Zoe Labouré nacque il 2 maggio 1806, ottava dei dieci figli di un piccolo proprietario terriero francese, Pierre Labouré, e della moglie, Madeleine Goutard, che vivevano a Fain-Ies-Moutiers, sulla Costa d’Oro. Fu l’unica della famiglia a non andare a scuola, infatti non riuscì mai a leggere e a scrivere correttamente; la madre morì quando la bambina aveva solo otto anni e dopo poco tempo dovette sostituire, in veste di casalinga e assistente del padre, la sorella Louise, che lasciò la famiglia per diventare suora della Carità.I superiori la definirono «piuttosto insignificante, prosaica enon irritabile, fredda, quasi apatica». Ma grazie alle sue apparizioni il mondo potè ottenere quel grande tesoro di grazie che è la “Medaglia miracolosa”, quella che una voce dal cielo le aveva chiesto di far coniare proprio per questo scopo.
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A quattordici anni anche Zoe sentì di avere la vocazione per la vita religiosa, ma il padre era contrario all’idea e, per distrarla da questa intenzione, la mandò a Parigi a lavorare come cameriera nel caffè di uno dei suoi fratelli, cambiamento che non produsse nessun effetto: il padre fu costretto ad accettare, concedendole il permesso di entrare nelle suore della Carità di San Vincenzo de’ Paoli a Chatillon-sur-Seine, con il nome di Caterina, poi nel convento in rue du Bac, a Parigi.
La visione di Alfonso di Rausbona fu soggetta a inchieste ufficiali e i rapporti prodotti in merito, oltre a quelli dell’arcivescovo di Parigi, furono utilizzati per la causa di beatificazione di Caterina. Non si hanno informazioni sulla sua vita privata; dal 1831 fino alla morte, il 31 dicembre 1876, visse in modo riservato nel convento a Engien-Revilly come custode, o badando al pollame, oppure assistendo gli anziani dell’ospizio. I superiori la definirono «piuttosto insignificante, prosaica e non irritabile, fredda, quasi apatica».
Solo otto mesi prima di morire, confidò la grazia ricevuta alla sua superiora, suor Dufes; dopo la morte il culto si estese a livello popolare e si narra che un ragazzo di dodici anni, storpio dalla nascita, sia guarito subito dopo essere stato portato presso la sua tomba. Caterina Labouré è stata canonizzata nel 1947; le reliquie si trovano nella cappella del convento di rue du Bac, dove ebbe le visioni.
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