Santa Margherita d’Youville
Marguerite Dufrost de Lajemmerais nacque a Varenne in Canada il 15 ottobre 1701; il padre, un ufficiale dell’esercito di ascendenza bretone, morì quando la figlia aveva solo sei anni, e la famiglia si trovò a vivere in grande povertà. Margherita, la maggiore, fu accolta dal nonno Pierre che le pagò gli studi al convento delle orsoline. All’età dovuta, ritornò in famiglia e contribuì al suo sostentamento svolgendo lavori di cucito, ricamo, insegnando ai bambini, educando anche i suoi fratelli e le sue sorelle. A ventun’anni sposò Francesco You de la Découverte, o Youville, ma il matrimonio non fu felice.
Il marito e i suoi fratelli erano commercianti di pellicce, coinvolti nel traffico illegale di alcol che vendevano agli indiani d’America. Margherita si spaventò delle sue attività, e provava compassione per gli indiani: probabilmente fu in questo periodo che nacquero i primi problemi per la coppia. Francesco aveva poco senso di responsabilità verso la famiglia ed era spesso assente da casa. Margherita deve aver vissuto in grande solitudine, costantemente preoccupata delle continue privazioni e dei debiti in crescente aumento. Negli otto anni di matrimonio ebbe cinque figli, di cui solo due, Francesco e Cario,sopravvissero. Alla morte del marito, a causa della vita di eccessi che aveva condotto, stava aspettando un altro figlio, ma il bambino visse solo per qualche mese. Margherita aprì un piccolo negozio per pagare i debiti del marito e per mantenere i due figli.
Nel 1727, Margherita era entrata nella Congregazione della Sacra Famiglia, e sembra che la sua vocazione risalga a questo periodo. Crebbe in lei una speciale devozione per la Vergine Maria, trascorreva molte ore in preghiera e tentò di aiutare chi ne aveva bisogno. La storia è narrata dettagliatamente dal figlio minore, Carlo, che diventò in seguito abate e che fu il suo principale biografo:
Nel 1745, in seguito a un incendio disastroso che distrusse completamente la casa, dimostrarono la loro fede firmando un atto di rinuncia totale e di sacrificio, conosciuto come impegno originale (engagements primitifs), documento firmato ancora da ogni “suora grigia” il giorno della professione dei voti. Un ricco mercante offrì loro una casa senza esigere l’affitto e l’attività continuò. L’ospedale generale di Montreal rischiava la chiusura: i frati che lo gestivano decisero di concentrare la loro attività nell’ospedale di Quebec, impegno che sottrasse fondi a Montreal.
Le suore furono ufficialmente definite Suore della Carità del General Hospital, ma Margherita preferiva il nome che avevano prima, affermando che mantenere il nome di suore grigie avrebbe ricordato loro gli insulti ricevuti all’inizio della loro attività, così sarebbero state sempre umili. L’ospedale e l’ospizio per anziani annesso si estesero, per soddisfare le necessità in caso di epidemie e carestia, ottenendo l’approvazione ufficiale di Luigi XV di Francia nel 1753.
Nel 1755, il vescovo de Pontbriand del Quebec confermò ufficialmente la regola, con madre Margherita come superiora. Era un periodo tormentato per il Canada francese; nella lotta franco-britannica che culminò con la razzia di Quebec da parte di Wolfe e con la resa di Montreal nel 1759, le suore grigie continuarono la loro attività, assistendo i militari e i civili. Madre Margherita insisteva nel trattare i soldati francesi e quelli inglesi allo stesso modo, e in almeno un paio di occasioni nascose gli inglesi che scappavano dagli indiani che cercavano vendetta e che appoggiavano i francesi. Quando apprese che stavano torturando un prigioniero inglese, lo riscattò e riuscì a salvarlo, anche se era più morto che vivo. Quando il soldato guarì restò con lei per farle da interprete e per assisterla.
«Siete giunte a noi quando le nostre tende erano in pericolo, quando rischiavamo di morire, avete chiuso gli occhi dei nostri anziani e curato i nostri figli. Ora che la sfortuna colpisce voi, e il fuoco ha distrutto la vostra casa, e non avete più nulla […] per provarvi che non abbiamo dimenticato la vostra bontà, vi portiamo le nostre offerte».
Avevano portato tutto ciò che avevano: coperte, mocassini, coltelli, rosari e qualche moneta. Alla fine il governo inglese finanziò la ricostruzione dell’ospedale; una preziosa statuetta della Madonna scampò dal pericolo delle fiamme. Madre Margherita una volta disse a sua nipote: «Abbiamo bisogno delle croci per raggiungere il paradiso» e nella sua vita ne portò molte: la povertà, il pericolo, la malattia e il lavoro incessante in un ambiente difficile, tuttavia era sempre pronta ad aiutare quelli che erano più sfortunati di lei.
Alla sua morte nel 1771, suor Lasource, che era con lei sin dall’inizio, lesse il suo epitaffio: «Amò moltissimo Gesù Cristo e i poveri». In occasione della sua beatificazione nel 1959, papa Giovanni XXIII l’ha chiamata “Madre della Carità Universale“; è stata canonizzata da papa Giovanni Paolo II il 9 dicembre 1990 ed è diventata perciò la prima santa di origine canadese.
Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di ALban Butler
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