La reliquia del Santo Chiodo di Milano è accennata per la prima volta durante un’orazione funebre pronunziata il 25 febbraio 395 da Sant’Ambrogio, allora vescovo di Milano.[…]Sant’Ambrogio nella cattedrale milanese fa accenno per la prima volta della Reliquia del Santo Chiodo della Croce di Cristo e ne fa memoria all’imperatore Teodosio. Entrambi i Santi Chiodi vennero mandati a Costantino che li trasmise ai successori, fino ai tempi di Ambrogio. Diversi storici dell’epoca attestano le reliquie della Santa Croce e ne riferiscono -più o meno- con quasi le stesse parole impiegate da Ambrogio. […]
Secondo San Gregorio di Tours i Santi Chiodi furono in origine quattro, dei quali uno fu fissato al diadema imperiale, due vennero annessi al freno di Costantino, l’altro immerso nel mare per calmare una tempesta.
Delle vicende del Santo Chiodo dopo Sant’Ambrogio non ci è dato seguire, per la totale assenza di documenti. Il Morigia raccoglie la tradizione al riguardo -su documenti e relazioni andati completamente purtroppo perdute- ed afferma che uno dei santi
La più antica testimonianza del Santo Chiodo è risalente all’anno 1389, ed è contenuta nel Registro di previsione che raccoglie gli atti degli anni che vanno dall’anno 1389 al 1397. In tale registro si annota di una richiesta fatta dal vicario episcopale Paolo degli Azzoni e dai XII di previsione a Giangaleazzo Visconti perchè provveda a dichiarare le festività della Madonna della Neve -festa che si celebra il 5 agosto(n.d.r. data in cui si celebra anche la nascita di Maria SS secondo quanto ha rivelato ai veggenti di Medjugorje) e doverosa in quanto era dedicato un altare in Santa Tecla- e San Gallo, titolare di un altare in Santa Maria Maggiore di cui si rende onore il 16 ottobre. Inoltre si stabilisce che in tali feste le oblazioni fossero distinte da parte del comune –e destinate soprattutto in Santa Tecla, meritevole di uno speciale al riguardo in quanto cattedrale metropolitana- e perchè vi è riposto “ab antiquo” uno dei chiodi con cui fu crocifisso il Salvatore. […] Dallo stesso documento si evince che il reliquiario in cui era custodito il Santo Chiodo aveva forma di Croce. […]
Il video del rito a Milano
http://www.youtube.com/watch?v=-zSTcRXmtmUSabato 6 ottobre 1576, nella terza delle processioni da lui personalmente celebrate, portò appunto il Santo Chiodo, recandolo a San Celso e da qui ritornando in Duomo, ove espose sull’altare la preziosa reliquia, ordinando una “stazione” di quaranta ore, con predica ad ogni ora sui misteri della passione, e disponendo dei turni di adorazione con avvicendamento di fedeli in modo che la preghiera fosse ininterrotta. San Carlo aveva fatto appositamente costruire una croce di legno per portare il Santo Chiodo in processione, che oggi si trova nella chiesa parrocchiale di Trezzo d’Adda. San Carlo attribuì l’attenuazione dell’epidemia alla processione del Santo Chiodo -che si ebbe in seguito-. […]
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