore: “C’è un capitolo nella spiri­tualità mariana che sembra specialmente aperto alla vostra contemplazione: Maria Bambina. Un mistero poco cono­sciuto. Io penso che voi avete un compito grande: di ap­profondire questo mistero”. Da quel giorno, davanti alla piccola immagine di Ma­ria, arde una lampada “pro pontifice nostro Joanne Pau­lo”. La sosta di amore e di preghiera in santuario è stata per tutte le suore una nuova dolcissima grazia di Maria.
IL SANTUARIO DI MARIA BAMBINA ( Sito ufficiale )




Note: MARIA BAMBINA A BRINDISI
Il 2 settebre 1957 una bella riproduzione del simulacro di Maria Bambina, dono del Cardinale di Milano, Sua Em. Giovanni Battista Montini (PAOLO VI), giungeva in elicottero, acclamatissima, a Brindisi sulla banchina “Montenegro”, tra una gandiosa cornice di folla che gremiva la piazza, i balconi e le terrazze antistanti.
Il Can. Augusto Pizzigallo, consegnava il Santo Simulacro nelle mani di Sua Ecc.za l’Arcivescovo di Brindisi, Mons.Nicola Margiotta.
Il simulacro fu portato in Città per la venerazione dei fedeli e successivamente fu accolto definitivamente nella Chiesa di Santa Maria del Casale. (Ulteriori informazioni Qui :Santuario Santa Maria del Casale ( Brindisi )
Preghiere
Ave Maria Meditazione sull’Ave Maria
Rosario Rosario eucaristico
Angelus Preghiera dell’Angelus
Verbum caro factum est
Ecce ancilla Domini
A Maria Bambina

Dolce Bambina Maria 

Approfondimenti
Rosario a Maria Bambina
Novena
Novena Natività
Della tradizione :
preghiere
Rosario
Breve storia del Rosario
 
“Rosarium Virginis Mariae”
 
Come pregare il Rosario
 
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Rosario
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Come pregare il Rosario
 

Ave Maria Breve storia dell’Ave Maria
 
AVE MARIA BAMBINA Ave, Maria Bambina, piccolina del PadreIl tuo viso irradia la Grazia Divina di Diomentre la luna riflette il sole mentre dormi,gli Angeli attorno alla tua culla cantano dolci melodie,
Aiutami a chiamarLo Padre  e a rispettare i suoi comandamentiSalve Maria Bambina, alba modesta dello Spirito Santo
la tua approvazione, un giorno, darai all’angelo che si inginocchierà al tuo fianco
mentre io vago come pecora smarrita lungo il percorso della vita
poni la tua piccolissima e delicata  mano nella mia e conducimi alla dimora
Salve Maria Bambina, Vergine e Madre del  Figlio
ora, la Tua  giovane vita riposa nella culla
un giorno, ti solleverai in piedi sotto alla Sua Croce nel profondo del Tuo dolore.
Oh mio Dio, Santo e Trino, io amo meditare sulla TUA esistenza
come amo cantare la TUA bambina Maria Benedetta,
che è TUA figlia ed anche TUA pura sposa
e madre di TUO Figlio.


 
Preghiera a Maria Bambina
Dolce Bambina Maria,
che destinata ad essere madre di Dio
sei pur divenuta augusta sovrana
e amatissima madre nostra,
per i prodigi di grazie che compisti fra noi,
ascolta pietosa le mie umili supplice.
Nei bisogni che mi premono da ogni parte,
e specialmente nell’affanno che ora mi tribola,
tutta la mia speranza  è in te riposta.
O santa Bambina,,
in virtù dei privilegi che a te sola furono concessi
e dei meriti che hai acquistati,
mostrati ancora oggi verso di me pietosa.
Mostra che la sorgente dei tesori spirituali
 
e dei beni continui che dispensi è inesauribile,
perché illimitata è la tua potenza sul cuore paterno di Dio.
Per quell’immensa profusione di grazie
di cui l’Altissimo ti arricchì
fin dai primi istanti del tuo immacolato concepimento,
esaudisci, o celeste Bambina, la mia supplica,
e loderò in eterno la bontà del tuo cuore. Amen
Preghiera per la Natività di Maria Santissima 
O Maria Santissima, eletta e destinata Madre dell’unigenito Figlio del Padre, preannunziata dai Profeti, attesa dai Patriarchi e desiderata da tutte le genti, sacrario e vivo tempio dello Spirito Santo, sole senza macchia perché concepita senza peccato, Signora del Cielo e della terra, Regina degli Angeli, umilmente prostrati Ti veneriamo e ci rallegriamo dell’annuale ricorrenza della tua felicissima nascita. Ti supplichiamo di venire spiritualmente a nascere nelle anime nostre, affinché queste, prese dalla tua amabilità e dolcezza, vivano sempre unite al tuo dolcissimo e amabilissimo cuore.


Preghiera a  Maria Bambina
O graziosa Bambina, nella felice tua nascita hai rallegrato il Cielo, consolato il mondo, atterrito l’inferno; hai recato sollievo ai caduti, conforto ai mesti, salute ai malati, la gioia a tutti. Ti supplichiamo: rinasci spiritualmente in noi, rinnova il nostro spirito a servirti; riaccendi il nostro cuore ad amarti,  fai fiorire in noi quelle virtù con le quali possiamo sempre più piacerti. “Così potremo ricevere lo Spirito Santo che scende su di noi e divenire in questo modo testimoni di  Cristo fino agli estremi confini della terra, come coloro che uscirono dal Cenacolo di Gerusalemme nel giorno di Pentecoste”. O grande piccina Maria, sii per noi “Madre”, conforto negli affanni, speranza nei pericoli, difesa nelle tentazioni, salvezza nella morte. Amen.
(Giovanni Paolo II)    
 
LITANIE IN ONORE DI MARIA SS BAMBINA
Signore, abbi misericordia di noi
Cristo, abbi misericordia di noi
Signore, abbi misericordia di noi
Piccolo Gesù, abbi misericordia di noi
Piccolo Gesù, pieno di Grazia, abbi misericordia di noi
Dio, Padre del Cielo, abbi misericordia di noi
Dio, Figlio Redentore del mondo, abbi misericordia di noi
Dio, Spirito Santo, abbi misericordia di noi
Santa Trinità, unico Dio, abbi misericordia di noi
Santa Maria Bambina, prega per noi
Bambina, figlia del Padre, prega per noi
Bambina, madre del Figlio, prega per noi
Bambina, Sposa dello Spirito Santo, prega per noi
Bambina, Santuario dello Spirito Santo, prega per noi
Bambina, Frutto delle preghiere dei tuoi genitori, prega per noi
Bambina, ricchezza di tuo padre, prega per noi
Bambina, delizia di tua madre, prega per noi
Bambina onorabile di tuo padre, prega per noi
Bambina onorabile di tua madre, prega per noi
Bambina, miracolo della natura, prega per noi
Bambina, prodigio di grazia, prega per noi
Immacolata nella tua concezione, prega per noi
Più che santa dalla tua nascita, prega per noi
Più che devota nella tua presentazione, prega per noi
Capolavoro della Divina Grazia, prega per noi
Aurora del Sole della giustizia, prega per noi
Fonte della nostra gioia, prega per noi
Fine dei nostri peccati, prega per noi
Bambina, gioia della terra, prega per noi
Bambina, gioia del Paradiso, prega per noi
Modello di carità, prega per noi
Modello di umiltà, prega per noi
Bambina poderosa, prega per noi
Bambina dolce, prega per noi
Bambina purissima, prega per noi
Bambina obbedientissima, prega per noi
Bambina umilissima, prega per noi
Bambina dolcissima, prega per noi
Bambina amabilissima, prega per noi
Bambina ammirabilissima, prega per noi
Bambina incomparabile, prega per noi
Bambina, salute degli infermi, prega per noi
Conforto degli afflitti, prega per noi
Rifugio dei peccatori, prega per noi
Speranza dei cristiani, prega per noi
Signora degli Angeli, prega per noi
Figlia dei Patriarchi, prega per noi
Brama dei Profeti, prega per noi
Signora degli Apostoli, prega per noi
Forza dei Martiri, prega per noi
Gloria dei Religiosi, prega per noi
Gioia dei Confessori, prega per noi
Purezza dei vergini, prega per noi
Regina dei santi, prega per noi
Bambina, Madre nostra, prega per noi
Regina dei nostri cuori, prega per noi
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, risparmiaci Bambino Gesù
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, ascolta la nostra supplica, Bambino Gesù
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi, Bambino Gesù.
Preghiamo: O Dio Onnipotente e misericordioso, che, grazie allo Spirito Santo, preparasti il corpo e l’anima dell’Immacolata Bambina Maria a divenire la potente e meritevole Madre di tuo Figlio, preservandola da ogni macchia, concedi a noi tutti che veneriamo con tutto il cuore la sua santa fanciullezza, di essere liberi, mediante i suoi meriti e la sua intercessione, da ciò che può sporcare il nostro corpo e la nostra anima, e rendici in grado di imitare la sua perfetta umiltà, obbedienza e carità, per Cristo nostro Signore, amen.
Preghiamo
O Santa Bambina, mistica aurora, Porta felice del Cielo, in Te l’anima mia si affida e spera.
Com’è profonda la mia tiepidezza nel servizio di Dio! Quanto è grande il pericolo di dannarmi! O potente Avvocata, dalla tua piccola culla stendi begnina la mano, scuotimi dal penoso letargo, sorreggimi nel cammino della vita. Fa’ che mi dedichi al servizio del Signore.
Per Cristo nostro Signore.
Amen
Novena a Maria Santissima Bambina.
(dal 9 al 17 settembre)
1.   Santa Bambina della regale stirpe di Davide, Regina degli Angeli, Madre della grazia e dell’amore, io Ti saluto con tutto l’affetto del cuore. Ottienimi dal Signore di amarlo con generosa fedeltà in tutti i giorni della mia vita e ottienimi una tenerissima devozione verso di Te che sei la Primogenita dell’amore divino.
- Ave Maria…
2. O celeste Pargoletta che quale candida colomba sei venuta al mondo immacolata e bella, l’anima mia esulta innanzi a Te, vero prodigio della sapienza e bontà di Dio. Illibata e pura, aiutami a conservare gelosamente, a costo di qualunque sacrificio, l’angelica virtù della santa purezza.
- Ave Maria…
3. Ave, graziosa e Santa Bambina, spirituale paradiso di delizie ove nel dì dell’incarnazione fu piantato il vero Albero della vita, il Salvatore dei mondo. Poiché tanto mi ami, aiutami a fuggire e detestare i frutti avvelenati delle vanità e dei piaceri del mondo.  Ispira nell’anima mia i pensieri, gli affetti, le virtù del tuo Figlio divino, frutti soavissimi di vita immortale.
- Ave Maria…
4. Ave, o ammirabile Pargoletta, chiuso giardino, impenetrabile alle creature, aperto solo allo Sposo celeste che si diletta di riposare tra i fiori delle tue eccelse virtù. O Giglio di Paradiso, meraviglioso esempio di vita umile e nascosta: fa’ che lo Sposo celeste trovi la porta dei mio cuore sempre aperta alle visite amorose delle sue grazie e delle sue ispirazioni
- Ave Maria…
5. O Santa Bambina, mistica aurora, Porta felice dei Cielo, in Te l’anima mia si affida e spera. Com’è profonda la mia tiepidezza nel servizio di Dio! Quanto è grande il pericolo di dannarmi! O potente Avvocata, dalla tua piccola culla stendi benigna la mano, scuotimi dal penoso letargo, sorreggimi nel cammino della vita. Fa’ che mi dedichi al servizio dei Signore con fervore e costanza fino alla morte e raggiunga cosi l’eterna corona.
- Ave Maria…
(indulgenza parziale una volta al giorno – Con approvazione ecclesiastica)

La conversione dura tutta la vita (P. Slavko Barbaric – 8 dicembre 1985)

La conversione dura tutta la vita
Una cosa per me molto importante per tutti noi è quello che la Ma­donna ha domandato al gruppo di Ivan alcune settimane fa: fare una settimana di esercizi spirituali, farli dove si trovano, non anda­re in cerca di un chiostro o di un ritiro, ma farli nella vita quo­tidiana.Ognuno di noi, soprattutto adesso prima del Natale, dovrebbe fare una settimana così, dedicarsi di più alla preghiera, un po’ di più al silenzio, essere di più in contatto col Signore; questo programma è molto bello e semplice, adatto a noi tutti. Non importa dove ci troviamo o che cosa facciamo. Possiamo fare questo: pregare di più all’inizio del giorno, pregare lo Spirito Santo, leggere la Bibbia, pregare il Rosario, partecipare alla Messa. Ritirarci e vivere così una settimana.
Mirjana ha avuto una nuova apparizione il 30 novembre: questi messaggi, queste parole, queste cose che ha visto e udito sono un invito per noia Se pensiamo alle parabole di Gesù, quando diceva che dobbiamo essere svegli, non dormire, abbiamo già la risposta anche alle parole di Mirjana.
La situazione. qui da noi: vedete ogni giorno molta gente, molte conversioni, molte guarigioni, un nuovo spirito di preghiera; ab­biamo moltissime testimonianze, da tutte le parti del mondo. Na­scono molti gruppi di preghiera, molti sacerdoti che sono stati qui hanno deciso un giorno o una sera di pregare così nella loro par­rocchia, con la propria gente come hanno visto qui, tre ore di preghiera. E questa è la cosa più importante. Tutti quelli che han­no cominciato a pregare, a radunarsi a pregare nei gruppi, nelle famiglie, fanno bene.
La preghiera, il digiuno, la fede portano avanti questi avvenimenti nonostante tutte le difficoltà.La settimana scorsa la Commissione del Vescovo ha avuto una nuova riunione: non hanno deciso niente. La prossima riunione sarà in maggio; lasciano del tempo e questo è bene.
Padre Ivan, che adesso lavora qui nella Parrocchia, come cap­pellano ed è anche membro della Commissione, è tornato più contento delle altre volte: sembra che alcuni hanno visto anche le cose positive. Un membro della Commissione ha detto una parola per noi qui: « Molti dicono che gli avvenimenti di Medjugorje di­pendono dai francescani. Se la liturgia di Medjugorje è dei france­scani, di chi sono i francescani? ». Voleva dire: se questa liturgia, se la preghiera e tutto questo che succede è opera loro, sappiamo chi sono.
È molto importante pregare, aprirci all’amore, alla pace: tutto il resto ci sarà dato.
La conversione nei messaggi di Medjugorje significa cambiare vita, lasciare il peccato, l’egoismo, la superbia, l’orgoglio e aprirsi al­l’umiltà, all’amore e non essere mai stanchi. La conversione ha due dimensioni: una nella quale siamo invitati a lasciare il peccato e l’altra nella quale siamo invitati ad aprirci, ad amare. Nessuno di noi potrà dire che ama abbastanza, che non può amare di più. Questa è la conversione: cercare di amare di più, di conoscere il peccato, pregare lo Spirito dell’amore e andare avanti.
Questo lo dico per tutti coloro che hanno cominciato con entu­siasmo dopo aver sentito delle apparizioni e qualcuno ha visto che non è facile cambiare, che si deve fare fatica. Non lasciatevi stan­care, la conversione dura tutta la vita. Il Signore capisce questo, la Madonna capisce questo: per questa ragione ci ha invitati a confessarci ogni mese. Se ci invita alla confessione, possiamo dire che ci sa peccatori, sa che resteremo peccatori, ma questo non importa. Importa cercare di nuovo la riconciliazione e la forza che ci viene data dal Signore. Questa è la speranza e la forza per noi.

(P. Slavko Barbaric – 8 dicembre 1985)

letture di venerdì 30 agosto 2013

 “Tendi l’orecchio, Signore, rispondimi: mio Dio, salva il tuo servo che confida in te: abbi pietà di me, Signore; tutto il giorno a te io levo il mio grido.”

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio che unisci in un solo volere le menti dei fedeli, concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi e desiderare ciò che prometti, perché fra le vicende del mondo là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia. Amen

PRIMA LETTURA

1 Ts 4, 1-8
Dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Tessalonicési
purezzaFratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio – e così già vi comportate –, possiate progredire ancora di più. Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù. Questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall’impurità, che ciascuno di voi sappia trattare il proprio corpo con santità e rispetto, senza lasciarsi dominare dalla passione, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno in questo campo offenda o inganni il proprio fratello, perché il Signore punisce tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e ribadito. Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione. Perciò chi disprezza queste cose non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo santo Spirito.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.96
RIT: Gioite, giusti, nel Signore.
Il Signore regna: esulti la terra, gioiscano le isole tutte. Nubi e tenebre lo avvolgono,gioia
giustizia e diritto sostengono il suo trono. RIT
I monti fondono come cera davanti al Signore, davanti al Signore di tutta la terra. Annunciano i cieli la sua giustizia, e tutti i popoli vedono la sua gloria. RIT
Odiate il male, voi che amate il Signore: egli custodisce la vita dei suoi fedeli, li libererà dalle mani dei malvagi. RIT
Una luce è spuntata per il giusto, una gioia per i retti di cuore. Gioite, giusti, nel Signore, della sua santità celebrate il ricordo. RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
Alleluia.

VANGELO

Mt 25, 1-13
Dal Vangelo secondo Matteo

vergini sagge e stolteIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Ecco lo sposo, andategli incontro!
Nella parabole delle dieci vergini, riportato dal Vangelo di San Matteo, Gesù ci offre molti punti di riflessione e meditazione. Perché, per esempio, ha scelto proprio le vergini come categoria che attende lo sposo? Gesù, per essere compreso pienamente dai suoi discepoli, vuol rifarsi ad una precisa tradizione ebraica. Leggiamo, però, in queste dieci vergini l’immagine della Chiesa, sposa di Cristo. Noi tutti quindi siamo rappresentati dal loro comportamento; diventa quindi importante scoprire cosa in realtà è rimproverato alle vergini_savie_e_stoltecinque vergini stolte. Tutte e dieci le vergine dormivano all’arrivo dello Sposo; il sonno delle vergine rappresenta il nostro passaggio terreno, che è temporale e destinato a scomparire all’arrivo finale di Gesù. Egli stesso ci aprirà la porta al banchetto eterno per partecipare alle nozze gloriose. Tutti noi siamo in attesa all’ingresso per partecipare alla stessa gioia; soltanto alcuni saranno pronti (le cinque vergini sapienti) e altri no (le cinque vergini stolte). La parabola specifica che era sufficiente una piccola quantità d’olio, perché, con accuratezza le lampade fossero pronte al momento opportuno. Le vergini stolte hanno mancato all’appuntamento perché sono state costrette a comprare l’olio dai venditori; le vergini sapienti invece hanno alimentato con il loro olio la lampada. Il messaggio inteso è quindi che la salvezza, il passaggio alla Gloria eterna, è – sì – dono della Misericordia Divina ma richiede la nostra collaborazione. L’olio, e ne basta poco, rappresenta l’olio buono delle nostre buone azioni; non possiamo comprarlo a buon prezzo da altri ma deve essere solo nostro. Sta a noi, allora, con l’olio profumato della Grazia divina far sì che questa lampada non sia mai spenta e che anche noi possiamo rispondere quando lo Sposo verrà a chiamarci nella sua gioia piena.
vergine maria(Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

Dio di ogni bontà, che hai disposto ogni cosa per la felicità e il bene nostro, liberaci da tutto ciò che ci impedisce di incontrarci ogni giorno con Te. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello fai per noi e ci dai ogni giorno. Signore aiutaci a riconoscerTi ogni volta che ci visiti con la Tua grazia, e con Maria Santissima sempre Vergine insegnaci a preservarci liberi dal paccato e da ogni impurità. Amen.

Madre Carolina Venturella

Suora Canossiana (Italia 1901-1989) 30 agosto

madre Carolina1Una povera e semplice religiosa che riceve il dono di sentire la voce del suo Signore dal quale verrà istruita per divenire un’anima vittima per consolare il proprio amato.
Carolina Venturella nacque il 18 febbraio 1901 a Grancona, in provincia di Vicenza, da Raffaello Venturella, mercante in legname, e Teresa Chiodi. La sua famiglia era numerosa (7 figli) e a detta di tutti riservata e religiosa. Carolina perse la mamma quando aveva solo 5 anni, rimanendo sotto le cure della nonna paterna di 75 anni. Dopo due anni il padre si risposò.
madre Carolina
Carolina, purtroppo, camminava zoppicando per avere la gamba sinistra leggermente più corta della destra, ma nessuno pensò che vi si potesse rimediare, tanto più che la famiglia era numerosa e che abbastanza frequentemente faceva la sua comparsa qualche malattia epidemica. Fu proprio a causa di un’epidemia che in casa Venturella, dal 7 aprile al 23 maggio 1907, si ebbero tre funerali. Altre circo­stanze, non ultima l’insicura condizione economica nonostante che i Venturella fossero proprietari terrieri, contribuirono a far sottovalu­tare l’anomalia fisica di Carolina la quale, quasi insensibilmente, si abituò a zoppicare; ma non ne prendeva pretesto per esimersi dalle faccende domestiche o per disertare la chiesa, anzi!
Carolina stessa ricorda: «All’età di circa 10 anni, come era costu­me di allora, feci la prima Santa Comunione. Il sacerdote (cioè il Parroco appena ricordato) che faceva l’istruzione era un santo – un mira­colato della Madonna di Lourdes -. Oh, quante sante impressioni Egli lasciò nella mia anima con il suo modo di fare e con gli esempi da Lui raccontati!Quello però che più mi rimase scolpito è il fatto di S. Imelda Lambertini. Ricevere Gesù e poi venir da Lui portata in Cielo! Ché meraviglie di Amore!».
A vent’anni, il 14 settembre del 1921, Carolina iniziò il noviziato presso l’Istituto delle Canossiane di Venezia. Il 14 settembre 1924 fece la professione di fede. Il 5 ottobre 1942 venne chiamata ad esercitare l’ufficio di Superiora nella comunità canossiana di Zocca di Modena.
madre Carolina2
Alla fine del 1963, Madre Carolina cominciò a ricevere alcuni messaggi celesti sotto forma di locuzioni interiori, la mistica li definiva “impressioni intime, così chiare e precise, da paragonarle ad una vera voce“. I messaggi sono incentrati principalmente sulla glorificazione dello Spirito Santo e in alcuni di essi Gesù annuncia una imminente “Nuova Pentecoste“. La “povera anima” – così la chiamava Gesù – venne da Lui stesso preparata alla missione per cui era stata scelta, il Signore voleva fare di lei uno “strumento della Sua Gloria“.
1.1.1964 “Ho scelto il tuo cuore come un piccolo rifugio: lasciami entrare, ho bisogno di amore“. E ancora ”Sono contento che il Confessore controlli e regoli la mia azione nell’anima tua“. Il 7 marzo dello stesso anno Gesù le chiede di offrirsi in olocausto di riparazione. L’anima si offre con il permesso del Confessore. Un mese dopo, il 10 aprile Gesù le dirà: “Il sacrificio dell’Uomo Dio. A chi è dato di comprendere questo ineffabile mistero d’amore, sarà dato pure di parteciparne, almeno in parte, le misteriose e Madre Carolina VENTURELLAdolorose amarezze sofferte sulla Croce. O anima diletta, aprimi il tuo cuore… ti condurrò con me”. Il 19 aprile: “ Il vero amore non è interessato… ama per amare… E neppure esige nell’amato delle qualità… solo gli basta trovar fiducia e abbandono“.
Il 31 luglio 1989 Madre Carolina veniva portata d’urgenza all’ospedale per un ictus cerebrale. A causa della malattia, a detta dei medici, avrebbe dovuto perdere l’uso della parola e la lucidità mentale, ma la suora continuò inspiegabilmente a parlare e rimase perfettamente cosciente fino al momento della morte, avvenuta alle ore 18.15 del 30 agosto 1989 – aveva 88 anni.
Le rivelazioni ricevute da Madre Carolina sono state raccolte dal suo direttore spirituale, il Padre Cappuccino David De Angelis, in un libro intitolato: “Potenza Divina d’Amore“. Il libro ha ottenuto nel 1975 l’Imprimatur del vescovo locale.
Tutti i messaggi ricevuti dalla religiosa su  http://profezie3m.altervista.org/ptm_venturella.htm
FONTIhttp://profezie3m.altervista.org/ptm_c31c.htm#Madre Carolina Venturella – Italiahttp://www.ilsantorosario.com/Mistici%20Biografia/Madre%20Carolina%20VENTURELLA/MADRE%20CAROLINA%20VENTURELLA.htm

giovedì 29 agosto 2013

Letture di giovedì 29 agosto 2013

XXI Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

“Signore, ho parlato dei tuoi insegnamenti davanti ai re, senza arrossire: mia gioia sono stati i tuoi precetti, e io li ho intensamente amati.”

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio, che a Cristo tuo Figlio hai dato come precursore, nella nascita e nella morte, san Giovanni Battista, concedi anche a noi di impegnarci generosamente nella testimonianza del Tuo Vangelo, come egli immolò la sua vita per la verità e la giustizia. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

Ger 1, 17-19
Dal libro del profeta Geremìa
200px-QtubIronPillarIn quei giorni, mi fu rivolta questa parola del Signore: «Tu, stringi la veste ai fianchi, àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti di fronte a loro, altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro. Ed ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal 70
RIT: La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. Per la tua giustizia, liberami e difendimi,images
tendi a me il tuo orecchio e salvami. RIT
Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile; hai deciso di darmi salvezza: davvero mia rupe e mia fortezza tu sei! Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. RIT
Sei tu, mio Signore, la mia speranza, la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza. Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. RIT
La mia bocca racconterà la tua giustizia, ogni giorno la tua salvezza. Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.

VANGELO

Mc 6, 17-29
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo 24300AIfratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

I discepoli di Giovanni lo posero in un sepolcro.
San Marco narra la decapitazione di San Giovanni nel capitolo sesto del suo Vangelo. Nel flusso narrativo, questo episodio è raccontato in una specie di moderno flashback. La prigionia e la decapitazione di Giovanni avviene abbastanza presto nella vita pubblica di giovanni battistaGesù ed in quel capitolo l’autore sacro parla già della missione dei discepoli. San Marco inserisce il racconto di questo episodio in un preciso momento narrativo e fornisce quindi una chiave di lettura precisa. Troviamo il racconto della decapitazione di San Giovanni Battista tra il mandato dei discepoli e la descrizione dei miracoli da loro compiuti in nome di Cristo, ed il loro ritorno gioioso. L’intento dell’evangelista è duplice. Vi è, innanzitutto, la consapevolezza che il martirio e la sofferenza sono nel mandato della Chiesa. Le prime comunità infatti che leggevano questo Vangelo, avevano ben presente la persecuzione che finisce nel martirio di sangue come realtà concreta da affrontare. La lettura di questo brano presso le prime comunità cristiane era fonte di speranza viva e consolazione sicura se non si ricercano le vittorie terreni ed effimere ma si è capaci di andare oltre al risultato contingente, avendo lo sguardo sempre fisso sul volto di Gesù. Oggi non sempre è richiesta la stessa testimonianza di sangue ma ogni cristiano è tenuto alla propria testimonianza nella vita quotidiana. Un altro aspetto lo troviamo nella volontà di San Marco di inserire il martirio di Giovani in un preciso contesto ecclesiale. I primi discepoli di Gesù venivano da San Giovanni Battista; egli stesso manda i suoi discepoli ad informarsi presso Gesù sulla sua figura con la domanda precisa: “sei tu il messia?”. San Giovanni Battista, il precursore, che ha compiuto il suo mandato con il suo martirio, indica il passaggio del testimone verso la Nuova Alleanza, sancita nel PREGHIERA BIMBIsangue di Cristo. È un modo per riflettere, anche oggi, nella donazione generosa ed eroica di San Giovanni, sull’infinita grazia della Croce di Cristo. Ognuno di noi oggi può interrogarsi sulla propria appartenenza alla Chiesa e come questa sia realmente vissuta.
(Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

Accogli, Dio nostro Padre, la nostra preghiera,  per l’intercessione di san Giovanni Battista, il più grande tra i nati di donna, perchè anche la nostra piccola vita sia un’offerta a Te gradita. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen.

Sant’Agostino

vescovo e dottore della Chiesa (354-430) 28 agosto
Agostino è simbolo di perplessità e di sicurezza, di un corpo inquieto e di una menteSANT'AGOSTINO indagatrice, con la sua loquace parlantina ha infiammato numerosi cuori portandoli alla conversione e alla fede attraverso la ragione.
Sant’Agostino è una delle grandi figure della cultura occidentale, di fronte al cui pensiero e personalità molte idee e individui si sono confrontati. Aveva una profonda abilità nel conoscere e nel connettere impulsi, esperienze, letture, intuizioni psicologiche, emozionali, sessuali, religiose, mistiche, filosofiche e politiche in immagini e concetti potenti che hanno infiammato innumerevoli altri spiriti e li hanno spinti ad adottarli, ad ampliarli o a rigettarli in maniera costruttivi.
Agostino nacque a Tagaste, in Algeria, quarantadue anni dopo la conversione di Costantino e ventiquattro anni dopo che la sede dell’impero era stata trasferita da Roma a Costantinopoli. In quelle regioni stava nascendo una nuova cultura greco-cristiana. L’antica cultura latina occidentale era indebolita dalle incursioni barbariche, anche se in alcune zone stava riprendendo nuovo slancio grazie agli apporti orientali. Le province africane, un tempo molto floride e ricche, erano in declino, e la potente Chiesa africana era attraversata da controversie e scissioni. Il padre di Agostino, Patrizio, era un consigliere civico pagano (battezzato sul letto di morte, nel 371), la madre, Monica, era una cristiana cattolica. Il padre insegnò ad Agostino ad amare i classici latini (la sua conoscenza del greco fu sempre limitata) e accese il suo spirito patriottico.

VIDEO-STORIA

http://www.youtube.com/watch?v=Jg1uy85FWQ0
La madre fu la prima ispiratrice dei suoi ideali morali e della sua sensibilità e, anche se molto più tardi, della sua accettazione della Chiesa come autorità universale. Fu educato nella fede cristiana e fu registrato come un catecumeno, anche se non ricevette il battesimo; una pratica comune, in quell’epoca, infatti, riservava il battesimo agli adulti. Agostino si recò a Cartagine verso la fine del 370 per diventare avvocato, e studiò retorica all’università dal 372 al 375. Pare che abbia imparato molto poco dai suoi insegnanti, ma fu molto influenzato dalla lettura di Cicerone, in particolare da Hortensius (di cui oggi si conoscono solo il titolo e l’argomento), dalla sua disputa intorno alla natura della felicità e del male e dalla sua ricerca della verità.
S. AGOSTINO Impiegò dieci anni per abbandonare (anche se in alcune opere filosofiche sono rimasti) gli artifizi retorici che potevano ostacolare sia l’urgente apertura della sua anima a Dio e agli uomini, sia l’intensità profetica con la quale espresse le sue riflessioni per gli altri. Lo stile latino che sviluppò non si basava su un ordine e un equilibrio armonioso e prevedibile. Ben presto abbandonò il progetto di diventare avvocatoe per nove anni fu a capo di una scuola di grammatica e di retorica a Cartagine. Abbandonò la carriera accademica, socialmente prestigiosa, e si concentrò piuttosto sugli studi filosofici e teologici, studiando e insegnando. Agostino fu essenzialmente un autodidatta.
In un primo momento fu vagamente interessato da Platone interpretato da Plotino, ma in seguito rimase profondamente impressionato dal manicheismo e dalla interpretazione dualistica della natura delle cose (sommariamente descrivibile come una divisione di tutto ciò che è nei regni opposti di luce e tenebre, bene e male). La religione della forza della luce gli appariva immensamente superiore al cristianesimo ortodosso con il suo banale uomo Dio, e dal 373 al 382 fu un sostenitore accanito della setta. Essa includeva anche una fisica elaborata in modo accattivante che poteva comprendere molte delle scienze alle quali era interessato, dalla psicologia all’astrologia.
Nel 383 andò segretamente (all’insaputa della madre che glielo avrebbe impedito) a Roma per aprire una scuola di retorica, ma si scontrò con l’usanza degli alunni di cambiare spesso maestri per frodarli delle rette. Agostino era anche un giovane uomo estremamente sensualeattirato dai piaceri del sesso come dalla vitalità delle idee. Per quindici anni visse con una donna nello stato semi tollerato del concubinato, che evitava un impegno per tutta la vita. Nel 372 ebbero un figlio, Adeodato (donato da Dio). Nel 384 andò a Milano dove venne nominato professore di retorica e oratore pubblico. La sua delusione intellettuale ed emozionale decisiva nei confronti del manicheismo avvenne nel 385 quando per caso iniziò a leggere le traduzioni latine delle opere neoplatoniche di Plotino e Porfirio e iniziò una nuova ricerca delle verità ultimeGli appariva necessario ora accettare l’esistenza di Dio come condizione indispensabile al pensiero, concepito come conoscenza razionale.
La madre lo raggiunse a Milano e, con la forza della sua ricchezza spirituale e S. AGOSTINO1intellettuale, rinnovò la sua influenza sul figlio. Nel 385 Agostino abbandonò la donna con cui aveva convissuto per tutti quegli anni, la quale fece ritorno in Africa: la sua nuova religiosità era più forte, così pareva, di ogni pensiero di regolarizzare l’unione. Il I vescovo di Milano Ambrogio (7 dic.) gli fece intuire che era possibile e lecito interpretare la Bibbia allegoricamente, cosi da trovarsi in sintonia con le idee platoniche, che egli trovava sempre più affascinanti. Fu grazie ad Ambrogio, che conosceva molto bene il greco, che probabilmente Agostino acquisì molta della sua conoscenza della teologia orientale. La Bibbia era il testimone necessario che metteva in grado Agostino di unire i pensieri intimi della conoscenza e dell’esperienza: amare Dio per la sua gloria, e gli uomini per la gloria di Dio. Era impressionato dagli esempi di quei neoplatonici e, soprattutto, di quei monaci egiziani che aveva incontrato a Milano, che abbandonavano la vita mondana per condurre una vita ascetica, seguendo Cristo uomo per raggiungere Cristo Dio: «Cristo Dio è la dimora a cui aneliamo. Cristo uomo è la strada che ci conduce a essa. Andiamo verso di lui per mezzo di lui. Perché dovremmo aver paura di perderci?» {Sermoni, 123, 3, 3).

SANT’ AGOSTINO – FICTION RAI

1a parte: http://www.youtube.com/watch?v=WgYSO4lJmr4&feature=related
2a parte: http://www.youtube.com/watch?v=jqT4OT0MPcc
Nel settembre 386 Agostino si ritirò in una casa di campagna a Cassiciacum, vicino a Milano, che l’amico Verecondo gli aveva prestata. La madre, il figlio quindicenne (che morì poco dopo), il fratello Navigio e diversi altri amici lo accompagnarono. Agostino si dedicò alla preghiera e alla penitenza in preparazione alla sua nuova vita. Venne battezzato a quasi trentatré anni da Ambrogio a Milano, la vigilia di Pasqua del 387. Partì quasi subito per Ostia, dove pare che abbia condiviso con la madre la «visione di Ostia», un’esperienza quasi mistica, o una forma di illuminazione sacra, già anticipata nelle «ascensioni della mente» prima della conversione a Milano.
Monica morì nell’autunno del 387, e nel 388 Agostino fece ritorno in Nord Africa, dove condusse una vita semi monastica con un gruppo di seguaci, nella sua casa di Tagaste: «Non vi era niente di meglio e niente di più dolce che fissare il tesoro divino senza rumori e senza confusione » {Miscellanea, 1). S. AGOSTINO2
Agostino iniziò a scrivere contro i manichei, sottolineando l’origine divina della creazione e la libertà della volontà umana. I suoi argomenti erano semi filosofici, e lo sarebbero diventati sempre più negli anni, perché Agostino considerava la Bibbia una forma particolare di rivelazione che sosteneva la fede, cioè la comprensione della verità che i filosofi e la ragione non potevano offrire. La fede in Cristo era una condizione necessaria per una corretta comprensione del mondo e del ruolo degli uomini in esso: «La comprensione è la ricompensa della fede. Non tentare di comprendere per arrivare a credere, ma abbi fede per arrivare a comprendere» (Il maestro 11, 37).
Fu ordinato sacerdote nel porto di mare di Ippona Regia nel 391 e fu implicato contro il suo volere nelle controversie che travagliavano la Chiesa dell’epoca. Parlò ad un concilio nel dicembre 393 e nel 395 divenne coadiutore del vescovo Valerio di Ippona, succedendogli l’anno seguente e conservando l’incarico fino alla morte. Ora era il rappresentante della Chiesa nordafricana. Conduceva un’esistenza modesta e semplice e sosteneva che il clero che viveva con lui dovesse rinunciare alle proprietà, mangiare alla tavola comune e indossare abiti modesti. Gli unici oggetti d’argento nella sua casa erano i cucchiai; i piatti erano di legno o di coccio e il vino, presente ai pasti era attentamente misurato. Molti degli scritti importanti di Agostino, come i suoi sermoni sul Vangelo e Sulla Trinità, furono ispirati dalla sua continua lotta contro idee spesso ingannevoli, che oggi potrebbero venire considerate meramente teologiche, ma che all’epoca formavano un’unica cosa con tutti i diversi ambiti della vita e del pensiero. Tra il 393 e il 412 fu impegnato in una controversia con i donatisti e difese l’unicità e l’unità dell’istituzione universale, la Chiesa, che considerava sue caratteristiche essenziali di origine divina. Non vi era salvezza al di fuori della Chiesa, i cui membri erano uniti dai sacramenti dell’unità derivati da Cristo stesso.
Era compito di Agostino e di tutti i pastori correggere i peccatori, gli eretici e gli S. AGOSTINO3scismatici per assicurare loro la salvezza. L’imperatore Teodosio scrisse un editto contro gli eretici nel 392, e negli scritti del 400 e del 408. Agostino sostenne l’intervento legislativo dello stato contro gli eretici e contro quella che appariva la giusta persecuzione di coloro che si erano allontanati dalla Chiesa. Sarebbe diventato una delle autorità maggiori per sostenere la successiva concezione dello stato come braccio esecutivo della Chiesa. La conversione forzata in questa vita era meglio della dannazione in quella futura. Sarebbe sbagliato, tuttavia, pensare che Agostino fosse un pastore essenzialmente teorico e, in ambito pratico, incline alla condanna. Era un vescovo attivo e premuroso in un’epoca di guerre e invasioni terribili, di conflitti sociali, e di scontri di interessi politici e materiali che colpivano e sconvolgevano la vita dei ricchi e dei poveri, delle città e degli imperi. In un’epoca molto simile alla nostra, Agostino si prodigava per i poveri e i più sfortunatisi preoccupava che i beni della Chiesa venissero amministrati e utilizzati correttamente, che le tasse civili ed ecclesiastiche fossero imposte equamente e si faceva coinvolgere nelle situazioni nelle quali si doveva fare riferimento all’ordine divino. Raccoglieva in chiesa offerte per coloro che erano caduti in miseria ed insisteva affinché i fedeli procurassero una volta all’anno dei vestiti per i poveri di ogni parrocchia, e non esitava a contrarre debiti consistenti per la gente povera. Possidio narra che a volte fondeva dei vasi sacri per riscattare i prigionieri.
confessioni

Santa Monica descritta dal figlio

(Libro nono, da Le Confessioni di Sant’Agostino)
«Seppellite questo corpo dove volete, non preoccupatevi per questo. Ho solo una preghiera: che vi ricordiate di me presso l’altare del Signore, dovunque siate» Brani tratti dal Libro nono, de “Le Confessioni” di Sant’Agostino su http://blog.studenti.it/biscobreak/2013/08/santa-monica-descritta-dal-figlio/
Fondò una comunità di donne religiose alla quale, alla morte della sorella, la prima “badessa”, inviò una lettera sui princìpi ascetici generali della vita religiosa. Questa lettera, insieme a due sermoni sullo stesso argomento, formano la Regola di S. Agostino, che è alla base delle regole di molti ordini di canonici regolari, frati e suore. Giorno dopo giorno, acuto, ingegnoso, arguto, cordiale, ma anche colto, profondo e appassionato, tanto da riuscire a condurre una città intera alle lacrime, scomponeva e ricomponeva i testi ostici per fare comprendere ai suoi ascoltatori l’ordine infinito delle cose e predicava o commentava pubblicamente il Vangelo e i Salmi.

S. AGOSTINO4Era il consigliere spirituale di molte persone, da amici intimi ad autorità locali. Invitava spesso a mangiare con lui dei pagani, ma mai cristiani dichiaratamente peccatori. Era fedele alle tre regole di Ambrogio: mai fare a gara con chi commette degli errori; mai persuadere qualcuno a fare il soldato; e mai andare a cena fuori nella tua città in caso tu abbia ricevuto molti inviti. Verso il 397 la sua saggezza confluì negli scritti delle Confessioni, che divennero non solo la testimonianza di numerosi anni di autoanalisi, ma anche la drammatica indagine sulla natura delle motivazioni e delle potenzialità umane, del bisogno di perfezione e di compimento e della sua inevitabile infattibilità.
Il 24 agosto 410 Alarico, re dei visigoti, assediò RomaI pagani pensavano che l’adesione alla nuova religione avesse fatto adirare gli dèi e attirato la disgrazia sull’impero. Agostino scrisse La città di Dio (411-426), sulle due società idealiGerusalemme e Babilonia, la città eterna di Dio e l’impero pagano di questo mondo, i cui cittadini erano orientati verso Cristo o verso il diavolo. La caduta di Roma era un evento prestabilito nel progetto divino per la razza umana.
Nel 369 Agostino rispose a una serie di domande poste da un vecchio amico, il futuro vescovo di Milano, definendo in questo modo la sua posizione riguardo al problema del male, cioè che la libertà umana era insufficiente alla salvezza senza la grazia divina. Agostino stesso aveva combattuto la dura battaglia tra la ostinata volontà umana e la grazia di Dio, che alla fine aveva prevalso. La grazia era necessaria per contrastare la tendenza peccatrice dell’uomo e la libertà umana non era un ideale meraviglioso ma una grande illusione. Le pericolose conseguenze dell’abitudine erano la dimostrazione della mancanza di libertà più che di libero arbitrio. La sua concezione della predestinazione e i suoi giudizi sul sesso furono tenuti in grande considerazione nei secoli della storia cristiana, anche se sicuramente furono la causa di crudeltà fisiche e mentali oggi ritenute ingiustificabili.
Negli ultimi cent’anni quella che appare come l’intensa enfasi di Agostino a questo riguardoS. AGOSTINO5 è stata criticata, modificata, o rigettata totalmente da tutte le principali Chiese cristiane e sarebbe difficile trovare un teologo moderno che condivida il giudizio secondo il quale un bambino non battezzato è dannato in eterno o un rapporto sessuale, anche all’interno del matrimonio, è in un certo senso colpevole se non ha esplicitamente il fine di procreare. D’altra parte, la convinzione che le donne non siano adatte per la loro natura al sacerdozio, è ancora diffusa nelle Chiese cristiane. Verso la fine della vita di Agostino, Galla Placidia, reggente dell’impero, divenne a torto sospettosa nei confronti del conte Bonifacio, che era stato generale imperiale in Africa.
Bonifacio spinse Genserico, re dei vandali, a invadere le province africane. Agostino scrisse a Bonifacio per ricordargli i suoi doveri, ma quando Bonifacio fece un tentativo di riconciliazione, era oramai troppo tardi per fermare l’invasione. Ci furono massacri, saccheggi, molte città vennero distrutte, le chiese bruciate e il clero venne ridotto in miseriaAgostino morì nel 430 durante l’assedio dei vandali durato quattordici mesi alla città di Ippona, gremita non solo da rifugiati, tra cui Bonifacio, ma anche da lavoratori agricoli i cui canti Agostino aveva celebrato come segno di pace e concordia finalmente ritrovate: «Mietendo, raccogliendo l’uva e in ogni lavoro a cui si dedicano, essi iniziano a mostrare la loro letizia con le parole, ma ben presto diventano talmente gioiosi da abbandonare le sillabe ed elevare un canto di gioia senza parole» {Sui Salmi il, 8).
Agostino era una persona di grande integrità e profondità. Tuttavia queste virtù a volte lo imprigionavano in un arido e rigido legalismo, anche se allo stesso tempo lo rendevano capace di affrontare ogni nuovo violento assalto allo spirito e alla comunità degli uomini: «Se non vi è giustizia, che cosa è un regno se non una massa di delinquenti? E che cosa è una banda di delinquenti se non un regno più piccolo?» (Città di Dio 2, 21).
S. AGOSTINO6Il pensiero di Agostino fu sempre connesso agli eventi della sua vita; infatti ogni suo progresso può essere ascritto a un’esperienza personale decisiva. Il suo confrontarsi con una serie di problemi produsse dei cambiamenti decisivi nel pensiero dell’antichità classica. Anche lo sviluppo della psicologia introspettiva e analitica, o “profonda”, avvenuto all’inizio del XX secolo, deve molto alla tradizione letteraria dell’osservazione del comportamento umano e soprattutto del rapporto tra le battaglie interiori della mente e delle emozioni e le azioni esteriori, di cui Agostino fu l’iniziatore: «Se non vuoi avere paura, metti alla prova il tuo io più profondo. Non toccarne solo la superficie ma vai in fondo al tuo essere e raggiungi gli angoli più reconditi del tuo cuore» (Sermoni }48, 2). 
Newman non fu né il primo né l’ultimo ad affermare che «anche in una semplice frase, le parole di S. Agostino mi hanno colpito con un potere che non ho mai sentito in nessun’altra parola prima d’ora». Un secolo più tardi, Ludwig Wittgenstein, forse il filosofo più tormentate e intransigente dei nostri tempi, iniziò le sue Ricerche Filosofiche con una citazione dalle Confessioni perché «il concetto deve essere importante se una mente così eccelsa lo ha custodito».
È INVOCATO: – contro tosse e animali nocivi – come protettore di teologi e tipografi
FONTE: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler

La Guardiana della Fede

El Cajas ( Ecuador) 28 agosto 1988
guardiana_fe_enteraAlle 04.00 del mattino del 28 agosto 1988 ad una ragazzina scettica e poco credente, che stava per intraprendere seriamente una carriera di modella, appare una luce e in questa luce … la Madre di Dio.

 La veggente

Patricia Talbot de Vega
Patricia Talbot, chiamata anche “Pachi” dagli amici, sul finire degli anni ‘80 era un’adolescente come tanti, con scarso interesse per la religione e con gli stessi problemi di tanti giovani della sua età. Un po’ di tempo prima che avessero inizio le apparizioni i suoi genitori avevano divorziato; Pachi allora, in un atto di ribellione, tentò il suicidio. 
Quando iniziarono le apparizioni aveva sedici anni. A quel tempo studiava, frequentava il quarto anno nel Collegio delle Madri Domenicane di Cuenca. Era molto attraente e assieme ad altre ragazze della sua stessa età faceva parte di un gruppo di modelle che promuovevano, in Ecuador e all’estero, abiti confezionati secondo lo stile folcloristico locale. L’attività di modella era per Patricia una grande passione, e aveva molto successo. Per via del suo lavoro partecipava a varie attività mondane che, quantunque di per sé non cattive, non favorivano certamente la spiritualità. E che Patricia non fosse una ragazza particolarmente religiosa oggi lo dice lei stessa, ammettendo che non le piaceva andare nei santuari o partecipare alla recita del Rosario, alla Via Crucis, ecc..Se non Patricia Talbot de Vega1fosse stato per lei (la Madonna) non sarei qui“, dice Patricia. E la sua lontananza dalla fede e lo scetticismo verso le apparizioni si può evincere chiaramente da un episodio: un giorno quando nella sua classe all’ora di religione veniva proiettato un filmato sulle apparizioni di Medjugorje, la sua reazione fu quella di esclamare: “E’ ridicolo!“.
La sua vita dopo le apparizioni cambiò radicalmente. Crebbe in lei un’intensa spiritualità e l’impegno di vivere pienamente nella sua vita i messaggi della Madonna, diventando essa stessa un esempio per tutti di quello che deve essere l’impegno personale che la Madonna chiede a ciascuno di noi. Oggi vive a Cuenca, è sposata con Andres Vega e non ha figli. Il suo lavoro nella comunità cattolica di cui fa parte è stato in questi ultimi anni silenzioso ma molto attivo. Quella ragazza di 16 anni che voleva diventare famosa come modella e che invece acquisì notorietà in ambito locale e mondiale per gli straordinari eventi di cui divenne protagonista, oggi è una casalinga che dedica il suo tempo a suo marito, alla catechesi e a rafforzare la comunità “Guardiana de la Fe” che si è formata a seguito delle apparizioni. Il suo direttore spirituale è un padre Gesuita, presidente dell’Università Pontificia di Quito.
TESTIMONIANZA DI PATRICIA
in spagnolo http://www.youtube.com/watch?v=vfKUjPXeJ-M

Le apparizioni e i messaggi

El Cajas è una località a 28 chilometri dalla città di Cuenca, in Ecuador, ed è situata a 3.540 metri di quota nelle Ande ecuadoriane. Qui nel 1988 ebbero inizio le apparizioni della Madre di Dio a Patricia Talbot. Era il 28 agosto del 1988, Patricia stava Patricia Talbot de Vegadormendo quando verso le 4.30 del mattino la svegliò una luce molto intensa. Da quella luce proveniva una voce che le disse: “Non temere, sono la tua Madre del Cielo… Prega molto per la pace nel mondo che in questo momento ne ha più che mai bisogno“. Da quel momento la Madonna apparve a Patricia in diverse altre circostanze e in presenza di altre persone. Soltanto lei poteva vedere la Vergine, ma le persone che si trovavano vicino alla ragazza potevano sentire distintamente che quando trasmetteva i messaggi aveva una voce completamente diversa e aveva perso il suo accento tipicamente cuencano.
Patricia per via del lavoro di modella dovette recarsi in quel periodo a Città del Messico. Lì ebbe diverse apparizioni, una anche sulla collina di Tepeyac (dove, nel 1511, l’indio Juan Diego vide la Vergine di Guadalupe), dove ricevette miracolosamente la Santa Comunione in bocca.
La maggior parte delle volte la Madonna appariva con l’aspetto di una bellissima giovane, era scalza su una nuvola, i cappelli erano color miele e anche gli occhi avevano lo stesso colore. Indossava una tunica bianca e sulla testa aveva un lungo velo azzurro che le scendeva fino ai piedi. Nella mano destra teneva un RosarioIn guardiana della fede.1alcune apparizioni la Vergine era con suo Figlio Gesù, il quale in qualche occasione diede anch’Egli dei messaggi a Patricia.
Durante una delle apparizioni la Madonna affidò a Patricia l’incarico di trovare un luogo dove i suoi figli potessero raccogliersi e dove Lei potesse benedirli e portare loro grazie di conversione. Patricia andò sulle montagne in cerca di quel luogo chiesto dalla Vergine. Ad un certo momento una luce comparve nel cielo indicandole la strada che conduceva a El Cajas.la Vergine le apparve e le disse che aveva trovato il luogo giusto. Fu qui che da quel momento la Vergine sarebbe apparsa molte volte fino al marzo del 1990. Questo luogo è conosciuto come “El jardín” ["Il Giardino"; N.d.T.].
Le visite della Madre di Dio avvenivano normalmente il giovedì o il sabato, sovente erano accompagnate da fenomeni prodigiosi come la comparsa di luci brillanti nel cielo, grandi silouettes della Vergine che comparivano nel cielo, il sole che “danzava”, una pioggia dorata che cadeva sulle persone presenti a El jardín. Di molti di questi fenomeni sono state riprese immagini video e fotografiche.
Patricia nel periodo delle apparizioni ha ricevuto in totale 98 messaggi. Il concetto Guardiana_Fe_2_294x519fondamentale che emerge nei messaggi è l’esortazione alla conversione personale e al cambiamento del mondo. La Madonna chiede soprattutto penitenza e preghiera, solo così - spiega nei suoi messaggi la Madre di Dio – si può arrivare al Cuore di suo Figlio Gesù. Pone l’accento sul potere della preghiera per evitare o mitigare la grande purificazione che avrebbe luogo se il mondo non dovesse cambiare. Pachi afferma che alcuni dei messaggi che ha ricevuto si stanno già realizzando. Ancora non li rivela perché si è impegnata con le Autorità Ecclesiastiche in questo senso.
In uno dei sui messaggi la Madonna aveva detto che il 5 agosto era la data del suo compleanno; il 5 agosto 1989 apparve a Patricia Gesù, che, a proposito di Sua Madre, le disse:È la Signora più bella sulla terra e la Signora più bella in Cielo. È Mia Madre. Ama Mio Padre più di ogni altra cosa. Ama Mia Madre perché ti porterà al Mio Cuore. Di’ a tutti loro che li amo. Di’ a tutti loro di convertirsi fedelmente, umilmente, con cuore semplice. Vi attendo il 28, che sarà il primo anniversario della visita di Mia Madre nel vostro paese. Desidero che facciate la Via Crucis e recitiate il Rosario in processione. Di’ a tutti che dono loro il Mio amore nei loro piccoli cuori, che saranno messaggeri della Mia pace nel mondo e che dovrebbero cercarMi per amore. L’amore di Mia Madre sarà il Mio amore per voi“.
Il 7 settembre 1989 erano presenti a El Cajas molti giovani, la Madonna chiese loro di pregare il Rosario e di partecipare quotidianamente alla Santa Messa. Ricordò anche agli ammalati presenti il grande amore che il Padre Eterno nutre per loro.
Il 7 ottobre 1989 – Primo sabato – festa di Nostra Signora del Santo Rosario – la Madonna parlò della Terza Guerra Mondiale e di grandi castighi. La Madonna esortò alla preghiera e a pentirsi dei propri peccati, assicurando che lei avrebbe protetto i suoi figli sotto il suo manto. Esortò tutti a farsi promotori della pace, a perdonare gli altri e ad accettare le umiliazioni.
guardiana_fe_cercaIl 4 novembre 1989 – Primo sabato – la Madonna disse che bisognerebbe pregare le 15 decine complete del Rosario ogni giorno. Raccomandò di digiunare e donare il nostro amore a coloro che non sono amati.
Il 2 dicembre 1989 – Primo sabato – la Madonna disse: “Sono il principio dell’amore, della pace e dell’umiltà. Sono molto felice per tutto ciò che fate per me“. Continuò dicendo che dobbiamo perdonarci a vicenda e rimuovere ogni risentimento dai nostri cuori. “Si avvicinano giorni di tenebre, ma più grandi delle tenebre sulla terra sono le tenebre dell’anima“. Ad un certo punto, durante questa apparizione le nubi si aprirono e i pellegrini videro una grande luce formare nel cielo l’immagine di Nostra Signora della Medaglia Miracolosa.
L’8 dicembre 1989 – Festa dell’Immacolata Concezione – la Madonna chiese di rimuovere le macchie del peccato dalle nostre anime e che accettiamo la sofferenza, la quale ci avvicina a Dio. Chiese di pregare il Rosario, di andare a Messa ogni giorno, di perdonarci reciprocamente, di essere uniti nelle nostre famiglie e di aiutare i bisognosi.
Il 6 gennaio 1990 – Primo sabato – la Madonna apparve alle 4.00 del mattino e diede il seguente messaggio: “[...] Piccoli figli, imparate come guardare, come vedere con gli occhi di Dio. Imparate a sentire l’abbraccio di Dio. Imparate come vedere il sorriso di Dio. [...] Figli, c’è molto dolore nel mio Cuore, perché stanno per arrivare molte catastrofi naturali ed altre generate dall’uomo. I tempi difficili sono già qui, un breve decennio pieno di sofferenze. Figli, la Terza Guerra Mondiale è vicina. Non siano turbati i vostri cuori, perché la pace di Dio è con voi... Perdonate tutti gli uomini. Comprendete la misericordia di Dio. Comprendete le mie richieste. Tutto ciò ve l’ho guardiana della fede1detto perché Dio Padre me lo ha chiesto. Figli, il tempo rimasto è poco, molto poco. La conversione deve essere fedele. Allontanate ogni sentimento cattivo perché satana penetra in essi. Allontanateli con la Presenza di Dio nelle vostre anime. Figli, ringraziate Dio per ciò che avete,[...] In questi ultimi giorni nei quali sarò presente – perché il momento del mio commiato è vicino - dovete riempire i vostri cuori con la luce di Mio Figlio, così che non esisterà la desolazione della fede…“.
Il 3 marzo 1990 – Primo sabato – giorno dell’ultima apparizione della Madonna, oltre 115.000 pellegrini erano presenti a El Cajas. La Madonna disse: “Miei piccoli figli, … oggi vi ho portati qui in modo che possiate amare il Cuore di mio Figlio, Gesù. Piccoli figli, vi amo tanto. Oggi è il giorno della mia partenza fisica, ma la mia presenza spirituale non vi lascerà mai. Sarò sempre con voi, figli. Chiedo preghiera, digiuno, penitenza. Aiutate i più bisognosi. Figli, alla fine Dio trionferà su tutte le cose. Ricordate il primo comandamento di mio Figlio, Gesù: amatevi gli uni gli altri, e amate Dio sopra ogni cosa. Figli, io chiedo pace, perdono e conversione. Figli, che i sacerdoti e i religiosi diano il loro aiuto alla conversione del mondo, alla redenzione delle anime, alla purificazione. Figli, che i laici diano il loro aiuto alle conversioni. Giovani, siate esempio Patricia Talbot de Vega2di luce. Portate la Croce nei vostri cuori. Rivestitevi di umiltà. Figli, colombe bianche di pace, siate la luce. I malati sono davvero scelti da Dio, scelti per la redenzione del mondo. Piccoli figli, vi amo così tanto che anche a me dà pena congedarmi da voi. Figli, non vi lascerò mai perché sarò qui e vi aspetterò sempre, come ogni mese, come ogni volta che siete venuti qui a lasciare le vostre tristezze, i vostri dolori e le vostre angosce. Piccoli figli, rappresentanti di ogni paese, vi chiedo di portare con voi il messaggio di pace, amore e comprensione. Figli, vi do la benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. Venite sempre a visitarmi. Non abbandonatemi mai piccoli miei, perché vi amo tanto, tanto. Alla fine di tutte le apparizioni nel mondo, lascerò un grande segno in questo luogo e in tutti quelli dove sono stata. Addio piccoli miei. Addio figli miei“.
Fra gli altri messaggi di un certo rilievo che Patricia ha ricevuto dalla Madonna ricordiamo i seguenti:
LA PREGHIERA:
“Pregatemi ed io vi terrò sotto il mio manto e nel Cuore di mio Figlio”.
“Non sapete quanto è felice il Cuore di mio Figlio quando si levano le vostre preghiere”.
IL SANTO ROSARIO: guardiana della fede
“Il Rosario è un’arma molto potente che può essere usata per allontanare le forze del diavolo in questo mondo”.
“Portate sempre su di voi il Rosario, vi proteggerà dal male”.
“Il Rosario è la preghiera più completa. Non chiedetevi perché la pregate. Fate in modo che sia il vostro scudo contro il maligno. Non staccatevi da esso”.
GLI ANGELI:
“Pregate il vostro Angelo Custode ogni giorno per ottenere protezione”.
IL DIGIUNO:
“Digiunate a pane e acqua almeno una volta alla settimana”.
I POVERI:
“Fate opere di misericordia fra le persone sole, visitate gli anziani, gli ammalati”.
“Aiutate i più bisognosi, i poveri di cuore, quelli che sono materialmente poveri, perché nell’affamato, nell’assetato, in colui che non ha di che vestirsi o che è in carcere, c’è mio Figlio Gesù”.
IL DIAVOLO:
La Madonna ha parlato anche delle opere di satana: divorzio, aborto, culti satanici, droga e alcool. I rimedi: la preghiera, specialmente il Rosario.
“Figli miei, donate i vostri cuori. Non permettete a satana di penetrare nei vostri cuori. Lottate contro il male e donate i vostri cuori al Sacro Cuore di mio Figlio e al mio Cuore Immacolato”.
“Non lasciate che si crei un mondo di confusione, perché è questo che vuole il maligno”.
GLI AMMONIMENTI:
“L’umanità deve pregare e sacrificarsi in riparazione dei peccati del mondo. Vengono sul mondo giorni di tribolazione tanto grande come non se ne sono mai conosciuti dall’inizio dei tempi”.
Ted e Maureen Flynn nel loro libro “The Thunder of Justice” citano anche altri messaggi che sarebbero stati ricevuti da Patricia Talbot e che riguarderebbero il futuro della Chiesa e del mondo. Riportiamo a seguire qualche brano tratto da questo libro.
La Madonna parlò in questi termini dei pericoli che corre la Chiesa: “Pregate molto (per i sacerdoti) perché Satana sta penetrando in profondità nella Santa Chiesa… Sono la Guardiana della Fede. Figli miei, Satana vuole distruggere le missioni che il Cielo vi ha assegnato, figli della luce. Nello stesso modo cercherà di distruggere la Chiesa, ma i suoi tentativi saranno vani se vi convertirete. Pregate il Rosario, che è uno scudo contro il male. Usate lo scapolare, che vi proteggerà. Ponete il Cuore di Gesù nelle vostre case perché esso vi manterrà uniti e in pace. Fate penitenza e digiunate, e con la preghiera raggiungerete il Cuore di mio Figlio. Andate a Messa e visitate il SS. Sacramento…“.
Nell’ottobre del 1988 la Madonna affidò a Patricia un segreto in tre parti. Spiega la veggente: “Mi diede il segreto che ci sono brutte cose che stanno per accadere nel mondo, e [disse] che quella che viene chiesta è la conversione“. Patricia per il momento non può rivelare tale segreto. La Madonna le avrebbe detto: “Un mese prima te lo dirò, così che tu possa rivelarlo“. Successivamente la Vergine annunciò a Patricia che alcune parti del segreto potevano essere rivelate.
La veggente avrebbe dichiarato che tutte e tre le parti hanno qualcosa a che vedere con eventi futuri che saranno castighi per il nostro mondo. La Madonna ha parlato parecchie volte della possibilità di una Terza Guerra Mondiale, di disastri naturali e disastri causati dall’uomo: “Figli, sappiate che tutto ciò che fate è a beneficio del mondo. Le vostre preghiere, penitenze, e digiuni stanno contribuendo a impedire il determinarsi della Terza Guerra Mondiale. Tutto è come ho detto prima. È nelle vostre mani. Dipende da voi se il castigo sarà forte quanto lo è il dolore che mio Figlio prova o che invece [il castigo] venga placato con la preghiera... Grandi catastrofi stanno giungendo sull’umanità; la Terza Guerra Mondiale minaccia il mondo. Le catastrofi create dall’uomo stanno arrivando“.
Il 1° gennaio 1989, la Madonna avrebbe rivelato a Patricia: “… arriveranno terremoti, uragani, il cielo farà piovere fuoco, tutto questo verrà dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito di Dio“.
Nel libro di Flynn, Patricia riferisce alcuni particolari che la Vergine le avrebbe detto a proposito della guerra: “La guerra è vicina. Verrà iniziata con falsi trattati di pace, trattati dei quali non dovremmo fidarci. Dovrebbero esservi coinvolti molti paesi, fra i quali: Cina, Romania, Russia e Stati Uniti. Inizialmente anche la Polonia verrà coinvolta, ma quando il Santo Padre lascerà Roma, andando prima in Francia e poi in Polonia, la Polonia sarà protetta… ecco perché la conversione adesso è così importante“.
Un messaggio in particolare sembrerebbe riferirsi ai cosiddetti “Tre giorni di buio” (di cui molti mistici e veggenti hanno parlato nelle loro rivelazioni): “La Santa Vergine ha detto che la terrà andrà fuori della sua orbita per tre giorni. A quel punto, la Seconda Venuta di Gesù sarà vicina. Il diavolo assumerà il controllo del mondo. Durante quei giorni le famiglie dovrebbero restare in continua preghiera. Per via dei falsi profeti, che falsificheranno le parole di Cristo, dobbiamo essere in stato di grazia in modo tale da poter discernere il bene dal male… Non dobbiamo aprire le porte delle nostre case a nessuno. Dobbiamo soltanto continuare a pregare. La Vergine ha detto che sarebbe meglio che non guardassimo neanche fuori dalla finestra, perché vedremmo la giustizia di Dio sulla gente. Sarà così terribile che non vorremo vedere tutto ciò“.
La posizione della Chiesa e i frutti spirituali
La Chiesa fino ad oggi non ha approvato né smentito ufficialmente la realtà degli eventi di El Cajas. All’inizio delle apparizioni il vescovo raccomandò ai sacerdoti e alle suore della diocesi di non andare alle apparizioni, lasciando tuttavia piena libertà ai laici di recarvisi per pregare. L’Arcivescovo Cisneros recentemente ha autorizzato le celebrazioni eucaristiche a El jardín, che si svolgono tutti i sabati alle ore 11.00.
Obbediente alle disposizioni della Curia, fin dal principio la veggente tenne informato il Vescovo di tutto ciò che accadeva a El Cajas. Davanti al Vescovo il 12 settembre del 1989 Patricia fece un voto di silenzio volontario, a determinate condizioni, col quale si impegnava a non parlare dei messaggi. Il 4 aprile 1990 Patricia e sua madre parteciparono a Roma ad un’udienza pubblica di Giovanni Paolo II nella quale la veggente consegnò al Santo Padre un messaggio scritto. Secondo alcune fonti, pare che il contenuto del messaggio riguardasse il futuro dell’umanità.
8 dicembre 2002 l’arcivescovo di Cuenca e presidente della Conferenza Episcopale Ecuadoriana, Mons. Vicente Cisneros, promulgò un decreto col quale proclamava Santuario Mariano il luogo di El Jardín a El Cajas, dove si erano svolte le apparizioni, individuandolo come sito prescelto per la futura costruzione di un tempio dedicato alla Santissima Trinità e all’Immacolata Vergine Maria. Come risultato concreto di queste apparizioni, molte persone anche dopo la loro conclusione continuarono a pregare assieme e a mettere in pratica ciò che la Vergine SS. aveva chiesto. Col tempo sono nati diversi movimenti ispirati da queste apparizioni che sono stati approvati dalle rispettive diocesi di appartenenza. Dal giugno del 1989 al dicembre 2002, secondo i registri dei visitatori, si sono recate in pellegrinaggio al El Cajas circa 1.538.000 persone.
Fonte dove troverete ulteriori informazioni anche sulle indagini scentifiche svolte sulla veggente: http://profezie3m.altervista.org/ptm_ElCajas.htm