Francesca Siedliska nacque il 12 novembre 1842, a Roszkova Wola, in Polonia, da genitori benestanti e proprietari terrieri, Adolfo e Cecilia. Francesca ereditò dalla madre la salute cagionevole che la perseguitò tutta la vita, ma in compenso aveva molte lodevoli doti, era molto intelligente, sensibile e dotata di una particolare simpatia che la rendeva molto disponibile. Francesca ereditò anche il temperamento volitivo del padre, causa di scenate burrascose tra i due, durante la sua adolescenza.Ragazza di buona famiglia polacca, dal carattere impetuoso, vive un’adolescenza burrascosa con il padre che alla fine deve cedere al suo desiderio di prendere i voti. Fondatrice della congregazione delle suore francescane della Sacra Famiglia e grande viaggiatrice, sarà beatificata da Giovanni Paolo II.
I genitori non si interessarono molto di educare alla fede cattolica Francesca e il fratello più giovane, Adamo; la prima fu battezzata una settimana dopo la nascita, ma a quei tempi in Polonia, il cattolicesimo generalmente era più in relazione al patriottismo e al nazionalismo, che alla spiritualità e al culto. In modo diverso, comunque, ricevettero una buona istruzione; Adamo frequentò il collegio gesuita di Metz, mentre a casa Francesca fu seguita da tutori eccellenti. Francesca fece la sua prima esperienza religiosa, quando, all’età di nove anni, in preda alla disperazione, stava pregano davanti ad un’immagine della Beata Vergine Maria di Czestochowa, affinchè sua madre, gravemente malata, non morisse; ma la sua adesione ufficiale alla vita religiosa avvenne grazie a un frate cappuccino, Leandro Lendzian, che incontrò nella casa dei nonni a Varsavia e che ebbe un ruolo importante in tutta la sua vita.
La sua grande preoccupazione era la salute della famiglia, che si rifletteva in
Il primo convento fuori Roma fu fondato a Cracovia, nel 1881, e nel 1894 ne esistevano già quattro in Polonia; la prima casa americana fu aperta a Chicago nel 1885 e nel 1891 madre Maria riuscì a superare la resistenza dell’arcivescovo di Parigi, il cardinale Francois Richard, che giustificava la sua impossibilità di contribuire alle fondazioni per mancanza di fondi, le suore furono perciò mandate a insegnare alle figlie dei profughi polacchi delle città. Era tale la domanda, che la richiesta avanzata nel 1893 dall’arcivescovo di Westminster, il cardinale Herbert Vaughan, di avere a disposizione delle suore che aiutassero i polacchi poveri di Londra, non potè essere accolta, nonostante la necessità urgente, fino al 1895.
Quando madre Maria morì, il 21 novembre 1902, fu compianta, oltre che dalle sue consorelle, che sentivano di avere perso non solo una madre amorevole ma anche una guida ferma e forte, dai molti che dipendevano da lei e di cui si era guadagnata il rispetto. Papa Giovanni Paolo II l’ha beatificata il 23 aprile 1989; è ancora aperta la causa di undici suore della Sacra Famiglia, fucilate dai nazisti nel nord est della Polonia, l’1 agosto 1943, che offrirono la loro vita in cambio di quella di alcuni uomini sposati e padri di famiglia del luogo, che erano stati arrestati e condannati a morte.
Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler
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