Santa Maria Crocifissa di Rosa
Paola di Rosa, figlia di Clemente di Rosa e della contessa Camilla Albani, nacque a Brescia, sesta di nove figli. A 11 anni, dopo aver superato una gravissima malattia, perdette la madre e trovò aiuto nelle suore visitandine presso le quali trascorse l’adolescenza trovando l’aiuto valido in due educatrici, che la spinsero a notevoli progressi spirituali ed educativi. Seria, schiva di qualsiasi vanità, si abbandonò come figlia a Maria Santissima, alimentando nel cuore una sempre più forte vocazione religiosa. Paola lasciò la scuola a diciassette anni, per occuparsi della casa e di suo padre. A 18 anni respinta la proposta di matrimonio, fece voto di perpetua verginità per vivere in famiglia, dedicandosi all’apostolato sociale, con l’approvazione del padre.Un’altra grande figura di donna Paola di Rosa, un forza incontenibile e una fede grande le fanno vincere persino la paura della guerra e dei suoi soldati. Pioniera dell’assistenza sociale e infermieristica in città, armata di un crocifisso e due candele fa indietreggiare ogni nemico di Dio e della pace.
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La morte di Gabriella Bornati, subito dopo quest’approvazione, e in seguito del loro sostenitore Pinzoni, nel 1848, furono perdite dolorose per lei. Tutto ciò avvenne durante i violenti sconvolgimenti politici in Italia, accompagnati da combattimento nella zona settentrionale del paese. Paola di Rosa istituì un ospedale militare, dove, come Florence Nightingale qualche anno dopo, le sue Serve della Carità dovettero affrontare l’opposizione dei dottori, abituati a lavorare con inservienti militari e che consideravano le donne incapaci di svolgere questo lavoro. Le suore vinsero queste resistenze e cominciarono ad assistere le vittime, militari e civili, negli ospedali e sui campi di battaglia.
Nel 1849 avvennero le terribili “Dieci Giornate di Brescia“; Paola e le sue sorelle si misero a disposizione di tutti i feriti senza distinzioni, ma alcuni soldati cercarono di attaccare l’ospedale in modo violento. Di fronte alla porta trovarono Paola e una mezza dozzina di suore, con un gran crocifisso tra due candele accese, e gli aggressori si ritirarono. Nell’autunno 1850, Paola partì per Roma e il 24 ottobre fu ricevuta dal papa Pio IX .
Due mesi più tardi, con una notevole velocità, trattandosi di Roma, la Regola della Congregazione delle Serve della Carità fu finalmente approvata. Nell’estate 1852, le prime venticinque suore e la loro fondatrice riuscirono a pronunciare i voti. Paola scelse il nome di Maria Crocifissa; c’era ancora molto da fare (una nuova minaccia di epidemia di colera a Brescia, conventi da aprire in Dalmazia e vicino a Verona). A Mantova ebbe un collasso, per l’esaurimento fisico e riuscì solo a raggiungere la casa e a dire: «Grazie o mio Dio, per avermi permesso di morire a casa mia, qui a Brescia». Morì serenamente e in pace, tre settimane più tardi, all’età, di quarantadue anni. E stata canonizzata nel 1954.
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