Tali racconti riportano l’esistenza di personaggi che si preoccuparono di eseguire ritratti delle figure più importanti che ruotarono attorno a Gesù durante la sua vita, conservando la memoria del loro aspetto terreno. I ritratti eseguiti da Luca sarebbero stati conservati per secoli a Roma e a Gerusalemme, dando il via a un’ampia serie di repliche.La leggenda di Luca pittore e iniziatore della tradizione artistica cristiana sorge nel contesto della controversia iconoclastica che sorse tra l’VIII e il IX secolo con una ricerca minuziosa delle antiche tradizioni che avvalorassero l’idea di un’origine apostolica dell’uso delle effigi sacre.
LA STORIA DI SAN LUCA
Elenco di icone mariane attribuite a San Luca
- Israele –Madonna Nera nella Cappella di San Marco a Gerusalemme.
- Russia -
La Madonna Costantinopolitana che si trova nella Basilica di santa Giustina a Padova, gelosamente custodita perché molto rovinata. Si racconta che il prete Urio, custode della basilica dei Dodici Apostoli di Costantinopoli, tra l’VIII e il IX secolo l’avrebbe portata a Padova, a santa Giustina, insieme al corpo di Luca e alle reliquie di san Mattia per sottrarli alla furia iconoclasta.
Madonna di San Luca conservata nell’eponimo santuario, a Bologna; icona bizantina del X-XI secolo, ridipinta nel XIII. A seguito di studi anche radiografici, si è appurata l’esistenza di un altro dipinto, più antico, sotto l’immagine oggi visibile. Nell’immagine originaria, la Vergine presenta un setto nasale più sottile e la narice piccola e rialzata; la bocca ha entrambe le labbra carnose, mentre l’occhio appare più grande e allungato. Il Bambino, invece, risulta meno proporzionato, più solido e tornito, nel gesto enfatico di benedizione, pare alla greca, al contrario dell’immagine attuale, dove è alla latina.
Un’antica immagine della Vergine, detta Salus populi romani, conservata nella Cappella Paolina della Basilica di Santa Maria Maggiore di Roma, nel transetto a sinistra dell’Altar Maggiore. L’icona della Madonna è collocata sull’altare in una cornice di angeli che la recano in gloria, splendendo sul fondo turchino di un cielo di lapislazzuli. Le lettere greche che campeggiano ai lati della Vergine sono, di nuovo, l’abbreviazione del suo titolo di Madre di Dio, affermazione rovesciata e identica della divinità di Gesù.
Madonna del Popolo, conservata nella Basilica di San Barnaba (Marino).La prima menzione dell’immagine risalirebbe ad un rogito notarile del 1280, rogato da un tale Pietro notaio in Roma, che asserisce come l’immagine stessa fosse stata portata da un esponente della famiglia Colonna a Roma da Costantinopoli, in un’epoca non meglio identificata. L’immagine venne traslata in Marino dai Colonna. La Madonna del Popolo venne più volte invocata dal popolo marinese per vari motivi, per lo più strettamente connessi alla principale attività economica del luogo, la vitivinicoltura.
Santa Maria di Farfa (Rieti) nell’abbazia di Farfa; sarebbe stata portata in Italia da san Tommaso di Morienna nel VII secolo; ridotta in frammenti.
La Madonna Nera di Capo Colonna di Crotone; venerata nella cattedrale locale, ve n’è una copia nel santuario di Capocolonna.
“Santissima Icone” nella cappella omonima del Duomo di Spoleto (Perugia); la leggenda vuole che questa immagine fu sottratta alla furia degli iconoclasti a Costantinopoli e donata alla città di Spoleto da Federico Barbarossa nel 1185 in segno di pace.
Maria SS. delle Vittorie nel duomo di Piazza Armerina (EN); è un vessillo di seta dipinto, dono del papa Niccolò II.
Santa Maria di Costantinopoli, nella Basilica di San Nicola di Bari.
Maria SS. di Montevergine nell’omonimo Santuario di Montevergine (Avellino). Si narra che nel 1200, durante una bufera di neve, una coppia di amanti omosessuali fosse stata scoperta ed imprigionata ad un albero sul monte con delle lastre di ghiaccio: per intercessione della Vergine, un improvviso raggio di sole colpì la lastra, sciogliendola e salvando i due innamorati: da quel giorno, ogni anno, in occasione di tale festività, numerosi gay, lesbiche e transessuali, rendono omaggio alla Mamma Schiavona con un pellegrinaggio al santuario, chiamata juta dei femminielli, per poi partecipare, insieme agli altri pellegrini, alle danze, che si svolgono nel piazzale antistante.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Iconografia_attribuita_a_san_Luca
0 commenti:
Posta un commento