MADONNA DEI MIRACOLI DI SARONNO
Il primo Miracolo
Il Santuario di Saronno sorge a seguito della guarigione miracolosa di un giovane del borgo di nome Pietro Morandi detto “Pedretto”, che soffriva da parecchi anni di una grave forma di sciatica che lo immobilizzava sul suo pagliericcio non consentendogli di camminare. Siamo negli anni attorno al 1460 e non oltre il 1462. All’incrocio tra la strada Varesina, chiamata, allora, strada di Lugano perché quivi giungeva la strada che da Monza, attraversando Saronno, portava e porta verso il Ticino per raggiungere il Piemonte, vi era una piccola cappella, una piccola edicola, con una statua della Madonna con in braccio il Bambino Gesù; una statua di terracotta datata nella seconda metà del trecento. Davanti a questa capelletta, in una fredda notte d’inverno, “in una invernata”, così sta scritto, avvenne il miracolo. Il povero Pedretto era costretto a letto da circa sei anni quando una notte, mentre si tormenta dal dolore spasimando, la sua cameretta si illumina di un improvviso fulgore, dentro il quale appare una bellissima Donna che per tre volte gli dice:“Pietro, se brami guarire, va’ alla cappella di strada Varesina, edifica un tempio là dove sorge il simulacro della Madonna, i mezzi non mancheranno giammai…”
Signora il Pedretto cominciò a pregare e poi, sopraffatto dalla stanchezza, si addormentò. Quando si svegliò era ormai l’alba e si trovò completamente guarito. Riconoscente alla Madonna, si dette da fare per esaudire il desiderio di Maria: la costruzione del Santuario fu terminata nel 1511. I documenti dell’archivio storico ci dicono che molte altre guarigioni seguirono alla prima.La costruzione del Santuario
I saronnesi vollero rendere grazie alla Madonna e, dopo la costruzione di alcune chiesette, andate presto in rovina, soprattutto perché l’afflusso dei devoti di Saronno e dei pellegrini, che giungeva da tutto il contado, era in continuo crescendo, l’8 maggio 1498 iniziarono i lavori di costruzione della prima parte dell’attuale basilica, quella orientale. Il Campanile del Santuario di Saronno è risultato uno dei più belli e più antichi della Lombardia.
L’afflusso dei fedeli e dei pellegrini era ormai così alto da non consentire a tutti di entrare in chiesa durante le funzioni religiose. Ciò è documentato dalle numerose richieste di autorizzazione a celebrare all’aperto inoltrate alla Curia arcivescovile di Milano. Sappiamo che il Concilio di Trento aveva proibito la celebrazione della Messa al di fuori della chiesa, per celebrare all’aperto occorreva la dispensa. Così gli amministratori del Santuario (sei deputati, eletti dalla popolazione saronnese) decisero di ampliare la chiesa, allungandola. Tra il 1560 e il 1578, in due periodi successivi, la chiesa venne allungata con cinque campate su tre navate. Dopo 168 anni dalla fondazione la costruzione, l’abbellimento e la decorazione del Santuario erano finalmente terminati. I saronnesi avevano fatto costruire una chiesa che destava l’ammirazione di tutti.
VIDEO CON ALCUNE OPERE D’ARTE DEL SANTUARIO
Il Santuario di Saronno alla fine del 1600 possedeva terreni per 3.000 pertiche milanesi e 14 case. E tutto questo sino all’arrivo in Italia di Napoleone e la costituzione della Repubblica Cisalpina, quando vennero incamerati i beni degli enti ecclesiastici, e tra questi anche quelli del Santuario. A questa rapina, si aggiunga, nel 1817, l’abolizione dei deputati da parte del governo austriaco del Lombardo Veneto; la lenta ripresa si ebbe solo agli inizi del XX° secolo.Altri Miracoli della Madonna a Saronno
Cristoforo Brasca, colpito da tempo da paralisi nelle gambe, invano ricorse ai mezzi suggeriti dalla scienza. Ma, con fervida fede invocata la grazia dalla Madonna di strada Varesina, il 12 marzo 1533 guari per miracolo.Nel 1630, Giampietro Terruzzi, corriere del re cattolico per lo Stato di Milano, dimorando a Madrid per affari, si ammalò con pericolo di morte. Invocando l’aiuto della Madonna di Saronno, guarì perfettamente.

Nell’anno seguente, Michelangelo Prevosti, doratore della navata maggiore del Santuario, con altri artisti eseguiva i lavori sull’impalcatura. Quando scoppia un temporale e la folgore gli guizza dinanzi strappandogli di mano gli arnesi. Fu un momento di terrore per lui e per gli altri; ma la Vergine invocata li lasciò tutti incolumi.
G.Battista Maestri di Saronno, anno 1633, si infermò a morte per un’ulcera maligna. Nella festa dell’Assunta il Maestri si raccolse in profonda preghiera e nello stesso giorno il tumore scomparve.
Fabrizio Pallavicini della Valtellina, diretto a Milano, giunto a Saronno (anno 1634) si ammalò gravemente. Fece ricorso alla Madonna, e guarì miracolosamente. In segno di riconoscenza Le offri un voto e si accostò ai Sacramenti all’altare della Vergine.
In una notte del 1635, G.Battista Terragni da Mariano, prestinaio in Saronno, d’improvviso venne assalito da un sicario, che gli scaricò sul petto tre colpi d’archibugiata. Alla scarica fatale il Terragni implorò il patrocinio della Madonna, verso la quale nutriva una grande devozione. Le palle gli forarono la giubba e la camicia senza punto ferirlo. Sull’alba del mattino si prostrò riconoscente all’altare della Vergine e Le offri una tavoletta d’argento.
Angelo Chiodi, da molti anni era infestato dagli spiriti maligni. Nel 1644 si fece esorcizzare da un religioso dell’Ordine di S.Agostino. Il Padre agostiniano comandò al demonio in virtù della Madonna dei Miracoli di Saronno di uscire dall’ossesso e lo spirito maligno lo lasciò libero.
Nel
1650 Bernardo Soldani, prevosto di Gerenzano, colpito da febbre maligna
e spedito dai medici, si preparava alla morte. Un cappellano del
Santuario lo consiglia di ricorrere con fiducia alla Beata Vergine. Il
Soldani accetta il consiglio con grande fede, e la febbre scompare.Una tavoletta rievocava, un tempo, il ricordo del fulmine scoppiato il 29 luglio 1715, che, percorrendo la tribuna e l’atrio dell’altare maggiore, strisciò intorno ai fedeli genuflessi, mandando scintille di fuoco. In tanto spavento i devoti invocarono la Madonna e il fulmine scomparve senza lesione di alcuno.

Frate Francesco Cavagna, dei Conventuali, residente in S.Francesco di Saronno, sale sul campanile l’8 settembre del 1723. Raggiunto il primo piano, si sfasciano le tavole e precipita a capofitto. Più morto che vivo viene trasportato al Convento. Si dispera di salvarlo; ma frate Francesco si raccomanda alla Beata Vergine e in breve ricupera perfetto vigore.
Un Sacerdote venne colpito da morbo fatale che lo minacciava della vita. Fiducioso implorò la guarigione e la Madonna lo esaudì. La tavoletta della grazia ricevuta segnava il 10 ottobre 1741.
Nel 1748 un saronnese venne travolto dalle acque del torrente Lura con pericolo di annegarsi. Invocata la Vergine, restò incolume.
E non si finirebbe più, se si volesse anche solo accennare alle grazie ed ai prodigi che la Madonna dei Miracoli ha operato. Quello che s’è scritto è solo qualche fiore del vastissimo giardino. Non va passato però sotto silenzio il fatto seguente che è degno di essere tramandato alla grata memoria dei posteri. La cronaca dell’epoca, con la penna di D.Edoardo Benetti, lo narrò cosi:
cinquanta metri dal Santuario,
all’imbocco della strada per Uboldo. Che cos’era accaduto? Qualche cosa
di strano certamente, spiegava il Comandante, ancora tutto emozionato… Avvistata una Colonna motorizzata che avanzava sparando a tutto spiano, il Comandante – come era suo dovere – aveva ordinato il fuoco dalle due mitragliatrici di lato… Ma queste – provate egregiamente cinque minuti prima – si rifiutavano di sparare,
inceppandosi a un tempo ambedue, come inchiodate da una forza arcana…
La temuta e creduta colonna nemica altro non era che una Colonna di
“azzurri” di Legnano, venuta in visita amichevole, e che sparava a salve
in segno di giubilo, come aveva precedentemente mandato ad avvertire da
una staffetta. Ma la staffetta aveva perso la strada!… Tutti vi
riconobbero un tratto di particolare assistenza della cara Madonna, che a
pochi metri di distanza dal suo bel Santuario, aveva voluto evitare un terribile fatto di sangue.Celebrazioni ed eventi
Nella storia del Santuario vi sono state parecchie occasioni che hanno richiamato grandi folle di pellegrini. Ne ricordiamo solo tre per brevità.La prima si ebbe come conseguenza della peste che infierì tra il 1576 e il 1577, detta anche peste di S.Carlo. Il morbo era giunto a Saronno da Milano e colpì pesantemente tutta la zona. Del borgo morirono 307 persone, un numero molto
elevato
corrispondente a un sesto della popolazione. I saronnesi si rivolsero
alla loro Madonna, perché facesse cessare il flagello e il 23 marzo 1577
si riunirono i capi famiglia nella chiesa parrocchiale e fecero voto solenne e perpetuo di digiunare la vigilia della festa dell’Annunciazione (25 marzo) e, il giorno della festa, di recarsi processionalmente al Santuario “con
le pute vergini et ogni una con una candela in mano come al suo comodo
et offrirgli alla Madonna de miracoli et il curato habbi a raccompagnare
detta processione et dire la S. Messa“. Così si legge nella cronaca dell’epoca: “E perché il voto fosse perpetuo fu rogato un istrumento notarile da notaio Batta Pusterla di Tradate“. Da quel giorno la peste cessò.
Nei paesi vicini si sparse la notizia del voto e la cessazione del
morbo. Corsero allora a frotte gli abitanti dei centri abitati vicini e
anche abbastanza lontani con processioni penitenziali per implorare la
grazia anche per i loro paesi e ad offrire la cera. Il voto fatto fu sempre rispettato dai saronnesi nei secoli, e ancora oggi viene celebrata la Festa del Voto, non più con la solenne processione e a partire dagli anni cinquanta, con una Messa
solenne concelebrata dal prevosto e dai parroci della città. Il
concorso di fedeli è sempre molto elevato, che non offrono più la cera,
un tempo bene prezioso, ma fanno offerte tante e generose.
Un’altra
grande manifestazione religiosa, che interessò l’intera diocesi
ambrosiana, fu quella della traslazione del simulacro della Vergine
dalla cappella del primo miracolo all’interno del Santuario, il 10
settembre 1581. Traslazione voluta e officiata da S.Carlo Borromeo. La cappelletta era stata abbellita con un piccolo altare e contornata da un portico.PREGHIERA ALLA MADONNA DEI MIRACOLI DI SARONNO
Vergine Augustissima, meritatamente invocata la Madonna dei Miracoli per gli innumerevoli prodigi che Voi operaste in questi luoghi, prescelti da Voi a vostra dimora, dove da secoli manifestate la potenza dei vostro braccio, la bontà tenerissima dei vostro Cuore materno, eccovi supplici i vostri figli che invocano il vostro soccorso. Oppressi da necessità, angustie, dolori, dispiaceri della vita, a chi dobbiamo ricorrere, se non a Voi che siete la Consolatrice degli afflitti, l’aiuto potente dei Cristiani? Vi muovano a pietà, o Madre amantissima, le nostre sventure, le nostre lacrime. Se i mali presenti sono la conseguenza delle nostre gravi colpe, o Madre di
Misericordia,
Rifugio dei peccatori, placate la giustizia divina, otteneteci la
conversione, il perdono, la pace e la benedizione dei nostro buon Dio.
Per l’amore di quel celeste Bambino, che sì devotamente stringete al
vostro seno, per cui siete la Madre di Dio e Madre nostra, non ci negate
le grazie che vi domandiamo, non ci lasciate partire inesauditi, ma
accogliete i nostri ardenti voti, mentre noi vi promettiamo, o Vergine
clemente, riconoscenza, devozione, fedeltà a Voi, e al vostro Divin
Figlio Gesù. Così sia.PREGHIERA di Paolo VI ALLA MADONNA DEI MIRACOLI
O Maria tu fai parte essenziale importantissima, dolcissima del mistero della salvezza. Da te noi abbiamo ricevuto Gesù. Per essere cristiani imitatori di Cristo dobbiamo guardare a te o Maria. Tu sei la figura più perfetta della somiglianza a Cristo. Tu sei l’immagine che meglio di ogni altra rispecchia il Signore.Come è bello avere te, o Maria! Avere la tua immagine, il tuo ricordo, la tua dolcezza, la tua umiltà, la tua purezza, la tua grandezza davanti a noi, che vogliamo camminare dietro i passi del Signore! Tu sei la nostra protezione, la nostra alleata. Tu sei la fiducia dei poveri, degli umili, dei sofferenti. Tu sei perfino il rifugio dei peccatori. Tu hai una missione di bontà di intercessione per tutti. Tu ci insegni a essere buoni, a essere forti, a essere pietosi con tutti. Noi non dimenticheremo mai di guardare a Te come alla nostra massima protettrice.Fonte: http://www.mariadinazareth.it/www2005/Apparizioni/Apparizione%20Saronno.htm
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