XXIV Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
“Dà,
o Signore, la pace a coloro che sperano in te; i tuoi profeti siano
trovati degni di fede; ascolta la preghiera dei tuoi fedeli e del tuo
popolo, Israele.”
PREGHIERA DEL MATTINO
O Dio, che hai creato e governi l’universo, fa’ che sperimentiamo la
potenza della tua misericordia, per dedicarci con tutte le forze al tuo
servizio. Per il nostro Signore…
PRIMA LETTURA
1 Tm 3, 1-13
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio, questa parola è degna di fede:
se uno aspira all’episcopato, desidera un nobile lavoro. Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola donna,

sobrio,
prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino,
non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro.
Sappia
guidare bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi e rispettosi,
perché, se uno non sa guidare la propria famiglia, come potrà aver cura
della Chiesa di Dio? Inoltre non sia un convertito da poco
tempo, perché, accecato dall’orgoglio, non cada nella stessa condanna
del diavolo. È necessario che egli goda buona stima presso quelli che
sono fuori della comunità, per non cadere in discredito e nelle insidie
del demonio.
Allo stesso modo i diaconi siano persone degne e sincere nel parlare,
moderati nell’uso del vino e non avidi di guadagni disonesti, e
conservino il mistero della fede in una coscienza pura. Perciò siano
prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano
ammessi al loro servizio. Allo stesso modo le donne siano persone degne,
non maldicenti, sobrie, fedeli in tutto.
I diaconi siano mariti di una sola donna e capaci di guidare bene i figli e le proprie famiglie.
Coloro infatti che avranno esercitato bene il loro ministero, si
acquisteranno un grado degno di onore e un grande coraggio nella fede in
Cristo Gesù.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal.100
RIT: Camminerò con cuore innocente.
Amore e giustizia io voglio cantare, voglio cantare inni a te,
Signore. Agirò con saggezza nella via dell’innocenza: quando a me
verrai?
RIT
Camminerò con cuore innocente dentro la mia casa. Non sopporterò
davanti ai miei occhi azioni malvagie, detesto chi compie delitti: non
mi starà vicino.
RIT
Chi calunnia in segreto il suo prossimo io lo ridurrò al
silenzio; chi ha occhio altero e cuore superbo non lo potrò sopportare.
RIT
I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese perché restino accanto a
me: chi cammina nella via dell’innocenza, costui sarà al mio servizio.
RIT
CANTO AL VANGELO
Alleluia, Alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi, Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.
VANGELO
Lc 7, 11-17
Dal Vangelo secondo Luca

In
quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui
camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla
porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico
figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con
lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le
disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori
si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!».
Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande
profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa
fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione
circostante.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
Dio ha visitato il suo popolo.
Il miracolo della risurrezione del figlio unico della vedova di Nàin
si presenta nel Vangelo di San Luca con degli aspetti particolari. Lo
stesso evangelista descrive la situazione in modo preciso, tale, da
sottolineare alcuni aspetti non marginali. Gesù si reca a
Nain,
cittadina non lontana da Nàzareth,
con il seguito dei discepoli e di una grande folla. Gesù si sta
rivelando ai suoi discepoli come il vero Messia, e questo produce
evidentemente grande

interesse.
Le aspettative antiche e le profezie già annunciate sembrano
realizzarsi in Gesù, in un modo però non immediatamente percepibile.
Gesù incontra un’altra folla: è il corteo funebre che accompagna un
giovinetto morto. La madre del giovinetto è una vedova, inconsolabile.
Questa è la folla di chi cerca di darsi ragione per un destino crudele. Una madre ed un Figlio si incontrano;
due folle assistono a questo incontro; due folle con i loro interrogativi, i loro dubbi ed i loro “perché” sulla vita. Ecco l’incontro, tra
il semplice e l’accogliente.
In poche parole, in pochi gesti, Gesù esprime tutta la sua umanità e
divinità. La resurrezione del giovinetto e la sua restituzione alla
madre sono il segno del Mistero Pasquale di Cristo che è donato alla
Chiesa. Gesù risponde quindi ai suoi discepoli preannunciando una
salvezza che si realizza cogliendo nella fede il suo Mistero.
Egli è il padrone della vita e della morte e con la sua morte ci dona la vita eterna. Con il dono della vita dato al giovane e poi restituito alla madre,
Gesù indica che nella Chiesa il dono della vita si realizza per tutti.
La folla piangente che segue la madre può rappresentare l’umanità completa
di tutti i tempi e di tutti i luoghi che cercano risposte e senso alla
propria esistenza. Il messaggio di salvezza di Gesù nell’annuncio
pasquale rispondono in pieno alle angosce ed ai dubbi

dell’uomo moderno. (Preparato dai giovani monaci del
monastero di S.Vincenzo Martire)
PREGHIERA DELLA SERA
O Signore, amante della vita, Tu sei il Dio che salva, perciò ci
rivolgiamo a Te con fiducia, e Ti chiediamo di visitare il Tuo
popolo. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli
atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti
ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai
ogni giorno. O Signore, salvezza di chi spera in Te, fà che la Tua lode
risuoni in terra come nei cieli, perché ci hai dato come amico e
salvatore il Signore nostro Gesù Cristo, che con Te vive e regna nei
secoli dei secoli. Amen.
0 commenti:
Posta un commento