Il 9 ottobre 1440 la Vergine apparve a Ventura Bonelli, una contadina di 11 anni, figlia di Andreolo de’ Bonelli, da quindici mesi con la gamba sinistra gravemente ammalata. Il male si aggravava ogni giorno di più, al punto che ormai, dal ginocchio in giù, la gamba aveva perso ogni sensibilità e restava viva solo per un piccolo nervo che congiungeva il ginocchio con la tibia.A Desenzano nella notte tra l’8 e il 9 ottobre del 1440 la Madonna apparve ad una contadinella con cure amorose le salvò la gamba dall’amputazione divenendo così la benefattrice di tanti che soffrivano di dolori articolari.
Un giorno di ottobre la madre la portò da Desenzano alla frazione di Comenduno per esservi curata; ma i medici proposero come unico rimedio l’amputazione della gamba. La madre della ragazza si oppose e, mortificata dalla povertà e sconvolta dal dolore, si caricò la figlia sulle spalle e riprese la strada per Desenzano. Poco dopo, sfinita per il dolore e la fatica, fece sosta nella chiesa di S.Pietro, a metà strada tra Desenzano e Comenduno. La figlia prese a consolare la madre, e insieme trovarono conforto in Dio e nella B.Vergine.
Intanto era scesa la sera e la madre uscì sola dalla chiesa per raccogliere delle erbe. Ma fu assalita da una bestia di colore nero e cornuta che le causò un grande spavento e le strappò un lembo di veste, lasciandolo poi cadere in un campo non lontano dalla chiesa. Poi la madre riprese la figlia sulle spalle e la riportò a casa. Si erano ormai fatte quasi le dieci di sera e il dolore non dava pace a Ventura.
Nella notte tra l’8 e il 9, per la veemenza del dolore, la ragazza si alzò e trascinò sino alla soglia della sua abitazione. Qui, in una luce abbagliante vide avvicinarsi a lei una Signora di aspetto nobilissimo, che le disse di sollevare la veste e di scoprire la gamba piagata. Ventura rimase immobile per la sorpresa. Allora la Signora le sollevò la veste, passò la sua mano sulla gamba, sul piede, sulle dita; poi si tolse dal seno una benda bianca: la svolse, tolse un pizzico di terra, la bagnò di saliva, e la spalmò sulla gamba piagata.Ventura balbettò che la condizione della gamba non le permetteva tutto questo. La Vergine rispose:
“Non temere, sarai del tutto guarita”.

E fu davvero così, come la Madonna aveva detto. Fattosi giorno, la cosa fu risaputa e confermata da tutti i vicini la guarigione miracolosa. Alla presenza dei testimoni oculari: Concino dei Signori di Comenduno, Franchino dei Borelli di Desenzano, Benedetto del fu Gataldo dei Signori di Comenduno, Stefanino Mafiolo dei Marinoni di Desenzano, Perolino del fu Perolino dei Marinoni, Pietro Mafiolo dei Solari, Martino dei Marinoni di Desenzano, e di molti altri, il notaio Gabriele fu Giuseppe dei Borelli di Desenzano stese l’atto notarile.
soddisfatto il desiderio della Vergine. Nel 1468 venne completata la costruzione del primo santuario, detto della Ripa. Nel 1599 ne fu inaugurato un secondo, edificato dove sorgeva la casa di Ventura. Dal rifacimento di questo, attorno al 1740, nacque l’attuale santuario conosciuto come Santuario della “Madonna della Gamba” in riferimento al miracolo che ha dato origine alla sua costruzione. La festa principale ricorre il 9 ottobre, anniversario dell’apparizione, preceduta da una novena di preghiera.Notizie tratte dal sito www.genitoricattolici.org; http://www.mariadinazareth.it/apparizione%20desenzano.htm

0 commenti:
Posta un commento