XXIV Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
PREGHIERA DEL MATTINO
PRIMA LETTURA
Dalla lettera di San Paolo apostolo agli Efesìni.
Fratelli,
io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in
maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà,
dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a
cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della
pace. Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla
quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo
Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli
ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad
altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e
maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di
edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità
della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo
perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
RIT: Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.

I cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il racconto e la notte alla notte ne trasmette notizia. RIT
Senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce, per tutta la terra si diffonde il loro annuncio e ai confini del mondo il loro messaggio. RIT
CANTO AL VANGELO
Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore; ti acclama il coro degli apostoli.
Alleluia.
VANGELO
Dal Vangelo secondo Matteo
In
quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo,
seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e
lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti
pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi
discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai
il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito
questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
Gesù gli disse: Seguimi. Ed egli si alzò e lo seguì.Un attimo… è bastato un attimo perché Matteo, seduto al banco delle imposte seguisse Gesù Cristo. Cosa aveva nel cuore, questo esattore delle tasse, tanto disprezzato dagli altri? Aveva in animo di cambiare realmente quella vita che, si, gli garantiva un certo tenore economico, ma, forse, che era poi in realtà vissuta nella
sofferenza
e nell’inquietudine? Non ci è dato di leggere nel cuore di San Matteo,
come ha fatto Gesù; sappiamo – e certo non è poco – che quell’istante e quell’incontro hanno determinato una scelta repentina. In quel “seguimi”
non vi è un comando imperioso di un dittatore alle proprie truppe ma
un’esortazione che richiede una risposta d’amore pronta e sicura.
Possiamo pensare che sia proprio questo quello che ci ha voluto lasciare
lo stesso evangelista Matteo, che descrive la sua vocazione in modo
quasi impersonale. Nella rapidità della scena emerge qualcosa di
importante. Da un lato la stessa figura di Cristo che sprigiona amore e
rispetto in ogni sua parola ed atteggiamento. Uno sguardo di Gesù vale
più di mille parole. Gesù esprime la vera autorità e dimostra un amore
profondo; è quell’amore di chi legge i cuori e vuole donare loro la
possibilità della salvezza. Uno sguardo penetrante e pieno d’amore è
quello che Gesù pone sempre su chi incontra. Quando si incontra Gesù,
non è mai per caso ma da questo incontro scaturisce una vera scintilla
d’amore, capace di accendere tutta la vita, come ha dimostrato San
Matteo con la sua risposta. Possiamo notare anche la generosità
pronta di Matteo che non perde tempo per rispondere con i fatti al
“seguimi” di Gesù. Per Matteo Gesù
diventa
subito esperienza di vita concreta e la risposta ai suoi dubbi e segno
di cambiamento di vita. San Matteo si alza come segno di cambiamento e
conversione. Lascia subito il tavolo perché ha trovato chi può riempire
veramente la sua vita. Preghiamo perché il nostro incontro con Gesù sia
sempre segno di conversione per la nostra vita. (Preparato dai giovani
monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)
0 commenti:
Posta un commento