Attraverso gli scritti dei coniugi Quattrocchi (V ed. Siena 2001) scopriremo il segreto del loro semplice, ma duraturo matrimonio.
L’amore di Dio, sorgente e modello dell’amore coniugale
Un passato che cominciò tra i venti e ventiquattro anni della nostra esistenza, che alla luce prevalentemente umana acquistò la propria luce soprannaturale, a poco a poco, dalla nascita dei figli, dalla dedizione a loro, completa, totale, da parte di entrambi, da una guida spirituale che trasfuse a poco a poco l’amore della conoscenza sempre più approfondita di Gesù, dal bisogno che ne derivò della formazione interiore. E tutto questo a poco a poco, ma da sempre, con continuo accrescimento di luce, che è calore, carità, vita. Tutto in comune, con scambio costante di valori effettivi ed affettivi, con un’unica vita di aspirazioni e di mete, con reciproco rispetto e con immenso amore. Con sapore di novità cara, in ogni momento di conversazione, di scambi di pensiero, di vicinanza.In quasi mezzo secolo di vita in comune, lo affermo dinanzi a Dio, mai un attimo di noia, di sazietà, di stanchezza.
Così è il Matrimonio: così soltanto per poter ottenere un valido risultato che sia
La bellezza del canto degli uccelli, di un tramonto, di una vetta, di una marina, di una pittura, di un concerto, di un gesto di coraggio, di bontà, tutto sentito insieme, con un solo palpito, una sola vibrazione di godimento e di gioia, tutto questo, nel più alto senso è vivere. La virtù di una rinunzia, di un dolore, di una prova, accettati con amore, di un’ingiustizia subita, di una delusione provata; le lacrime del cuore per una sofferenza soprannaturale, sostenute in un unico sforzo simultaneo, come un’offerta, un olocausto, è cemento di vitale elevazione, è luce di vita. La gioia del lavoro, della donazione di sé nell’apostolato, nel sacrificio dell’affermazione dell’intelletto nelle scoperte nuove, nella luce del sapere, della conoscenza di Dio, della preghiera che è elevazione dell’anima a Dio, comunicata, assaporata insieme, è fusione completa di anime. Il desiderio di allietare di sollevare, di contentare, di far piacere con premura perenne di costante attenzione, di cure delicate, di divinazione dei desideri più silenziosi e inespressi… quando tutto questo non diluisca la vita interiore e la soprannaturalità dell’affetto, né l’intensità della donazione a Dio, ma diventi quasi preghiera essa stessa nella devozione a una persona carissima e degna, che ti è sposo, padre, amico, figlio dolcissimo, è amore.
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