Figlio di Giuseppe, farmacista, nacque a Civitavecchia l’1 gennaio 1745, fu un bambino felice e particolarmente vivace, oltre a possedere un forte sentimento religioso, che si rivelò precocemente, molto spronato dai genitori, che desideravano diventasse sacerdote diocesano. All’età di quindici anni, superando le loro obiezioni in merito alla sua troppo giovane età, ricevette la tonsura e gli ordini minori, poi entrò nel seminario a Montefiascone il 4 novembre 1762 ed era quasi giunto al momento della preordinazione, quando incontrò San Paolo della Croce (19 ott.), fondatore della Congregazione della Passione di Gesù Cristo.Vincenzo è collocato in questo giorno, anziché in quello della morte (1 gen.) perrichiesta dei passionisti, che lo commemorano in questa data. Affascinato dalla personalità di San Paolo della Croce, fondatore dei passionisti pur deludendo le ambizioni dei genitori, diverrà passionista, vescovo e consulente di papa Leone XII.
VIDEO-STORIA
Dopo una dolorosa lotta per contrastare la delusione dei genitori, Vincenzo entrò nel noviziato passionista il 20 settembre 1768, a circa un anno dall’ordinazione, e dopo due anni di studi biblici e patristici, cominciò la carriera di predicatore, oltre a ottenere presto incarichi importanti come quello di professore di teologia all’interno della congregazione, e successivamente di provinciale (1781) e consulente (1784-1796).Il generale Gioacchino Murat, re di Napoli dal 1808, desiderando proteggere la sua posizione contro gli austriaci, giunse con un esercito di trentamila uomini, dichiarando Macerata suo quartier generale, ma quando i soldati furono sconfitti dagli austriaci nella battaglia di Tolentino del 1815, avrebbero saccheggiato la città durante la ritirata, se non fosse stato per Vincenzo, che uscì personalmente a chiedere a Murat e agli austriaci, di risparmiarla.
I problemi, in ogni caso, non finirono nonostante la riconquista della pace: nei pochi anni successivi, Vincenzo dovette combattere contro un’epidemia di tifo, e la mancanza di generi alimentari che stava trasformandosi in carestia, e in entrambe le occasioni lavorò eroicamente per aiutare i bisognosi. Allo stesso momento, continuò a portare avanti le riforme nonostante i risentimenti e l’opposizione di alcuni gruppi (si dice che sia stato fatto almeno un attentato contro di lui a questo riguardo).
Alla morte di papa Pio VII, Vincenzo lasciò l’incarico che aveva presso la sua sede, e si recò a Roma in veste di consigliere speciale di papa Leone XII. Fu molto ricercato anche come guida spirituale: tra i suoi discepoli compaiono la ven. Luisa Maurizi e la Beata Anna Maria Taigi (9 giu). In questo periodo, tuttavia, aveva già esaurito le forze, a causa della fatica della vita pubblica e dell’austerità del suo stile di vita.
0 commenti:
Posta un commento