sabato 21 settembre 2013

Sudario di Oviedo

Venerdì Santo, 14 settembre e 21 settembre
sudario di viedo1Prima della deposizione nel sepolcro il corpo di Cristo venne avvolto da un lenzuolo e il viso in un telo, che secondo alcuni studiosi potrebbe essere proprio il sudario di Oviedo.
Il Sudario di Oviedo (in spagnolo: Sagrado Rostro, “Santo Volto”), conosciuto anche come Telo di Oviedo, è un telo di lino di circa 0,84 per 0,53 m, conservato nella Cámara Santa della cattedrale di San Salvador ad Oviedo, in Spagna. Le analisi col metodo del carbonio -14 hanno datato il telo al 700 circa.

VIDEO-STORIA

Secondo la tradizione cristiana questo telo sarebbe stato usato per avvolgere il capo di Gesù dopo la sua morte e sino all’arrivo al sepolcro, quando, come d’uso, era stato tolto prima d’avvolgere il cadavere nel lenzuolo; diversamente dalla più famosa Sindone di Torino, esso non porta impressa alcuna immagine, ma solo macchie di sangue. Il Sudario viene esposto alla venerazione dei fedeli tre volte l’anno: il Venerdì Santo, il 14 settembre (Festa del trionfo della croce) e il 21 settembre (san Matteo apostolo ed evangelista).
Arca_santa_de_Oviedo
Secondo la tradizione, il Santo Sudario fu conservato a Gerusalemme fino al 614. In quell’anno la città fu invasa dai Sasanidi di Cosroe II Parviz, e il sudario insieme ad altre reliquie fu trasportato via in un’”Arca Santa” di legno: viaggiando attraverso il Nordafrica, giunse in Spagna, dove fu conservato a Toledo fino alla prima metà dell’VIII secolo, quando l’invasione musulmana costrinse a trasferirlo; infine raggiunse Oviedo tra l’812 e l’842.
La datazione con il metodo del carbonio-14 ha datato il Sudario come risalente al 680 circa, data compatibile con la sua comparsa a Toledo. Tuttavia questa datazione, simile a quella della Sindone, non può essere considerata certa a causa di possibili contaminazioni dovute all’esposizione e al trasporto. L’”Arca Santa” venne aperta nel 1075 alla presenza del re Alfonso VI; è solo da questo momento in poi che il Sudario compare negli inventari delle reliquie della cattedrale, da cui risulta la sua ininterrotta permanenza ad Oviedo fino ad oggi.
Secondo le ricerche del Centro Spagnolo di Sindonologia, le macchie sul sudario sono sudario di oviedodi sangue e liquido di edema polmonare, prodottesi in diversi momenti successivi mentre il telo era avvolto sulla testa di un cadavere: inizialmente il corpo era in posizione verticale con il capo reclinato 70 gradi in avanti e 20 gradi verso destra. Successivamente il cadavere fu spostato a formare un angolo di 115 gradi, con la fronte appoggiata contro una superficie dura. Infine fu disteso supino, dopo di che il sudario venne rimosso dalla testa. Secondo gli studi del sindonologo Pierluigi Baima Bollone il sangue risulterebbe di gruppo AB.
Il criminologo svizzero Max Frei ha studiato i pollini presenti sul telo e avrebbe riconosciuto specie caratteristiche della Palestina e del Nordafrica, il che confermerebbe il viaggio del Sudario indicato dalla tradizione; sono assenti invece specie caratteristiche del resto d’Europa e della Turchia
Franca Pastore Trosello ha esaminato la struttura tessile del Sudario e rilevato che le fibre sono state filate a mano con torcitura “Z”, mentre la trama del tessuto è ortogonale.
sudario oviedoAnche il Centro Spagnolo di Sindonologia ha effettuato un test del carbonio 14, datando il reperto tra il VII e il VIII secolo, ma i suoi membri hanno sostenuto che questa data potrebbe essere frutto di contaminazioni da funghi. Antonio Alonso, membro dell’Instituto Nacional de Toxicología y Ciencias Forenses, unico istituto non cristiano ad indagare il Sudario di Oviedo, ha affermato in risposta che «l’unica prova scientifica è quella del Carbonio 14 e dice che la reliquia è falsa», ritenendo errata la tesi della contaminazione, specificando però che, pur non risalendo al primo secolo, lo studio del telo rimarrebbe comunque interessante.

Video-Spiegazione sulla prova al carbonio 14

La comparazione del Sudario di Oviedo con la Sindone di Torino è ovviamente di grande interesse, e se venisse provato che essi hanno la stessa origine, ciò costituirebbe un forte indizio a favore dell’autenticità di entrambi. Come si è detto, la presenza del Sudario è ben documentata a Oviedo dall’XI secolo, mentre non risulta che la Sindone di Torino (le cui prime tracce documentate risalgono al 1353) né quella simile di Besançon (le cui prime tracce documentate risalgono al 1208, andata distrutta durante la Rivoluzione Francese), siano mai state in Spagna.
sudarioPer entrambe le reliquie, il sangue è stato identificato come umano e di gruppo AB. Inoltre, secondo Giulio Ricci, la forma delle macchie sul Sudario presenta una compatibilità “molto buona” con l’immagine del volto impresso sulla Sindone e numerosi dettagli coincidono. Dello stesso parere è Alan Whanger che ha contato oltre cento punti di congruenza tra le due figure.
La grossezza e la torcitura delle fibre del tessuto corrispondono a quelle della Sindone; la trama invece è diversa, essendo ortogonale per il Sudario e a spina di pesce per la Sindone.
Lo studio dei pollini eseguito da Max Frei sul Sudario e sulla Sindone suggerisce la provenienza di entrambi i teli dalla Palestina, ma seguendo due diversi percorsi: Nordafrica e Spagna per il Sudario, Turchia ed Europa orientale per la Sindone. In entrambi i casi questi percorsi corrispondono alla tradizione.
Va comunque notato che, nonostante numerosi fraintendimenti, in nessun caso il sudario può essere ritenuto un’immagine acheropita del Cristo (cioè una immagine, come si suppone sia la Sindone, sviluppatasi miracolosamente e senza intervento umano): il sudario, infatti, mostra unicamente tratti derivanti da contatto con sangue umano e fisicamente assolutamente normali, senza alcuna immagine che derivi da alcunché di diverso dal contatto tra telo e sangue stesso.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Sudario_di_Oviedo

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