SANT’ANASTASIA E IL NATALE
Secondo la leggenda, Anastasia era figlia di un nobile romano di nome Pretestato e aveva come consigliere spirituale S. Crisogono (24 nov). Sposò il pagano Publio e durante la persecuzione di Diocleziano si recava a far visita e ad assistere i cristiani rinchiusi nelle carceri. Il marito, contrariato, fu costretto a sequestrarla in casa, tuttavia morì durante una missione in Persia, perciò Anastasia si trasferì ad Aquileia per poter essere di aiuto ai cristiani detenuti. Dopo il martirio dei Santi Agape, Chione e Irene (1 aprile) fu arrestata e giustiziata.
Queste e altre leggende su Anastasia sono quasi certamente apocrife. Il nome di Anastasia fu inserito nel canone della messa nel V secolo ma, a quanto pare, non era nativa di Roma e non visse mai nell’Urbe. Il suo culto ebbe origine a Sirmio nella Pannonia, dove probabilmente subì il martirio sotto il potere di Diocleziano, ma in effetti non ci sono giunti dettagli storici certi sulla sua vita e sul suo martirio.
P. Delehaye, nel suo commentario sul Geronimiano, pone l’accento sulla riluttanza da parte della Chiesa di Gerusalemme ad adottare una festa distinta per la nascita di Nostro Signore, tuttavia in un’omelia di S. Giovanni Crisostomo si evince che ciò era già avvenuto nel 376, nella città siriana di Antiochia. Da una delle omelie del
Al canto del gallo il papa celebrava la Messa nella basilica di Santa Maria Maggiore, dove nel VII secolo, vennero portate le presunte reliquie della mangiatoia; più tardi durante la giornata, si svolgeva una processione fino a S. Pietro, dove il papa cantava nuovamente la Messa. Oltre a queste due celebrazioni ve ne era una terza, celebrata nella chiesa di Sant’Anastasia, alle pendici del Palatino.
Quest’usanza che continuò durante il periodo medievale, è specificata nel Messale Romano. Duchesne sottolinea che alla fine del V secolo, all’incirca quando il culto di Anastasia di Sirmio giunse a Roma. La chiesa era la cappella reale degli ufficiali della corte bizantina e il luogo principale del culto del quartiere greco.
Originariamente si chiamava “basilica dell’Anastasis“, dato che , come quella di Costantinopoli, era una copia della basilica Anastasis di Gerusalemme. La chiesa fu poi dedicata a Sant’Anastasia , la cui festa cade il 25 dicembre.
L’archeologo americano P. B. Whitehead fa notare un’ulteriore possibilità: sottolinea che la chiesa di Sant’Anastasia, è uno dei 25 tituli originali o chiese parrocchiali di Roma e l’unica effettivamente nel centro della città.
Chiesa di sant’Anastasia a Roma
La chiesa di S. Anastasia aveva chiaramente una grande importanza per la Roma cristiana. L’adozione di Sant’Anastasia come santa titolare può essere puramente fortuita, basata unicamente sulla similitudine di “Anastasia” e Anastasis. La dedicazione potrebbe essere d’importazione greca, trattarsi di una chiesa più
La chiesa forse sorgeva all’interno della parte del palazzo imperiale occupata dalla sorella di Costantino, e più tardi prese il suo nome; oppure potrebbe essere esistita un’altra fondatrice romana di nome Anastasia. Le diverse possibilità non si escludono necessariamente una con l’altra, ma, sebbene la chiesa sia ora relativamente sconosciuta e le tradizioni storiche e linguistiche siano confuse, la sua storia ha distino nei secoli Anastasia di Sirmio, tanto da essere commemorata durante la seconda Messa pontificia di Natale. Nel rito bizantino la sua festa cade il 22 dicembre.
E’ INVOCATA: come protettrice dei fabbricanti e commercianti di tessuti
Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler
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